For many centuries now, it would seem that no real innovation in cooking has been proclaimed. Modern technology has tremendously impacted – and in some cases revolutionized - the way we write, create images, make music. When it comes to the culinary art, we are yet to witness a transformation of this kind. “Netflix understands what movies I like. Pandora understands what music I like. We eat 3x a day, why can’t we do the same for taste? Why hasn’t taste been hacked?” — David Feller, CEO @ Yummly “Hacking Taste” – the title of this work – was inspired by this quote. It highlights the potential for a paradigm shift in the way we look at taste: by looking at the data behind food we may be able to truly understand taste on both a cultural and individual level, and to build digital tools that can significantly push forward the way we think about and conduct our relationship with cuisine and cooking. By applying a human-centred approach this thesis provides insights into people’s needs, desires, and pain points around cooking. Based on the research findings, literature and a critical analysis of the intersection space of food and technology, a set of opportunity areas was outlined. From these one was identified to be the most fitting to be pursued further and informed the creation of a concept called TasteBud. TasteBud is a personalised flavour exploration tool designed for courageous cooks. Users can explore and create a myriad of flavour combinations shaped around their specific taste and dietary preferences. To facilitate experimentation, TasteBud also provides generative suggestions on how to best incorporate the ingredients in successful culinary creations. The user’s taste exploration progress is visualised in a section called “Hall of Taste”, prompting them to try out new flavours and combinations they might like, based on their unique profile. This work does not set out to radically redraw the modern culinary manifesto, but rather to kick-start a conversation about new avenues where design can help re-think and indeed re-visualise the ways we approach food and the act of cooking.

I miglioramenti introdotti negli ultimi anni dalle tecnologie digitali hanno contribuito a trasformare profondamente le nostre esistenze ed i nostri comportamenti. Il mondo culinario é rimasto curiosamente poco intaccato dal potenziale trasformativo di questi cambiamenti. “Netflix understands what movies I like. Pandora understands what music I like. We eat 3x a day, why can’t we do the same for taste? Why hasn’t taste been hacked?” — David Feller — Yummly CEO Il titolo di questa tesi, “Hacking Taste” prende ispirazione da questa citazione di David Feller, che evidenzia l’opportunitá per un cambiamento di paradigma nel nostro modo di concepire il gusto. Spotify e servizi simili sono in grado di comprendere i nostri gusti, suggerendoci ogni giorno playlist, film o prodotti personalizzati e basando i loro suggerimenti sui nostri comportamenti e su quelli degli utenti a noi simili. Ad oggi, non esiste tuttavia alcun servizio che sia in grado di comprendere il nostro senso del gusto in una maniera simile. Partendo da queste premesse, Hacking Taste vuole investigare le opportunitá progettuali attraverso cui le nuove tecnologie (big data, machine learning e natural language processing), gli sviluppi nelle scienze culinarie (come la teoria del FoodPairing) ed il design della comunicazione possono insieme aiutarci a approcciare il senso del gusto in una chiave nuova — permettendoci di comprenderlo ad un livello piú granulare e, quindi, di “hackerarlo”. La tesi adotta un approccio di progettazione basata sull’utente (user centred design) - e mira a fornire degli “insights” sui bisogni degli utenti, sui loro desideri, e sulle loro difficoltá ed a individuare delle potenziali aree progettuali centrate su di essi. Il risultato di questo processo, é una applicazione per smartphone chiamata “TasteBud”. TasteBud è un compagno di esplorazioni culinarie per appassionati di cucina che desiderino espandere il proprio senso del gusto. L’applicazione guida gli utenti attraverso la creazione di combinazioni di sapori sorprendenti, spiegando loro passo dopo passo le ragioni degli accoppiamenti. TasteBud offre alcuni suggerimenti su come combinare in maniera ottimale gli ingredienti scelti — ad esempio accostando diversi gusti, texture e temperature — ma non fornisce alcuna ricetta su come farlo, lasciando agli utenti la piena libertá di scoprire come realizzare le loro creazioni. Le esplorazioni di ogni utente sono personalizzate in base al loro unico profilo relativo ai loro gusti, individuato attraverso le loro scelte e comportamenti, e sono mappate visivamente in una sezione chiamata «Hall of Taste», in cui gli utenti possono osservare l’evoluzione del loro palato con il passare del tempo.

