Brescia è da sempre una città conosciuta per la sua ricchezza e per la sua capacita imprenditoriale. Successivamente alla crisi economica e alle crisi ambientali le scelte che vengono approntate dall’amministrazione non sono riconosciute come valide dagli stessi cittadini. La capacità rigenerativa del territorio si sa non è automatica.È così che le aziende municipalizzate insieme ai settori legati all’ambiente e al territorio delle amministrazioni locali cercano di approntare soluzioni per gestire i servizi i rifiuti e la mobilità. E’ in questo panorama che si inserisce la proposta del Parco delle Cave, che può essere un fiore all’occhiello della città, vista la posizione e le possibilità di ricucitura del territorio, dopo anni di sfruttamento intensivo; le recenti proposte mosse da politici e imprenditori mostra però come la possibilità di crearlo sia sempre più remota. La discussione ambientale però non è l’unico problema da risolvere, perché è proprio in queste aree che si concentrano le fasce più deboli della cittadinanza, con problemi di salute e di sussistenza. Questi cittadini non sono soli, ma sono parte di un movimento molto ampio e trasversale che chiede l’adozione di misure precauzionali e di lungo termine per la risoluzione dei problemi ambientali e di qualità urbana, che le ultime dinamiche precludono. Il messaggio diventa così chiaro quando le richieste di una maggiore attenzione al territorio sono sostenute da sempre più gente e quindi anche le risposte devono essere complesse. È così che nell’affrontare un progetto non sarà più sufficiente un bel disegno o un romanticismo formale, ma l’analisi dovrà essere di tipo ecologico, legata a fenomeni ampi e complessi, implementando campi finora tralasciati nel nostro paese. La prima difficoltà si pone nel capire quali sono gli interlocutori e come gestirli, perché se è vero che i terreni sono di un proprietario, le azioni sulle aree interessate hanno risvolti ben più ampi dei propri confini.Al centro di questo discorso si insinua, il dubbio sul fatto che le aree considerate detengano realmente le caratteristiche proprie atte alla creazione di un parco e se l’interesse verso questo progetto sia reale.

Parco delle Cave Brescia. Nuovi paesaggi dalla protesta alla proposta

GRANELLO, GUIDO
2009/2010

Abstract

Brescia è da sempre una città conosciuta per la sua ricchezza e per la sua capacita imprenditoriale. Successivamente alla crisi economica e alle crisi ambientali le scelte che vengono approntate dall’amministrazione non sono riconosciute come valide dagli stessi cittadini. La capacità rigenerativa del territorio si sa non è automatica.È così che le aziende municipalizzate insieme ai settori legati all’ambiente e al territorio delle amministrazioni locali cercano di approntare soluzioni per gestire i servizi i rifiuti e la mobilità. E’ in questo panorama che si inserisce la proposta del Parco delle Cave, che può essere un fiore all’occhiello della città, vista la posizione e le possibilità di ricucitura del territorio, dopo anni di sfruttamento intensivo; le recenti proposte mosse da politici e imprenditori mostra però come la possibilità di crearlo sia sempre più remota. La discussione ambientale però non è l’unico problema da risolvere, perché è proprio in queste aree che si concentrano le fasce più deboli della cittadinanza, con problemi di salute e di sussistenza. Questi cittadini non sono soli, ma sono parte di un movimento molto ampio e trasversale che chiede l’adozione di misure precauzionali e di lungo termine per la risoluzione dei problemi ambientali e di qualità urbana, che le ultime dinamiche precludono. Il messaggio diventa così chiaro quando le richieste di una maggiore attenzione al territorio sono sostenute da sempre più gente e quindi anche le risposte devono essere complesse. È così che nell’affrontare un progetto non sarà più sufficiente un bel disegno o un romanticismo formale, ma l’analisi dovrà essere di tipo ecologico, legata a fenomeni ampi e complessi, implementando campi finora tralasciati nel nostro paese. La prima difficoltà si pone nel capire quali sono gli interlocutori e come gestirli, perché se è vero che i terreni sono di un proprietario, le azioni sulle aree interessate hanno risvolti ben più ampi dei propri confini.Al centro di questo discorso si insinua, il dubbio sul fatto che le aree considerate detengano realmente le caratteristiche proprie atte alla creazione di un parco e se l’interesse verso questo progetto sia reale.
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
21-lug-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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