La seguente tesi vuole affrontare, attraverso un’analisi dei nuovi media e della loro possibilità di interazione, quale sia il metodo più adatto per raccontare uno specifico territorio, e quale linguaggio si addica di più alle esigenze dello stesso. Il contesto analizzato all’interno della ricerca è quello delle realtà post-industriali, territori che per decenni o secoli sono stati profondamente sfruttati e deformati dalla presenza di industrie pervasive, che dopo la chiusura hanno lasciato dietro di loro profonde ferite economiche e identitarie nella popolazione locale. Vi sono dei casi in cui il grosso impegno da parte delle istituzioni consente al territorio di rinnovarsi completamente, mettendo in luce le altre potenzialità che lo rendono unico, ma spesso la situazione in cui tali luoghi riversano è quella di abbandono, talvolta degrado e totale disinteresse da parte dei piani alti. Anche quando degli spiragli di cambiamento o valorizzazione sembrano andare nella giusta direzione, non sempre l’aiuto istituzionale raggiunge il fine prestabilito, ed il territorio continua a vivere in una fase di stallo. Tuttavia la popolazione è ciò che definisce le relazioni all’interno di un territorio, e che ne determina le sue caratteristiche nella storia, ed è da essa che può ripartire lo sviluppo e l’innovazione. Studiando lo stato attuale, si scopre che molti luoghi ex-industriali non sono pienamente consapevoli del fatto che la loro condizione è simile a quella di tante altre città e paesi vittime della stessa storia, credono di essere isolati e dimenticati dal resto del mondo. Agire sulle relazioni tra realtà post-industriali può rappresentare la spinta verso uno sviluppo locale più consapevole e ambizioso, rafforzando l’identità territoriale della popolazione e motivandone la ripresa: superando la barriera dell’isolamento tali aree possono tornare floride mostrando ciò che le rende speciali, confrontandosi con il resto del mondo. Le nuove tecnologie permettono la creazione di linguaggi ibridi che mostrano al meglio le stratificazioni di territori complessi, rispettandone le dinamiche e la differenziazione. Si vuole dunque sviluppare un progetto di Design della Comunicazione atto ad instaurare delle relazioni virtuali tra diverse località post-industriali, enfatizzare l’identità del territorio al fine della promozione culturale, attraverso un processo di narrazione che utilizza il linguaggio ibrido del web-doc, e lo mescola con altre modalità interattive che rispondono all’esigenza di creare un livello di coinvolgimento più profondo per l’utente. Come caso studio osserviamo il Sulcis Iglesiente, territorio segnato da contraddizioni, dove coesistono bellezze naturalistiche e presenze invasive di archeologia industriale, dove gli abitanti stessi vivono nella poca consapevolezza del proprio patrimonio culturale, e l’attività turistica fatica a trovare posto nell’economia del luogo. Esplorando le problematiche del Sulcis Iglesiente si individuerà un nuovo linguaggio comunicativo che determinerà un progetto applicabile ad altre realtà che vivono una simile condizione, con il fine ultimo di raccogliere in un’unica grande piattaforma le azioni, le storie e le idee che possono aiutare tutti i territori ad uscire dal limbo dell’isolamento e mostrare il loro valore identitario.

Format digitali per il racconto del territorio post-industriale

CABITZA, ELENA
2015/2016

Abstract

La seguente tesi vuole affrontare, attraverso un’analisi dei nuovi media e della loro possibilità di interazione, quale sia il metodo più adatto per raccontare uno specifico territorio, e quale linguaggio si addica di più alle esigenze dello stesso. Il contesto analizzato all’interno della ricerca è quello delle realtà post-industriali, territori che per decenni o secoli sono stati profondamente sfruttati e deformati dalla presenza di industrie pervasive, che dopo la chiusura hanno lasciato dietro di loro profonde ferite economiche e identitarie nella popolazione locale. Vi sono dei casi in cui il grosso impegno da parte delle istituzioni consente al territorio di rinnovarsi completamente, mettendo in luce le altre potenzialità che lo rendono unico, ma spesso la situazione in cui tali luoghi riversano è quella di abbandono, talvolta degrado e totale disinteresse da parte dei piani alti. Anche quando degli spiragli di cambiamento o valorizzazione sembrano andare nella giusta direzione, non sempre l’aiuto istituzionale raggiunge il fine prestabilito, ed il territorio continua a vivere in una fase di stallo. Tuttavia la popolazione è ciò che definisce le relazioni all’interno di un territorio, e che ne determina le sue caratteristiche nella storia, ed è da essa che può ripartire lo sviluppo e l’innovazione. Studiando lo stato attuale, si scopre che molti luoghi ex-industriali non sono pienamente consapevoli del fatto che la loro condizione è simile a quella di tante altre città e paesi vittime della stessa storia, credono di essere isolati e dimenticati dal resto del mondo. Agire sulle relazioni tra realtà post-industriali può rappresentare la spinta verso uno sviluppo locale più consapevole e ambizioso, rafforzando l’identità territoriale della popolazione e motivandone la ripresa: superando la barriera dell’isolamento tali aree possono tornare floride mostrando ciò che le rende speciali, confrontandosi con il resto del mondo. Le nuove tecnologie permettono la creazione di linguaggi ibridi che mostrano al meglio le stratificazioni di territori complessi, rispettandone le dinamiche e la differenziazione. Si vuole dunque sviluppare un progetto di Design della Comunicazione atto ad instaurare delle relazioni virtuali tra diverse località post-industriali, enfatizzare l’identità del territorio al fine della promozione culturale, attraverso un processo di narrazione che utilizza il linguaggio ibrido del web-doc, e lo mescola con altre modalità interattive che rispondono all’esigenza di creare un livello di coinvolgimento più profondo per l’utente. Come caso studio osserviamo il Sulcis Iglesiente, territorio segnato da contraddizioni, dove coesistono bellezze naturalistiche e presenze invasive di archeologia industriale, dove gli abitanti stessi vivono nella poca consapevolezza del proprio patrimonio culturale, e l’attività turistica fatica a trovare posto nell’economia del luogo. Esplorando le problematiche del Sulcis Iglesiente si individuerà un nuovo linguaggio comunicativo che determinerà un progetto applicabile ad altre realtà che vivono una simile condizione, con il fine ultimo di raccogliere in un’unica grande piattaforma le azioni, le storie e le idee che possono aiutare tutti i territori ad uscire dal limbo dell’isolamento e mostrare il loro valore identitario.
ARC III - Scuola del Design
27-lug-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/123333