Il suolo è parte sostanziale dell’architettura di una città, materia stratificata (1) che muta incessantemente scandendo lo scorrere del tempo. La stessa materia costituisce la morfologia urbana, definita da una trama preesistente di elementi di permanenza che si sintetizzano con il termine strati, ovvero memoria della trasformazione territoriale. In questo senso la stratigrafia è lo strumento operativo che descrive la successione degli strati, svelandone i rapporti reciproci e andando così ad individuare l’identità dei luoghi. La conoscenza stratigrafica del suolo consente quindi di individuare l’intervento che meglio si inserisce nei processi di trasformazione e che si rapporta in modo adeguato al contesto. La strategia progettuale di un nuovo intervento urbano deve derivare dalle tracce del passato (2), segmenti discontinui che fanno parte di quella totale disomogeneità racchiusa nella città contemporanea. Le dinamiche che danno forma alla città contemporanea vanno ben oltre al semplice contesto territoriale, coinvolgendo la sfera sociale e le relazioni che intercorrono tra spazi e modi d’uso. Di conseguenza si assiste ad un processo di evoluzione del significato di città, passando da una semplice trasformazione fisica al mutamento di significato dei luoghi, ovvero una trasformazione di senso. Questa transizione è dovuta ad un lento e progressivo arresto dell'edificazione nelle aree urbane, oltre che ad un evidente cambiamento degli assetti morfologici, che non aderiscono più a quelli sociali e funzionali, così confondendo il senso stesso del luogo, che non appare più immediatamente percepibile. La città contemporanea deve sapersi reinventare, attraverso un processo di trasformazione qualitativa delle sue preesistenze. Questo fenomeno porta alla sperimentazione di strategie di trasformazione di sistemi complessi, attraverso la riconfigurazione di ambiti strategici, in cui rientrano le zone di margine generate dai limiti della città. In questo senso la ricerca intende declinare l’obiettivo di risignificazione qualitativa dei fronti d’acqua delle città portuali, attualmente considerati aree di margine che offrono nuove opportunità progettuali e di riqualificazione urbana, all’interno dei quali la realtà portoghese della città di Oporto risulta essere il caso studio più appropriato all’applicazione dei temi affrontati. Il processo di interpretazione di un paesaggio stratificato diventa strumento indispensabile per impostare un approccio multiscalare in fase progettuale. La descrizione dello spazio viene declinata dalla scala territoriale sino a quella architettonica, in cui il progetto si confronta con il contesto circostante, trovando nella sua misura uno strumento compositivo. 1. Guya Bertelli, Segni, tracce, suoli – Frammenti, Maggioli, Rimini 2008, cit. pag. 59 2. Juan Carlos Dall’Asta Gutiérrez, Segni Complementari – Luoghi Ritrovati, Maggioli, Rimini 2012, cit. pag. 52
Paesaggi stratificati. Strategie di rigenerazione lungo il fiume Douro, Oporto
MARSIGLIA, ELENA
2015/2016
Abstract
Il suolo è parte sostanziale dell’architettura di una città, materia stratificata (1) che muta incessantemente scandendo lo scorrere del tempo. La stessa materia costituisce la morfologia urbana, definita da una trama preesistente di elementi di permanenza che si sintetizzano con il termine strati, ovvero memoria della trasformazione territoriale. In questo senso la stratigrafia è lo strumento operativo che descrive la successione degli strati, svelandone i rapporti reciproci e andando così ad individuare l’identità dei luoghi. La conoscenza stratigrafica del suolo consente quindi di individuare l’intervento che meglio si inserisce nei processi di trasformazione e che si rapporta in modo adeguato al contesto. La strategia progettuale di un nuovo intervento urbano deve derivare dalle tracce del passato (2), segmenti discontinui che fanno parte di quella totale disomogeneità racchiusa nella città contemporanea. Le dinamiche che danno forma alla città contemporanea vanno ben oltre al semplice contesto territoriale, coinvolgendo la sfera sociale e le relazioni che intercorrono tra spazi e modi d’uso. Di conseguenza si assiste ad un processo di evoluzione del significato di città, passando da una semplice trasformazione fisica al mutamento di significato dei luoghi, ovvero una trasformazione di senso. Questa transizione è dovuta ad un lento e progressivo arresto dell'edificazione nelle aree urbane, oltre che ad un evidente cambiamento degli assetti morfologici, che non aderiscono più a quelli sociali e funzionali, così confondendo il senso stesso del luogo, che non appare più immediatamente percepibile. La città contemporanea deve sapersi reinventare, attraverso un processo di trasformazione qualitativa delle sue preesistenze. Questo fenomeno porta alla sperimentazione di strategie di trasformazione di sistemi complessi, attraverso la riconfigurazione di ambiti strategici, in cui rientrano le zone di margine generate dai limiti della città. In questo senso la ricerca intende declinare l’obiettivo di risignificazione qualitativa dei fronti d’acqua delle città portuali, attualmente considerati aree di margine che offrono nuove opportunità progettuali e di riqualificazione urbana, all’interno dei quali la realtà portoghese della città di Oporto risulta essere il caso studio più appropriato all’applicazione dei temi affrontati. Il processo di interpretazione di un paesaggio stratificato diventa strumento indispensabile per impostare un approccio multiscalare in fase progettuale. La descrizione dello spazio viene declinata dalla scala territoriale sino a quella architettonica, in cui il progetto si confronta con il contesto circostante, trovando nella sua misura uno strumento compositivo. 1. Guya Bertelli, Segni, tracce, suoli – Frammenti, Maggioli, Rimini 2008, cit. pag. 59 2. Juan Carlos Dall’Asta Gutiérrez, Segni Complementari – Luoghi Ritrovati, Maggioli, Rimini 2012, cit. pag. 52File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/122707