Hacking taste. Rethinking flavour in the digital age : challenges and opportunities

CEVENINI, ANDREA
2015/2016

Abstract

For many centuries now, it would seem that no real innovation in cooking has been proclaimed. Modern technology has tremendously impacted – and in some cases revolutionized - the way we write, create images, make music. When it comes to the culinary art, we are yet to witness a transformation of this kind. “Netflix understands what movies I like. Pandora understands what music I like. We eat 3x a day, why can’t we do the same for taste? Why hasn’t taste been hacked?” — David Feller, CEO @ Yummly “Hacking Taste” – the title of this work – was inspired by this quote. It highlights the potential for a paradigm shift in the way we look at taste: by looking at the data behind food we may be able to truly understand taste on both a cultural and individual level, and to build digital tools that can significantly push forward the way we think about and conduct our relationship with cuisine and cooking. By applying a human-centred approach this thesis provides insights into people’s needs, desires, and pain points around cooking. Based on the research findings, literature and a critical analysis of the intersection space of food and technology, a set of opportunity areas was outlined. From these one was identified to be the most fitting to be pursued further and informed the creation of a concept called TasteBud. TasteBud is a personalised flavour exploration tool designed for courageous cooks. Users can explore and create a myriad of flavour combinations shaped around their specific taste and dietary preferences. To facilitate experimentation, TasteBud also provides generative suggestions on how to best incorporate the ingredients in successful culinary creations. The user’s taste exploration progress is visualised in a section called “Hall of Taste”, prompting them to try out new flavours and combinations they might like, based on their unique profile. This work does not set out to radically redraw the modern culinary manifesto, but rather to kick-start a conversation about new avenues where design can help re-think and indeed re-visualise the ways we approach food and the act of cooking.
ARC III - Scuola del Design
27-lug-2016
2015/2016
I miglioramenti introdotti negli ultimi anni dalle tecnologie digitali hanno contribuito a trasformare profondamente le nostre esistenze ed i nostri comportamenti. Il mondo culinario é rimasto curiosamente poco intaccato dal potenziale trasformativo di questi cambiamenti. “Netflix understands what movies I like. Pandora understands what music I like. We eat 3x a day, why can’t we do the same for taste? Why hasn’t taste been hacked?” — David Feller — Yummly CEO Il titolo di questa tesi, “Hacking Taste” prende ispirazione da questa citazione di David Feller, che evidenzia l’opportunitá per un cambiamento di paradigma nel nostro modo di concepire il gusto. Spotify e servizi simili sono in grado di comprendere i nostri gusti, suggerendoci ogni giorno playlist, film o prodotti personalizzati e basando i loro suggerimenti sui nostri comportamenti e su quelli degli utenti a noi simili. Ad oggi, non esiste tuttavia alcun servizio che sia in grado di comprendere il nostro senso del gusto in una maniera simile. Partendo da queste premesse, Hacking Taste vuole investigare le opportunitá progettuali attraverso cui le nuove tecnologie (big data, machine learning e natural language processing), gli sviluppi nelle scienze culinarie (come la teoria del FoodPairing) ed il design della comunicazione possono insieme aiutarci a approcciare il senso del gusto in una chiave nuova — permettendoci di comprenderlo ad un livello piú granulare e, quindi, di “hackerarlo”. La tesi adotta un approccio di progettazione basata sull’utente (user centred design) - e mira a fornire degli “insights” sui bisogni degli utenti, sui loro desideri, e sulle loro difficoltá ed a individuare delle potenziali aree progettuali centrate su di essi. Il risultato di questo processo, é una applicazione per smartphone chiamata “TasteBud”. TasteBud è un compagno di esplorazioni culinarie per appassionati di cucina che desiderino espandere il proprio senso del gusto. L’applicazione guida gli utenti attraverso la creazione di combinazioni di sapori sorprendenti, spiegando loro passo dopo passo le ragioni degli accoppiamenti. TasteBud offre alcuni suggerimenti su come combinare in maniera ottimale gli ingredienti scelti — ad esempio accostando diversi gusti, texture e temperature — ma non fornisce alcuna ricetta su come farlo, lasciando agli utenti la piena libertá di scoprire come realizzare le loro creazioni. Le esplorazioni di ogni utente sono personalizzate in base al loro unico profilo relativo ai loro gusti, individuato attraverso le loro scelte e comportamenti, e sono mappate visivamente in una sezione chiamata «Hall of Taste», in cui gli utenti possono osservare l’evoluzione del loro palato con il passare del tempo.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/123021