“I luoghi sono soggetti culturali, parlano, dialogano del lungo processo di antropizzazione attraverso il paesaggio, restituiscono identità, memoria, lingua, culture materiali, messaggi simbolici e affettivi”. 1 Lo spazio preso in esame è quello delle Limonaie del Lago di Garda che, sebbene abbiano perso la loro funzione produttiva, mantengono un ruolo identificativo per il contesto di riferimento. Oggi, spazi di questo tipo diventano nodi essenziali nella costituzione di un sistema territoriale che guarda alla memoria dei luoghi come punto di partenza per una rigenerazione basata sulla nuova cultura del paesaggio. Il tema dell’ecomuseo diventa essenziale nella definizione di un contesto d’interesse intorno al luogo, dando un valido supporto al processo di sviluppo delle comunità locali basato sulla conservazione della cultura storica, la valorizzazione dei prodotti e l’individuazione di strategie per la ricerca futura. “Il territorio, così inteso, è il vero museo della storia della natura e degli uomini, un “museo diffuso”, dove le opere sono conservate nel luogo d’origine e dove non vi sono visitatore ma abitanti”.2 Le relazioni fisiche tra le limonaie, punti d’interesse lungo l’ecomuseo, sono descritte attraverso un percorso che si snoda sulla scala territoriale, attraverso un sistema d’interventi volti a rafforzare la connessione con il paesaggio. Si traduce cosi in una sequenza ritmica costituita da tre nodi principali, chiamati A-B-C, che a loro volta si declinano in A’-A’’-C’-C’’. All’interno di questa sequenza si inseriscono anche interventi puntuali che coinvolgono alcuni spazi residui lungo l’area d’intervento definendo un nuovo disegno del paesaggio. La tratta A-B, è dedicata alla valorizzazione della storia e della cultura del territorio attraverso un percorso museale, mentre quella C-B si pone come centro d’interazione tra la ricerca e il pubblico, attraverso la realizzazione di spazi di laboratorio che offrono il contatto diretto con il prodotto e la coltivazione. E’ evidente come B, diventi punto di contatto tra la memoria storica e l’innovazione della ricerca, attraverso spazi di aggregazione sociale valorizzano i prodotti locali e il lavoro. Questo sistema a scala urbana diviene un dispositivo architettonico che interagisce in modo diretto con la struttura preesistente; attraverso interventi minimi si punta a valorizzare questi luoghi ritrovati seguendo la ritmica degli elementi strutturali di questi giardini. 1 Alberto Magnaghi, Il progetto locale, Bollati Boringhieri editore, 2000 e 2010, p.66 2 Definizione del terriorio di H. De Varine
Paesaggi ritmici
CHIROLI, ANA LAISA;CHIARI, ANNA
2015/2016
Abstract
“I luoghi sono soggetti culturali, parlano, dialogano del lungo processo di antropizzazione attraverso il paesaggio, restituiscono identità, memoria, lingua, culture materiali, messaggi simbolici e affettivi”. 1 Lo spazio preso in esame è quello delle Limonaie del Lago di Garda che, sebbene abbiano perso la loro funzione produttiva, mantengono un ruolo identificativo per il contesto di riferimento. Oggi, spazi di questo tipo diventano nodi essenziali nella costituzione di un sistema territoriale che guarda alla memoria dei luoghi come punto di partenza per una rigenerazione basata sulla nuova cultura del paesaggio. Il tema dell’ecomuseo diventa essenziale nella definizione di un contesto d’interesse intorno al luogo, dando un valido supporto al processo di sviluppo delle comunità locali basato sulla conservazione della cultura storica, la valorizzazione dei prodotti e l’individuazione di strategie per la ricerca futura. “Il territorio, così inteso, è il vero museo della storia della natura e degli uomini, un “museo diffuso”, dove le opere sono conservate nel luogo d’origine e dove non vi sono visitatore ma abitanti”.2 Le relazioni fisiche tra le limonaie, punti d’interesse lungo l’ecomuseo, sono descritte attraverso un percorso che si snoda sulla scala territoriale, attraverso un sistema d’interventi volti a rafforzare la connessione con il paesaggio. Si traduce cosi in una sequenza ritmica costituita da tre nodi principali, chiamati A-B-C, che a loro volta si declinano in A’-A’’-C’-C’’. All’interno di questa sequenza si inseriscono anche interventi puntuali che coinvolgono alcuni spazi residui lungo l’area d’intervento definendo un nuovo disegno del paesaggio. La tratta A-B, è dedicata alla valorizzazione della storia e della cultura del territorio attraverso un percorso museale, mentre quella C-B si pone come centro d’interazione tra la ricerca e il pubblico, attraverso la realizzazione di spazi di laboratorio che offrono il contatto diretto con il prodotto e la coltivazione. E’ evidente come B, diventi punto di contatto tra la memoria storica e l’innovazione della ricerca, attraverso spazi di aggregazione sociale valorizzano i prodotti locali e il lavoro. Questo sistema a scala urbana diviene un dispositivo architettonico che interagisce in modo diretto con la struttura preesistente; attraverso interventi minimi si punta a valorizzare questi luoghi ritrovati seguendo la ritmica degli elementi strutturali di questi giardini. 1 Alberto Magnaghi, Il progetto locale, Bollati Boringhieri editore, 2000 e 2010, p.66 2 Definizione del terriorio di H. De VarineFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/122662