ThANG LongE urban farm : a tangle of rice farms and urban village. Progettazione di un polo educativo multifunzionale in Vietnam, attraverso lo studio di materiali sperimentali innovativi, strategie illuminotecniche integrate e simulazioni di fluidodinamica per l’analisi della struttura di copertura

TANGLE Urban Farm is a project that took its first steps within the XVI edition of Premio Compasso Volante - Ettore Zambelli, an international design competition, whose subject matter was the urban renovation of an area of Phú Đô, a village located in the outskirts of Hanoi (Vietnam). Thăng Long, Hà Nôi, Paris of Tonkin, Tropical Metropolis, Bonsai City, countless names were given to this place over the course of history, being this the effect of the many cultures which followed one another, contributing to create such a chaotic, unique and fascinating landscape. The dense and constantly increasing urbanization, the absence of rules and of a coherent project created inconsistencies that have a significant social impact. The historical and cultural contradictions highlighted the need for new solutions to be adopted on the territory, reducing social and functional differences existing in the most peripheral areas. At the very end of the city, in a non-place where town and countryside merge along not-well-defined borders, appears Phú Đô, a small village located on a territory dedicated to the cultivation and populated by manufacturer of rice vermicelli. The genius loci led the project defining the structural aspects, architectural profiles, technological strategies and choices on the basis of which the surrounding area has been created, the plot of the master plan, and the built volumes: each of these aspects created an environment that has been defined tangled, where such an English word phonetically recalls the ancient Vietnamese name of Hanoi: Thăng Long. The project is structured as a multicultural centre, focused on the theme of nutrition, being it a urban farm that hosts an educational environment, purposed to be productive and receptive, and that is functionally divided between internal areas and open areas made of rice fields, vegetable gardens and covered esplanade. The complexity of the project is also mirrored in the material and technological research of solutions, adopted thereto; a mix between urban and natural elements becomes the incentive to identify innovative materials, also thanks to the special collaboration with ITALCEMENTI, at the i.lab. Thus, a work of sampling and testing about inclusive cement and pearl cement. The inclusive cement, which characterizes the functional volume skin inside the project, is a two-layer, based on cement, compound, conceived in order to host, including plants, presenting itself as a single mono-material product, with a green finishing. Research has demonstrated the physical, mechanical and architectural performance level that such a material can ensure in relation to the must-requirements and due to the different positions inside the building development. The pearl cement, used for urban furniture elements of the project, is the elaboration of a cement mortar made with mother-of-pearl aggregates, whose thermo-reflective properties have been implemented by technical-mechanical performance, in order to expand the field of use of this innovated product. In addition to all the above, energy strategies focused on lighting design of educational-school environments. The partnership with VELUX Italy and the Beghelli Group lead to the identification of a technical and operational methodology that, through the integration of natural and artificial lighting, allows obtaining an optimum standard for the visual well balanced, with particular sensibility to the energy saving theme. Finally, special attention was dedicated to the study of the coverage of the public area, where the climatic conditions of the site have imposed a careful assessment of both forms and materials. The traditional practice of structural design has been associated to a process of optimization and engineering, through the fluid-dynamics simulation and the support of software with finite element calculations. Such a structural attention allowed to design a great cover which maintains the characteristics of lightness, implemented by a proper mechanical strength and a geometry that allows the collection and recovery of rainwater. The project identifies in these different ways of inclusion, as social, urban, functional and technological ones, the solution to meet the many challenges found out at the site visiting and then developed both in theory than in laboratory experimentation. The whole thesis is a theoretical and practical itinerary, useful to give sustainability and substance to the choices of the whole project. The process of research and experimentation, carried out in collaboration with private companies, has allowed the development of solutions which, in the future, could become adoptable products inside the construction industry.

