Il continente Sud Americano ha una lunga tradizione di centralismo, sia economico che politico. La corrente moderna ha portato nel continente il concetto di decentramento, o meglio di regionalizzazione. La regionalizzazione ha il merito di sviluppare le risorse locali ed il capitale regionale. L’elemento territoriale è perciò fondamentale in queste nazioni, le cui regioni possono contare su un enorme quantità di risorse. Le difficoltà sono sparse in tutto il processo e, cosa ancora più importante, vi è una mancanza di positivi processi di decentramento. Una delle maggiori difficoltà che si dovranno affrontare è, naturalmente, la generale mancanza di risorse economiche su cui basare un processo di trasformazione. Questa mancanza non è intesa come pura povertà, ma si esprime come una non uniforme distribuzione delle risorse all’interno di un determinato paese. Basta pensare alla contrapposizione tra città ricche e povere, grandi metropoli e piccoli comuni e, naturalmente, tra le regioni del settore terziario e quelle agricole. La tesi si concentrerà quindi sui paesi in cui vi è una chiara tendenza alla regionalizzazione, o meglio su quelle nazioni dove i primi tentativi in questo senso sono già stati documentati. Il problema quindi è scegliere la giusta forma di regionalizzazione per il contesto giusto. I contesti sono però mutevoli. È per questo che la partecipazione deve essere promossa, la gente dovrebbe essere informata e, cosa ancora più importante, sono necessari appropriati strumenti al fine di istruire la popolazione al dialogo. Quindi possiamo dire che la trasparenza è il pilastro fondamentale della regionalizzazione, i cittadini devono conoscere le procedure e devono possedere la possibilità di interpretarle. L’America Latina è un terreno molto fertile per la sperimentazione; la partecipazione è una questione prioritaria per il governo nazionale. La regionalizzazione potrebbe essere un mezzo di modernizzazione. Un’altra caratteristica importante è la ricchezza dell’ambiente naturale che ha diverse declinazioni a seconda della latitudine; qui l’elemento naturale è ancora un potenziale fattore di sviluppo. Naturalmente c’è una mancanza di tradizione sulla decentralizzazione, ma ci sono stati tentativi, forse sottovalutati, ma comunque necessari per lo sviluppo futuro. Il mio lavoro sarà perciò composto da tre parti principali: _La prima relativa al concetto di decentramento in termini socio-politici ed economici, ai suoi pregi e difetti, con esempi di paesi occidentali _La seconda introdurrà la situazione dell’America Latina, spiegando come il decentramento si sia adattato in questo continente, in particolare indicherò gli elementi salienti delle esperienze Colombiana e Peruviana _Nella parte finale invece introdurrò il caso Cileno. Il cambio costituzionale in corso si basa su una regionalizzazione totale, definita in ogni suo aspetto. Analizzerò il documento della Commissione Cilena per la decentralizzazione e ne sottolineerò gli elementi innovativi. La tesi ha il principale obiettivo di dimostrare che: _La decentralizzazione non è giusta o sbagliata di per sé _Non ci sono contesti giusti o sbagliati _Non ci sono modalità di intervento giuste o sbagliate _Ma ci sono invece situazioni in cui il decentramento è vantaggioso Nello sviluppo dell’elaborato risponderò quindi a queste domande di ricerca: _Quali sono i fattori storici alla base del decentramento? _Quali sono le condizioni di base relative alla regionalizzazione in America Latina? _Quali sono i vantaggi e gli svantaggi in questo contesto? _Quali sono le basi su cui si poggia il nuovo trend Cileno? _Possiamo dire che l’esperienza Cilena sarà positiva?

Contemporary regionalismo in Latin America : rationale, political debate & the ongoing Chilean experience

BOTTI, FILIPPO
2015/2016

Abstract

Il continente Sud Americano ha una lunga tradizione di centralismo, sia economico che politico. La corrente moderna ha portato nel continente il concetto di decentramento, o meglio di regionalizzazione. La regionalizzazione ha il merito di sviluppare le risorse locali ed il capitale regionale. L’elemento territoriale è perciò fondamentale in queste nazioni, le cui regioni possono contare su un enorme quantità di risorse. Le difficoltà sono sparse in tutto il processo e, cosa ancora più importante, vi è una mancanza di positivi processi di decentramento. Una delle maggiori difficoltà che si dovranno affrontare è, naturalmente, la generale mancanza di risorse economiche su cui basare un processo di trasformazione. Questa mancanza non è intesa come pura povertà, ma si esprime come una non uniforme distribuzione delle risorse all’interno di un determinato paese. Basta pensare alla contrapposizione tra città ricche e povere, grandi metropoli e piccoli comuni e, naturalmente, tra le regioni del settore terziario e quelle agricole. La tesi si concentrerà quindi sui paesi in cui vi è una chiara tendenza alla regionalizzazione, o meglio su quelle nazioni dove i primi tentativi in questo senso sono già stati documentati. Il problema quindi è scegliere la giusta forma di regionalizzazione per il contesto giusto. I contesti sono però mutevoli. È per questo che la partecipazione deve essere promossa, la gente dovrebbe essere informata e, cosa ancora più importante, sono necessari appropriati strumenti al fine di istruire la popolazione al dialogo. Quindi possiamo dire che la trasparenza è il pilastro fondamentale della regionalizzazione, i cittadini devono conoscere le procedure e devono possedere la possibilità di interpretarle. L’America Latina è un terreno molto fertile per la sperimentazione; la partecipazione è una questione prioritaria per il governo nazionale. La regionalizzazione potrebbe essere un mezzo di modernizzazione. Un’altra caratteristica importante è la ricchezza dell’ambiente naturale che ha diverse declinazioni a seconda della latitudine; qui l’elemento naturale è ancora un potenziale fattore di sviluppo. Naturalmente c’è una mancanza di tradizione sulla decentralizzazione, ma ci sono stati tentativi, forse sottovalutati, ma comunque necessari per lo sviluppo futuro. Il mio lavoro sarà perciò composto da tre parti principali: _La prima relativa al concetto di decentramento in termini socio-politici ed economici, ai suoi pregi e difetti, con esempi di paesi occidentali _La seconda introdurrà la situazione dell’America Latina, spiegando come il decentramento si sia adattato in questo continente, in particolare indicherò gli elementi salienti delle esperienze Colombiana e Peruviana _Nella parte finale invece introdurrò il caso Cileno. Il cambio costituzionale in corso si basa su una regionalizzazione totale, definita in ogni suo aspetto. Analizzerò il documento della Commissione Cilena per la decentralizzazione e ne sottolineerò gli elementi innovativi. La tesi ha il principale obiettivo di dimostrare che: _La decentralizzazione non è giusta o sbagliata di per sé _Non ci sono contesti giusti o sbagliati _Non ci sono modalità di intervento giuste o sbagliate _Ma ci sono invece situazioni in cui il decentramento è vantaggioso Nello sviluppo dell’elaborato risponderò quindi a queste domande di ricerca: _Quali sono i fattori storici alla base del decentramento? _Quali sono le condizioni di base relative alla regionalizzazione in America Latina? _Quali sono i vantaggi e gli svantaggi in questo contesto? _Quali sono le basi su cui si poggia il nuovo trend Cileno? _Possiamo dire che l’esperienza Cilena sarà positiva?
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-lug-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/123286