La tesi si propone di fornire una modalità di fruizione e valorizzazione dei beni paesaggistici presenti sul territorio in esame attraverso la realizzazione di un parco fluviale extraurbano. La strategia adottata ha come obiettivo quello di predisporre un sistema di fruizione di tali beni e inserirli a loro volta in un circuito che permetta la loro connessione e la loro valorizzazione, attraverso interventi di recupero del patrimonio architettonico rurale, fortemente evocativo della cultura siciliana, e mediante un sistema connettivo composto da itinerari ciclo-pedonali. Oggetto di studio è l’area extraurbana rurale di Mazara del Vallo, che presenta il territorio comunale più vasto dell’intera provincia di Trapani, e il cui entroterra è caratterizzato da anni da un notevole ed incessante fenomeno di abbandono e di degrado dal punto di vista storico, ambientale e architettonico. Lo scarso interesse della popolazione e delle varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni ha via via reso l’area rurale mazarese una parte estranea alla vita della città, una zona di cui la maggior parte delle popolazione ignora l’ importanza storica; Mazara infatti recentemente ha rivolto la sua economia verso il settore peschereccio a scapito di quello agro-pastorale, che tuttavia ha lasciato sul territorio numerose testimonianze che hanno fortemente connotato il paesaggio agrario locale. Ed è proprio il paesaggio che costituisce l’elemento principale dello studio effettuato, la cui definizione comunemente riconosciuta è quella offerta nella Convenzione Europea del Paesaggio, secondo la quale il termine “paesaggio designa una determinata parte di territorio, così com’è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”. Il paesaggio svolge dunque importanti funzioni di interesse generale sul piani culturale, ecologico, ambientale e sociale, costituisce una risorsa favorevole all’attività economica e, se salvaguardato, gestito e pianificato in modo adeguato, può contribuire alla creazione di posti di lavoro. Proprio per tale motivo l’obiettivo principale della tesi è quello di sensibilizzare alla conoscenza, e dunque alla conseguente salvaguardia, la popolazione locale, in modo che si identifichi e si riconosca con il territorio a cui appartiene e che possa valorizzarlo appieno per una crescita economica e turistica. Attore protagonista è il fiume principale delle città, il Màzaro, che attraversa per intero il territorio comunale da Nord a Sud, dividendolo in due parti. Questo corso d’acqua, molto importante dal punto di vista storico-culturale per lo sviluppo della città, assume adesso un ruolo fondamentale: diventa una vera e propria arteria principale di collegamento tra il centro urbanizzato e il territorio rurale, una spinta naturale verso un territorio pregno dei segni della storia. Il passo successivo è stato quello di individuazione e mappatura dei beni presenti sul territorio preso in esame (zone archeologiche, bagli e masserie, torri d’avvistamento, antichi mulini,…), molti dei quali caratterizzati da un forte e avanzato stato di degrado. Molti di questi beni saranno inglobati all’interno dei confini del parco di progetto, che sarà caratterizzato da due parti distinte ma in forte relazione fra loro: • La parte naturale, caratterizzata dalla presenza e dal percorso del fiume Mazaro, con la presenza della vegetazione spontanea che sorge nei pressi di questo; • La parte seminaturale, occupata in gran parte da campi coltivati a vigneto e da architetture rurali per il lavoro agricolo. Nasce così il Parco del Magenum, che si estende a macchia d’olio nell’entroterra mazarese, una volta “liberatosi” dalla stretta morsa degli edifici urbani. Il suo interno presenta due fulcri principali: • La Borgata Costiera, che mantiene tutt’oggi le caratteristiche peculiari e la forte identità proprie degli antichi borghi agricoli; • La zona di collegamento tra l’ambiente fluviale e la zona agricola, che presenta al suo interno molteplici cave per l’estrazione di materiale lapideo, per le quali saranno proposti interventi di riuso. I beni architettonici e le zone archeologiche presenti all’interno del Parco del Magenum saranno rese fruibili e interconnessi tra loro tramite percorsi ciclopedonali, ma saranno anche utilizzati percorsi promiscui per veicoli non inquinanti e veicoli a motore. Conscio del fatto che il turismo possa contribuire in maniera significativa nel processo di crescita economica e valorizzazione del paesaggio, è stato approfondito il fenomeno del “turismo lento”, che abbraccia appieno le modalità di fruizione per gli ambienti extraurbani rurali; percorrendo in maniera lenta il territorio infatti, il visitatore in bicicletta (o a piedi, o a cavallo) ha il tempo di osservare per bene ciò che lo circonda, ha la possibilità di ritrovarsi immerso, e di godere, della diversità dei paesaggi, di sostare ovunque sia interessato a farlo, e di interagire con altri visitatori che incrociano la sua strada.
