Beyond borders. For an atlas of urban ecotones

The relationship between the urban and rural dimension in a metropolitan reality as Milan is a widely debated issue. Proposals on the use of Green Belts and similar interpolation tools of green areas multiply did not produce a resolutive design since this type of strategy, as it emerged from the deepening of these plans promoted by the Municipality, in line with the Province and the Region, has led to the use of still a dualistic view. What is needed instead is the interpretation of the real connection, through a principle with interweaving character, a place able to remedy the needs of two places that need a dialogue. But where to find this principle? The increasing awareness about the ecological and sustainable issues has introduced a term that does not belong to the branch of architecture or landscape design, but clearly expresses the mediation between two environments: the ecotone. From the discipline of Ecology is therefore intended to borrow this category and propose, as suggested by new inter-disciplinary fields, such as Landscape Urbanism and Ecological Urbanism, a parallel with the field of landscape design. The result is a new paradigm of observation and interpretation of the built and natural landscape: the transition landscape. It is a spatial key, a tool that reads over the real and administrative divisions and identifies the place with character of passage, union, connection between two entities that are homogeneous inside. An applicable instrument to any scale of space and time, usable in any situation. After the creation of this new paradigm, the thesis proceeds, through these the most suitable 'lenses', to a first identification at two different distances from the ground of the transition landscapes along the 'margin' of Milan. This analysis, the arrival point of the thesis, is a first step to the realization of a huge and complex Atlas that includes all possible variations of these 'dynamic borders', traceable not only between the urban core and rural area in Milan, but in any place that is set up as a meeting point, mediation, access, buffer; a potential rich area for the conjunction of different entities.

Il rapporto tra la dimensione urbana e rurale in una realtà metropolitana come Milano è un problema ampiamente dibattuto. Proposte sull'utilizzo di cinture verdi e simili strumenti di interpolazione di aree verdi si moltiplicano, ma non producono un disegno risolutivo dal momento che questo tipo di strategia, come è emerso dall'approfondimento di questi disegni promossi dal Comune, in linea con Provincia e Regione, ha portato all'uso di una visione ancora dualistica. Ciò che serve invece è l'interpretazione del reale collegamento, attraverso un principio a carattere di intreccio, un luogo in grado di porre rimedio alle esigenze di due luoghi che hanno bisogno di un dialogo. Ma dove trovare questo principio? La crescente consapevolezza sui problemi dell'ecologico e sostenibile ha introdotto un termine che non appartiene al ramo dell' architettura o della progettazione del paesaggio, ma esprime chiaramente la mediazione tra due ambienti: l'ecotono. Dalla disciplina dell'Ecologia si intende quindi prendere in prestito questa categoria e proporre, come suggerito da nuovi ambiti interdisciplinari, come Landscape Urbanism e Ecological Urbanism, un parallelo con il campo della progettazione del paesaggio. Il risultato è un nuovo paradigma di osservazione e interpretazione del paesaggio costruito e naturale: il paesaggio di transizione. É una chiave spaziale, uno strumento che legge oltre le divisioni reali e amministrativi e identifica il luogo con carattere di passaggio, unione, legame tra due entità che sono omogenee al loro interno. Uno strumento applicable a qualsiasi scala di spazio e tempo, utilizzabile in qualsiasi situazione. Dopo la creazione di questo nuovo paradigma, la tesi procede, attraverso queste 'lenti' più adatte, a una prima identificazione a due distanze diverse dal suolo dei paesaggi di transizione lungo il 'margine' di Milano. Tale analisi, il punto di arrivo della tesi, è un primo passo per la realizzazione di un enorme e complesso Atlante che comprenda tutte le possibili variazioni di questi 'bordi dinamici ", rintracciabili non solo tra il nucleo urbano e l'ambiente rurale di Milano, ma in qualsiasi luogo che si presenti come punto di incontro, di mediazione, di accesso, di buffer; ogni zona ricca di potenziale per la congiunzione di diverse entità.