Il periodo storico in cui viviamo è caratterizzato dallo stravolgimento di alcuni dei paradigmi su cui si reggevano equilibri apparentemente consolidati. Molti paesi sviluppati si ritrovano a fronteggiare situazioni di crisi economica che, pur essendo generata soprattutto dai settori finanziario e imprenditoriale, si riflette nelle casse delle amministrazioni pubbliche e nei relativi investimenti in spazi e servizi. Soprattutto all'interno del settore imprenditoriale, in cui l'innovazione è fondamentale per garantire competitività, si stanno sperimentando nuove soluzioni nel concepire il processo d'innovazione, in funzione delle mutate condizioni, tra cui la disponibilità di risorse e la stabilità della domanda. Nei paesi in via di sviluppo, dove le condizioni per fare impresa sono molto sfavorevoli, anziché investire in continue innovazioni tecnologiche alla portata di pochi, si stanno sperimentando applicazioni alternative e inaspettate di tecnologie di base alla portata di tutti, in nome di una maggiore inclusività. Se in passato la frugalità era condizione necessaria per far fronte alla scarsità oggettiva e presente, oggi potrebbe rappresentare la possibilità di ripensare il modo di fare innovazione nella sfera pubblica, sfruttando il più possibile le risorse già in circolo, anche attraverso la partecipazione. L'antologia che precede la nostra ipotesi progettuale consiste in una raccolta di casi relativi all'innovazione frugale, più o meno inerenti alla sfera della pianificazione urbana, accomunati da approcci e strategie innovative da cui è possibile apprendere. Tra gli obiettivi della raccolta, c'è la volontà di indagare come da un piccolo innesto possano generarsi cambiamenti dirompenti e come per soddisfare bisogni in continua evoluzione il tradizionale approccio all'innovazione non sia più sufficiente. Sulla base di questi principi è stata analizzata via Celoria. Successivamente è stata proposta una serie di ipotesi di trasformazione temporanea e puntuale della via, con lo scopo di dimostrare come attraverso degli interventi minimi sia possibile creare il campo di sperimentazione di nuovi modi di concepire e vivere gli spazi pubblici.
Frugalità nella sfera pubblica
BARESI, MARCO;RUBAGOTTI, FEDERICO
2015/2016
Abstract
Il periodo storico in cui viviamo è caratterizzato dallo stravolgimento di alcuni dei paradigmi su cui si reggevano equilibri apparentemente consolidati. Molti paesi sviluppati si ritrovano a fronteggiare situazioni di crisi economica che, pur essendo generata soprattutto dai settori finanziario e imprenditoriale, si riflette nelle casse delle amministrazioni pubbliche e nei relativi investimenti in spazi e servizi. Soprattutto all'interno del settore imprenditoriale, in cui l'innovazione è fondamentale per garantire competitività, si stanno sperimentando nuove soluzioni nel concepire il processo d'innovazione, in funzione delle mutate condizioni, tra cui la disponibilità di risorse e la stabilità della domanda. Nei paesi in via di sviluppo, dove le condizioni per fare impresa sono molto sfavorevoli, anziché investire in continue innovazioni tecnologiche alla portata di pochi, si stanno sperimentando applicazioni alternative e inaspettate di tecnologie di base alla portata di tutti, in nome di una maggiore inclusività. Se in passato la frugalità era condizione necessaria per far fronte alla scarsità oggettiva e presente, oggi potrebbe rappresentare la possibilità di ripensare il modo di fare innovazione nella sfera pubblica, sfruttando il più possibile le risorse già in circolo, anche attraverso la partecipazione. L'antologia che precede la nostra ipotesi progettuale consiste in una raccolta di casi relativi all'innovazione frugale, più o meno inerenti alla sfera della pianificazione urbana, accomunati da approcci e strategie innovative da cui è possibile apprendere. Tra gli obiettivi della raccolta, c'è la volontà di indagare come da un piccolo innesto possano generarsi cambiamenti dirompenti e come per soddisfare bisogni in continua evoluzione il tradizionale approccio all'innovazione non sia più sufficiente. Sulla base di questi principi è stata analizzata via Celoria. Successivamente è stata proposta una serie di ipotesi di trasformazione temporanea e puntuale della via, con lo scopo di dimostrare come attraverso degli interventi minimi sia possibile creare il campo di sperimentazione di nuovi modi di concepire e vivere gli spazi pubblici.File | Dimensione | Formato | |
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