The thesis deals with the transformations of contemporary cities and it uses social conflict like an interpretative key for urban phenomena. The periphery, like a most social contradictive place in metropolis, in this analysis become a favoured point of view for polarization dynamics which are induced by globalization processes. The recent years were characterized by the persistence of the economic and financial crisis, that which has determined the increase of social and territorial inequality. This new urban reality is characterized by its dual configuration, that take form in the contraposition between a “rich city” and a “poor city”. The urban planning discipline is directly responsible for urban political choices and it is called to respond for processes, which are involving the actual city. In this context the emerge of new social movements and grassroots, which place the issue of social justice in contrast with neoliberal model of development, transmit to the center of the international theoretical debate and interdisciplinary debate the question of “right to the city”. The “not vindictive” character, which that emerge like one of the most interesting characteristic of new housing rights movements, exceeds the vision of the previous conflictual forms and focuses on urban question a different way of living the city. Milano is used like a study case to verify on practical terrain the theoretical hypothesis of formation of a dual city, in which the social cohesion’s problem become the main question of the urban politics. The metropolis is transformed faster and faster through "grandi eventi" and big urban projects, but, at the same time, the exploding of housing emergency and the increasingly precarious periphery conditions become central themes in the management of social cohesion. This research don’t claim to assume a “neutral” point of view, but starts from observation of formation in the peripheries of new conflictual forms that, moving from central housing need, allude to a new way to live the city. The last part of the thesis it focuses on the analysis on of the stories of people who lives in these territories and who organize themselves in the two inhabitans committees of San Siro and Giambellino.

La tesi prende in considerazione le trasformazioni della città contemporanea e utilizza il conflitto sociale come chiave interpretativa dei fenomeni urbani. La periferia, in quanto luogo di maggiore contraddizione sociale nelle grandi metropoli, diviene in questa analisi punto di osservazione privilegiato delle dinamiche di polarizzazione indotte dai processi di globalizzazione. Gli anni recenti sono stati caratterizzati dal persistere della crisi economica e finanziaria, che ha determinato l'aumento delle disuguaglianze sociali e territoriali. La nuova realtà urbana si contraddistingue per la sua configurazione duale, che prende forma nella contrapposizione tra una “città dei ricchi” e una “città dei poveri”. La disciplina urbanistica è direttamente responsabile delle scelte di politica urbana ed è chiamata a rispondere dei processi, che hanno coinvolto la città attuale. In questo contesto l'emergere di nuovi movimenti conflittuali dal basso, che pongono il tema della giustizia sociale in contrapposizione al modello di sviluppo neoliberista, rimette al centro del dibattito teorico internazionale e interdisciplinare la questione del “diritto alla città”. Il carattere non “rivendicativo”, che emerge come una delle caratteristiche più interessanti dei nuovi movimenti dell'abitare, supera la visione delle forme conflittuali precedenti e pone al centro della questione urbana un modo diverso di vivere la città. Milano viene utilizzata come caso studio per verificare sul terreno pratico l’ipotesi teorica della formazione di una città duale, in cui il problema della coesione sociale diventa la questione centrale delle politiche urbane. La metropoli si trasforma sempre più velocemente attraverso i grandi eventi e i grandi progetti urbani, ma allo stesso tempo l'esplodere dell'emergenza abitativa e le condizioni sempre più precarie delle periferia divengono temi centrali nella gestione della coesione sociale. La ricerca non ha la pretesa di assumere un punto di vista “neutro”, ma parte dall'osservazione della formazione nelle periferie di nuove forme conflittuali che, muovendosi dal bisogno strettamente abitativo, alludono a un nuovo modo di vivere la città. L'ultima parte della tesi si concentra sull'analisi delle storie delle persone che abitano questi territori e che si organizzano nei due comitati di quartiere di San Siro e Giambellino-Lorenteggio.

