Esiste un’intrinseca capacità, di cui sono dotati gli organismi viventi di questo pianeta. L’esistenza odierna di un organismo, dal più piccolo al più grande, si deve all’eccezionale capacità di adattamento a pressioni esterne e mutamenti avvenuti nel corsi di migliaia di anni. Tale processo prende il nome di RIGENERAZIONE. Un organismo che non è capace di rigenerare sé stesso è un organismo che ha avuto un passato, per quanto rilevante possa essere, ma di cui il futuro appare incerto. La città odierna sta generando pressioni alle quali non sa fornire risposte adeguate. Spazi abbandonati, fabbriche dismesse o sottoutilizzate sono cosa che non fa più notizia. La nostra società è diventata sempre più energivora, veloce, votata allo spreco e quindi bramosa di accaparrarsi le ultime risorse rimaste sulla Terra. Nemmeno i metodi che fino a poco tempo fa parevano i più avanzati per lo smaltimento dei rifiuti - le discariche, gli inceneritori e persino le moderne e pubblicizzate filiere del riciclo - sembrano garantire un futuro alla vita come l’abbiamo intesa fino al giorno d’oggi. Facciamo parte di una società del rifiuto noncurante che edifici, oggetti - e persino persone - diventino da giorno all’altro qualcosa di cui sbarazzarsi, sconvenienti da essere riutilizzate o riparate. Il lavoro di tesi mette inizialmente di fronte al lettore queste problematiche, avvalorandosi di studi e politiche che hanno - e stanno - animando il panorama italiano ed europeo, con l’obiettivo di fornire un chiaro quadro generale. Si orienta quindi sull’analizzare come alcuni attori, alcune municipalità, alcuni architetti o singoli privati abbiano provato a dare risposte concrete: movimenti che propongono una società basata sullo “Zero waste”, progetti che sappiano riqualificare l’edilizia dapprima dedicata a contribuire allo sviluppo velocissimo delle città e poi divenuta superata o non più performante, il riutilizzo del rifiuto e degli scarti derivanti dal settore delle costruzioni. L’ultima parte, a sostegno della tesi che sia possibile generare energie per la società rigenerando beni considerati “rifiuti”, tratterà dell’ex inceneritore di Vigevano (PV). Il metaprogetto sviluppato propone la costruzione di un centro del riuso partendo da alcune necessità della cittadinanza, del comune e dell’azienda Asm Isa che gestisce il sistema dei rifiuti di Vigevano. L’obiettivo è l’individuazione di una nuova strategia per aree dismesse di questo tipo, integrando aspetti di rigenerazione sociale, istituzionale, urbana, energetica ed economica.

Generare energie rigenerando i rifiuti. Metaprogetto per la trasformazione dell’ex inceneritore di Vigevano in centro del riuso

TORRI, LUANA
2015/2016

Abstract

Esiste un’intrinseca capacità, di cui sono dotati gli organismi viventi di questo pianeta. L’esistenza odierna di un organismo, dal più piccolo al più grande, si deve all’eccezionale capacità di adattamento a pressioni esterne e mutamenti avvenuti nel corsi di migliaia di anni. Tale processo prende il nome di RIGENERAZIONE. Un organismo che non è capace di rigenerare sé stesso è un organismo che ha avuto un passato, per quanto rilevante possa essere, ma di cui il futuro appare incerto. La città odierna sta generando pressioni alle quali non sa fornire risposte adeguate. Spazi abbandonati, fabbriche dismesse o sottoutilizzate sono cosa che non fa più notizia. La nostra società è diventata sempre più energivora, veloce, votata allo spreco e quindi bramosa di accaparrarsi le ultime risorse rimaste sulla Terra. Nemmeno i metodi che fino a poco tempo fa parevano i più avanzati per lo smaltimento dei rifiuti - le discariche, gli inceneritori e persino le moderne e pubblicizzate filiere del riciclo - sembrano garantire un futuro alla vita come l’abbiamo intesa fino al giorno d’oggi. Facciamo parte di una società del rifiuto noncurante che edifici, oggetti - e persino persone - diventino da giorno all’altro qualcosa di cui sbarazzarsi, sconvenienti da essere riutilizzate o riparate. Il lavoro di tesi mette inizialmente di fronte al lettore queste problematiche, avvalorandosi di studi e politiche che hanno - e stanno - animando il panorama italiano ed europeo, con l’obiettivo di fornire un chiaro quadro generale. Si orienta quindi sull’analizzare come alcuni attori, alcune municipalità, alcuni architetti o singoli privati abbiano provato a dare risposte concrete: movimenti che propongono una società basata sullo “Zero waste”, progetti che sappiano riqualificare l’edilizia dapprima dedicata a contribuire allo sviluppo velocissimo delle città e poi divenuta superata o non più performante, il riutilizzo del rifiuto e degli scarti derivanti dal settore delle costruzioni. L’ultima parte, a sostegno della tesi che sia possibile generare energie per la società rigenerando beni considerati “rifiuti”, tratterà dell’ex inceneritore di Vigevano (PV). Il metaprogetto sviluppato propone la costruzione di un centro del riuso partendo da alcune necessità della cittadinanza, del comune e dell’azienda Asm Isa che gestisce il sistema dei rifiuti di Vigevano. L’obiettivo è l’individuazione di una nuova strategia per aree dismesse di questo tipo, integrando aspetti di rigenerazione sociale, istituzionale, urbana, energetica ed economica.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-lug-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/123806