Il presente lavoro di tesi ha origine dalla volontà di confrontarsi con una richiesta reale, cioè di porsi all’interno di un percorso progettuale, smarcandosi dal piano astratto, per collocarsi in un processo dialettico tra richieste ed esigenze concrete di una committenza. (Teoria /argomento) L’occasione nasce dalla committenza del comune di Merate, e dalla sua necessità di ridar vita all’area della Villa Confalonieri. L’area era sede del comune fino a pochi anni fa, ma in seguito al trasferimento della stessa in piazza Eroi è rimasta infelicemente senza alcuna destinazione d’uso. A supportare questa iniziativa di rivalorizzazione della villa, si è aggiunta l’esigenza, ormai stringente, di dare nuovi spazi alla biblioteca comunale e nuova sede alle realtà musicali del territorio. La prima infatti è divenuta nel tempo punto di riferimento anche per i comuni circostanti e la seconda necessita di un luogo raccolto che riunisca le varie realtà sparse sul territorio meratese. Nasce così da parte della committenza il desiderio di intervenire sulla Villa e il suo parco per “trasformarla in un polo culturale di altissimo livello a vantaggio dei meratesi e di tutto il territorio”. In questo percorso di trasformazione, soffermandoci nel campo della fattibilità del progetto, abbiamo potuto approfondire le tematiche incontrate, cosi da poter fornire un progetto completo e adeguato alle esigenze del contesto storico attuale. Il progetto è l’esito di un lavoro di indagine sulle possibilità di approccio dinanzi ad una richiesta specifica, composta da limiti e soglie, con l’intento che esso porti ad una risposta concreta, rispettosa e capace di attualità. ......la ricerca infatti tenta di offrire una risposta a queste problematiche attraverso un’architettura funzionale, contemporanea. I temi incontrati lungo tutto l’iter progettuale sono molteplici, dall’attuale tema del costruire sulla storia, tra una rivalorizzazione dell’esistente e una modalità di porsi in rapporto con esso; al tema degli spazi in divenire di due realtà storicamente consolidate come quelle della musica e della biblioteca, le quali si collocano ora, in un processo di cambiamento sul modo di essere concepite e vissute. Ed in ultimo, il tema dello spazio polifunzionale, resosi necessario dallo sviluppo dei primi due, tradotto sulle tracce “dell’opera totale” introdotta da Wagner, riletto come occasione di rispondere architettonicamente ad un’offerta culturale che una realtà comunale deve garantire, attraverso un luogo contenitore delle arti appunto, uno spazio di collaborazione tra di esse, per un di più culturale, programmaticamente sostenibile. Ascoltare e leggere la musica appunto, una dialettica nata da una necessità di ottimizzazione funzionale, divenuta poi occasione L’obiettivo non risiede in una pretesa di estrapolare una sfumatura teorica, ma piuttosto risiede nell’ambizione di mostrare un caso concreto fatto di scelte operate per un progetto specifico. ..... Il progetto architettonico quindi è il risultato delle riflessioni su quanto si è venuti a conoscenza e rappresenta la formulazione di un modello dove il disegno degli spazi si rende, almeno tentativamente, capace di suggerire un modo nuovo e specifico di vivere e relazionarsi. Restituire un “luogo” alla città rivalutando una specificità di valori secondo una tradizione e attraverso un’autonomia di soluzioni originali ha significato per noi accogliere una sfida progettuale capace di porsi all’interno di un già accaduto, .........innovandolo..

Leggere la musica. Ascoltare il libro. L'arte come spazio di relazione : tendenze, spazi, progetto

VAGO, SAMUELE;PEREGO, ELIA;GARBUJO, MARIA
2015/2016

Abstract

Il presente lavoro di tesi ha origine dalla volontà di confrontarsi con una richiesta reale, cioè di porsi all’interno di un percorso progettuale, smarcandosi dal piano astratto, per collocarsi in un processo dialettico tra richieste ed esigenze concrete di una committenza. (Teoria /argomento) L’occasione nasce dalla committenza del comune di Merate, e dalla sua necessità di ridar vita all’area della Villa Confalonieri. L’area era sede del comune fino a pochi anni fa, ma in seguito al trasferimento della stessa in piazza Eroi è rimasta infelicemente senza alcuna destinazione d’uso. A supportare questa iniziativa di rivalorizzazione della villa, si è aggiunta l’esigenza, ormai stringente, di dare nuovi spazi alla biblioteca comunale e nuova sede alle realtà musicali del territorio. La prima infatti è divenuta nel tempo punto di riferimento anche per i comuni circostanti e la seconda necessita di un luogo raccolto che riunisca le varie realtà sparse sul territorio meratese. Nasce così da parte della committenza il desiderio di intervenire sulla Villa e il suo parco per “trasformarla in un polo culturale di altissimo livello a vantaggio dei meratesi e di tutto il territorio”. In questo percorso di trasformazione, soffermandoci nel campo della fattibilità del progetto, abbiamo potuto approfondire le tematiche incontrate, cosi da poter fornire un progetto completo e adeguato alle esigenze del contesto storico attuale. Il progetto è l’esito di un lavoro di indagine sulle possibilità di approccio dinanzi ad una richiesta specifica, composta da limiti e soglie, con l’intento che esso porti ad una risposta concreta, rispettosa e capace di attualità. ......la ricerca infatti tenta di offrire una risposta a queste problematiche attraverso un’architettura funzionale, contemporanea. I temi incontrati lungo tutto l’iter progettuale sono molteplici, dall’attuale tema del costruire sulla storia, tra una rivalorizzazione dell’esistente e una modalità di porsi in rapporto con esso; al tema degli spazi in divenire di due realtà storicamente consolidate come quelle della musica e della biblioteca, le quali si collocano ora, in un processo di cambiamento sul modo di essere concepite e vissute. Ed in ultimo, il tema dello spazio polifunzionale, resosi necessario dallo sviluppo dei primi due, tradotto sulle tracce “dell’opera totale” introdotta da Wagner, riletto come occasione di rispondere architettonicamente ad un’offerta culturale che una realtà comunale deve garantire, attraverso un luogo contenitore delle arti appunto, uno spazio di collaborazione tra di esse, per un di più culturale, programmaticamente sostenibile. Ascoltare e leggere la musica appunto, una dialettica nata da una necessità di ottimizzazione funzionale, divenuta poi occasione L’obiettivo non risiede in una pretesa di estrapolare una sfumatura teorica, ma piuttosto risiede nell’ambizione di mostrare un caso concreto fatto di scelte operate per un progetto specifico. ..... Il progetto architettonico quindi è il risultato delle riflessioni su quanto si è venuti a conoscenza e rappresenta la formulazione di un modello dove il disegno degli spazi si rende, almeno tentativamente, capace di suggerire un modo nuovo e specifico di vivere e relazionarsi. Restituire un “luogo” alla città rivalutando una specificità di valori secondo una tradizione e attraverso un’autonomia di soluzioni originali ha significato per noi accogliere una sfida progettuale capace di porsi all’interno di un già accaduto, .........innovandolo..
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-lug-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/122425