Il tema principale del mio progetto di tesi è l’universo denim, indagato da un punto di vista storico, industriale, sociologico e stilistico. Durante questo processo di analisi ho deciso di approfondire, in particolare, il fenomeno della riproduzione dell’effetto vintage, ovvero quella tendenza indigo di grande successo caratterizzata da un’estetica rustica, ricca di imperfezioni, di segni fisici e contenuti emotivi. Il concetto di imperfezione legata al tempo ha avuto, quindi, un ruolo di grande fascino, diventando elemento chiave di ispirazione durante tutte le fasi di ideazione e sviluppo della capsule collection. Esso è presente non solo nel denim vintage ma anche in altri materiali naturali degradabili. Ho selezionato, quindi, quattro perfect imperfection naturali legate a svariati supporti, le quali sono il risultato di un processo di deterioramento graduale nel tempo: l’ossidazione degli specchi, le venature scolorite della pelle vintage, i tagli sulla corteccia di una betulla, la formazione della ruggine sul metallo. Questi materiali degradabili hanno, infatti, caratteristiche analoghe al denim, poiché grazie al consumo si modificano nel tempo in modo imprevedibile ed irreversibile dal punto di vista strutturale, delle performance e dell’estetica. Inoltre, il collegamento tra questi due mondi diversi ma uguali, ovvero quello tessile e quello dei materiali naturali, viene rafforzato dalla filosofia wabi sabi e dall’ammirazione verso ciò che si trasforma e si arricchisce di segni del tempo. Il risultato della mia sperimentazione è, quindi, una collezione donna di quattro blue jeans – il capo indigo per eccellenza – caratterizzata da pregiati tessuti made in Italy e finissaggi industriali innovativi, i quali mi sono stati forniti da due aziende leader nella produzione e nel trattamento denim, ovvero TRC Candiani e Nearchimica spa, con una particolare attenzione verso l’impatto ambientale del prodotto.
Perfect imperfection : estetica dell'usura nel denim
FRANZONI, VERONICA
2014/2015
Abstract
Il tema principale del mio progetto di tesi è l’universo denim, indagato da un punto di vista storico, industriale, sociologico e stilistico. Durante questo processo di analisi ho deciso di approfondire, in particolare, il fenomeno della riproduzione dell’effetto vintage, ovvero quella tendenza indigo di grande successo caratterizzata da un’estetica rustica, ricca di imperfezioni, di segni fisici e contenuti emotivi. Il concetto di imperfezione legata al tempo ha avuto, quindi, un ruolo di grande fascino, diventando elemento chiave di ispirazione durante tutte le fasi di ideazione e sviluppo della capsule collection. Esso è presente non solo nel denim vintage ma anche in altri materiali naturali degradabili. Ho selezionato, quindi, quattro perfect imperfection naturali legate a svariati supporti, le quali sono il risultato di un processo di deterioramento graduale nel tempo: l’ossidazione degli specchi, le venature scolorite della pelle vintage, i tagli sulla corteccia di una betulla, la formazione della ruggine sul metallo. Questi materiali degradabili hanno, infatti, caratteristiche analoghe al denim, poiché grazie al consumo si modificano nel tempo in modo imprevedibile ed irreversibile dal punto di vista strutturale, delle performance e dell’estetica. Inoltre, il collegamento tra questi due mondi diversi ma uguali, ovvero quello tessile e quello dei materiali naturali, viene rafforzato dalla filosofia wabi sabi e dall’ammirazione verso ciò che si trasforma e si arricchisce di segni del tempo. Il risultato della mia sperimentazione è, quindi, una collezione donna di quattro blue jeans – il capo indigo per eccellenza – caratterizzata da pregiati tessuti made in Italy e finissaggi industriali innovativi, i quali mi sono stati forniti da due aziende leader nella produzione e nel trattamento denim, ovvero TRC Candiani e Nearchimica spa, con una particolare attenzione verso l’impatto ambientale del prodotto.| File | Dimensione | Formato | |
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