Il parco del Magenum. Riqualificazione e valorizzazione dei beni presenti nell'area rurale di Mazara del Vallo
IEMMOLA, SERGIO
2015/2016
Abstract
La tesi si propone di fornire una modalità di fruizione e valorizzazione dei beni paesaggistici presenti sul territorio in esame attraverso la realizzazione di un parco fluviale extraurbano. La strategia adottata ha come obiettivo quello di predisporre un sistema di fruizione di tali beni e inserirli a loro volta in un circuito che permetta la loro connessione e la loro valorizzazione, attraverso interventi di recupero del patrimonio architettonico rurale, fortemente evocativo della cultura siciliana, e mediante un sistema connettivo composto da itinerari ciclo-pedonali. Oggetto di studio è l’area extraurbana rurale di Mazara del Vallo, che presenta il territorio comunale più vasto dell’intera provincia di Trapani, e il cui entroterra è caratterizzato da anni da un notevole ed incessante fenomeno di abbandono e di degrado dal punto di vista storico, ambientale e architettonico. Lo scarso interesse della popolazione e delle varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni ha via via reso l’area rurale mazarese una parte estranea alla vita della città, una zona di cui la maggior parte delle popolazione ignora l’ importanza storica; Mazara infatti recentemente ha rivolto la sua economia verso il settore peschereccio a scapito di quello agro-pastorale, che tuttavia ha lasciato sul territorio numerose testimonianze che hanno fortemente connotato il paesaggio agrario locale. Ed è proprio il paesaggio che costituisce l’elemento principale dello studio effettuato, la cui definizione comunemente riconosciuta è quella offerta nella Convenzione Europea del Paesaggio, secondo la quale il termine “paesaggio designa una determinata parte di territorio, così com’è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”. Il paesaggio svolge dunque importanti funzioni di interesse generale sul piani culturale, ecologico, ambientale e sociale, costituisce una risorsa favorevole all’attività economica e, se salvaguardato, gestito e pianificato in modo adeguato, può contribuire alla creazione di posti di lavoro. Proprio per tale motivo l’obiettivo principale della tesi è quello di sensibilizzare alla conoscenza, e dunque alla conseguente salvaguardia, la popolazione locale, in modo che si identifichi e si riconosca con il territorio a cui appartiene e che possa valorizzarlo appieno per una crescita economica e turistica. Attore protagonista è il fiume principale delle città, il Màzaro, che attraversa per intero il territorio comunale da Nord a Sud, dividendolo in due parti. Questo corso d’acqua, molto importante dal punto di vista storico-culturale per lo sviluppo della città, assume adesso un ruolo fondamentale: diventa una vera e propria arteria principale di collegamento tra il centro urbanizzato e il territorio rurale, una spinta naturale verso un territorio pregno dei segni della storia. Il passo successivo è stato quello di individuazione e mappatura dei beni presenti sul territorio preso in esame (zone archeologiche, bagli e masserie, torri d’avvistamento, antichi mulini,…), molti dei quali caratterizzati da un forte e avanzato stato di degrado. Molti di questi beni saranno inglobati all’interno dei confini del parco di progetto, che sarà caratterizzato da due parti distinte ma in forte relazione fra loro: • La parte naturale, caratterizzata dalla presenza e dal percorso del fiume Mazaro, con la presenza della vegetazione spontanea che sorge nei pressi di questo; • La parte seminaturale, occupata in gran parte da campi coltivati a vigneto e da architetture rurali per il lavoro agricolo. Nasce così il Parco del Magenum, che si estende a macchia d’olio nell’entroterra mazarese, una volta “liberatosi” dalla stretta morsa degli edifici urbani. Il suo interno presenta due fulcri principali: • La Borgata Costiera, che mantiene tutt’oggi le caratteristiche peculiari e la forte identità proprie degli antichi borghi agricoli; • La zona di collegamento tra l’ambiente fluviale e la zona agricola, che presenta al suo interno molteplici cave per l’estrazione di materiale lapideo, per le quali saranno proposti interventi di riuso. I beni architettonici e le zone archeologiche presenti all’interno del Parco del Magenum saranno rese fruibili e interconnessi tra loro tramite percorsi ciclopedonali, ma saranno anche utilizzati percorsi promiscui per veicoli non inquinanti e veicoli a motore. Conscio del fatto che il turismo possa contribuire in maniera significativa nel processo di crescita economica e valorizzazione del paesaggio, è stato approfondito il fenomeno del “turismo lento”, che abbraccia appieno le modalità di fruizione per gli ambienti extraurbani rurali; percorrendo in maniera lenta il territorio infatti, il visitatore in bicicletta (o a piedi, o a cavallo) ha il tempo di osservare per bene ciò che lo circonda, ha la possibilità di ritrovarsi immerso, e di godere, della diversità dei paesaggi, di sostare ovunque sia interessato a farlo, e di interagire con altri visitatori che incrociano la sua strada.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/123892