TANGLE Urban Farm è un progetto nato con la partecipazione alla XVI edizione del Premio Compasso Volante - Ettore Zambelli, un concorso di progettazione internazionale, il cui tema proponeva la riqualificazione di un’area di Phú Đô, villaggio suburbano della periferia di Hanoi, in Vietnam. Thăng Long, Hà Nôi, Parigi del Tonchino, Metropoli Tropicale, Bonsai City... innumerevoli sono i nomi attribuiti a questo luogo nel corso della sua storia, riflesso delle molteplici culture che da sempre qui si intrecciano e sovrappongono, disegnando un paesaggio tanto caotico quanto singolare ed affascinante. La sempre più densa urbanizzazione, l’assenza di regole o di un progetto complessivo ha generato incongruenze con rilevanti risvolti sociali; le contraddizioni storico-culturali hanno evidenziato la necessità di nuove soluzioni che operino sul territorio, riducendo le disparità sociali e funzionali delle aree più periferiche. Proprio ai margini della metropoli, in un non-luogo in cui campagna e città si toccano lungo confini ancora non ben definiti, si trova Phú Đô, piccolo villaggio dei produttori di vermicelli di riso, fitto agglomerato di case, affacciato su un territorio piano sfruttato per la coltivazione. Il genius loci ha così guidato il progetto, definendo in modo naturale le idee generatrici, i gesti architettonici, le strategie tecnologiche e le scelte strutturali che hanno articolato lo spazio aperto, la trama del masterplan, e i volumi costruiti: tutto rispecchia un intreccio aggrovigliato di realtà, tradotto nel vocabolo inglese tangle, che foneticamente richiama proprio l’antico nome vietnamita di Hanoi: Thăng Long. L’intervento si traduce in un polo multiculturale, dedicato al tema della nutrizione, un’urban farm che accoglie ambienti educativi, produttivi e ricettivi, funzionalmente articolati tra gli spazi chiusi dei padiglioni e quelli aperti di risaie, orti urbani e dell’esplanade coperta. La complessità dell’idea progettuale viene interpretata anche nella ricerca materica/tecnologica delle soluzioni introdotte nel progetto; la commistione tra essenza urbana e naturale diventa stimolo per l’approfondimento e la ricerca sperimentale su materiali innovativi, grazie alla collaborazione con ITALCEMENTI, presso i.LAB. Nasce da questa un lavoro di campionamento e prove di calcestruzzo inclusivo e cemento perla. Il calcestruzzo inclusivo, che caratterizza l’involucro dei volumi funzionali del progetto, è un composto bistrato a base cementizia, ideato al fine di poter ospitare, includere essenze vegetali al proprio interno, presentandosi come un unico manufatto mono-materico, dalla finitura verde. La ricerca ha dimostrato il grado di prestazioni fisico-meccaniche e architettoniche che il materiale può garantire in relazione ai requisiti a cui deve rispondere nelle diverse porzioni dell’edificio. Il cemento perla, che è stato utilizzato per gli elementi di arredo urbano del progetto, rappresenta l’ulteriore sviluppo di una malta cementizia realizzata con aggregati in madreperla, le cui proprietà termo-riflettenti sono state implementate da prestazioni tecnico-meccaniche, al fine di ampliare il campo di utilizzo del prodotto innovato. Le strategie energetiche si sono focalizzate sulla progettazione illuminotecnica degli ambienti educativi-scolastici. La collaborazione con VELUX Italia e il Gruppo Beghelli ha reso possibile l’identificazione di una metodologia tecnico-operativa che, attraverso l’integrazione tra illuminazione naturale e artificiale, permette di ottenere uno standard ottimale per il bilanciamento del benessere visivo, con particolare sensibilità verso il tema del risparmio energetico. Infine, particolare attenzione è stata dedicata allo studio della copertura della zona pubblica, dove le condizioni climatiche del sito hanno imposto un’attenta valutazione sia delle forme che dei materiali. La tradizionale prassi di progettazione strutturale è stata affiancata da un processo di ottimizzazione ed ingegnerizzazione, attraverso la simulazione fluidodinamica ed il supporto di calcoli con software agli elementi finiti. Grazie a questo approfondimento strutturale è stato possibile progettare una grande copertura che mantenga le caratteristiche di leggerezza formale, implementata da una corretta resistenza meccanica e da una geometria che permetta la raccolta e il recupero delle acque piovane. Il progetto individua nell’inclusione, sociale, urbana, funzionale e tecnologica, la soluzione per rispondere alle molteplici problematiche rilevate in sito e sviluppate nella teoria e nella sperimentazione di laboratorio. L’intera tesi rappresenta un percorso teorico e pratico utile per dare sostenibilità e concretezza alle scelte inserite nel progetto. Il processo di ricerca e sperimentazione, svolto in collaborazione con aziende private, ha permesso lo sviluppo di soluzioni che potranno trasformarsi, in un futuro, in prodotti adottabili nel settore edilizio.