Crisi, conflitto e trasfdormazioni urbane. il caso dei comitati degli abitanti dei quartieri periferici di San Siro e Giambellino-Lorenteggio nella Milano neoliberista

BACCIOLA, GAIA
2015/2016

Abstract

The thesis deals with the transformations of contemporary cities and it uses social conflict like an interpretative key for urban phenomena. The periphery, like a most social contradictive place in metropolis, in this analysis become a favoured point of view for polarization dynamics which are induced by globalization processes. The recent years were characterized by the persistence of the economic and financial crisis, that which has determined the increase of social and territorial inequality. This new urban reality is characterized by its dual configuration, that take form in the contraposition between a “rich city” and a “poor city”. The urban planning discipline is directly responsible for urban political choices and it is called to respond for processes, which are involving the actual city. In this context the emerge of new social movements and grassroots, which place the issue of social justice in contrast with neoliberal model of development, transmit to the center of the international theoretical debate and interdisciplinary debate the question of “right to the city”. The “not vindictive” character, which that emerge like one of the most interesting characteristic of new housing rights movements, exceeds the vision of the previous conflictual forms and focuses on urban question a different way of living the city. Milano is used like a study case to verify on practical terrain the theoretical hypothesis of formation of a dual city, in which the social cohesion’s problem become the main question of the urban politics. The metropolis is transformed faster and faster through "grandi eventi" and big urban projects, but, at the same time, the exploding of housing emergency and the increasingly precarious periphery conditions become central themes in the management of social cohesion. This research don’t claim to assume a “neutral” point of view, but starts from observation of formation in the peripheries of new conflictual forms that, moving from central housing need, allude to a new way to live the city. The last part of the thesis it focuses on the analysis on of the stories of people who lives in these territories and who organize themselves in the two inhabitans committees of San Siro and Giambellino.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-lug-2016
2015/2016
La tesi prende in considerazione le trasformazioni della città contemporanea e utilizza il conflitto sociale come chiave interpretativa dei fenomeni urbani. La periferia, in quanto luogo di maggiore contraddizione sociale nelle grandi metropoli, diviene in questa analisi punto di osservazione privilegiato delle dinamiche di polarizzazione indotte dai processi di globalizzazione. Gli anni recenti sono stati caratterizzati dal persistere della crisi economica e finanziaria, che ha determinato l'aumento delle disuguaglianze sociali e territoriali. La nuova realtà urbana si contraddistingue per la sua configurazione duale, che prende forma nella contrapposizione tra una “città dei ricchi” e una “città dei poveri”. La disciplina urbanistica è direttamente responsabile delle scelte di politica urbana ed è chiamata a rispondere dei processi, che hanno coinvolto la città attuale. In questo contesto l'emergere di nuovi movimenti conflittuali dal basso, che pongono il tema della giustizia sociale in contrapposizione al modello di sviluppo neoliberista, rimette al centro del dibattito teorico internazionale e interdisciplinare la questione del “diritto alla città”. Il carattere non “rivendicativo”, che emerge come una delle caratteristiche più interessanti dei nuovi movimenti dell'abitare, supera la visione delle forme conflittuali precedenti e pone al centro della questione urbana un modo diverso di vivere la città. Milano viene utilizzata come caso studio per verificare sul terreno pratico l’ipotesi teorica della formazione di una città duale, in cui il problema della coesione sociale diventa la questione centrale delle politiche urbane. La metropoli si trasforma sempre più velocemente attraverso i grandi eventi e i grandi progetti urbani, ma allo stesso tempo l'esplodere dell'emergenza abitativa e le condizioni sempre più precarie delle periferia divengono temi centrali nella gestione della coesione sociale. La ricerca non ha la pretesa di assumere un punto di vista “neutro”, ma parte dall'osservazione della formazione nelle periferie di nuove forme conflittuali che, muovendosi dal bisogno strettamente abitativo, alludono a un nuovo modo di vivere la città. L'ultima parte della tesi si concentra sull'analisi delle storie delle persone che abitano questi territori e che si organizzano nei due comitati di quartiere di San Siro e Giambellino-Lorenteggio.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/123641