San Vittore: restituzioni urbane

La riqualificazione del carcere di San Vittore parte dal presupposto di restituire l’area alla città; da sempre infatti questo lotto è stato percepito come un corpo chiuso, introspettivo, senza nessun legame e senza possibilità di comunicazione con il contesto in cui si inserisce. È sembrato dunque indispensabile rendere l’area permeabile e attraversabile per permettere ai cittadini di riappropiarsene, tagliando il lotto con percorsi trasversali, creando collegamenti con gli spazi pubblici limitrofi (piazzale Aquileia e piazza Filangeri) in modo da costituire un unico e più ampio spazio in grado di potenziare l’offerta di servizi e inserendo nei vecchi spazi del carcere nuove funzioni mirate, rispondenti alle effettive necessità del contesto e inscrivibili in un network di attività già presenti e collaudate. Le nuove attività inserite sono volte a trasformare gli edifici del carcere in spazi per la collettività, spazi fruibili da diverse fasce di utenza nelle diverse ore del giorno. Le vocazioni sono molteplici; si va da attività ricettive e congressuali (hotel e auditorium) ad attività commerciali con gallerie di negozi che si innestano come prolungamenti dei percorsi canonici dello shopping milanese (corso Vercelli); la parte verso piazza Filangeri ha poi vocazione museale (con annessa biblioteca), anch’essa volta ad inserirsi come ulteriore tappa del già fitto network di musei ed esposizioni presenti nell’area (Basilica di S. Ambrogio, Cenacolo Vinciano e chiesa di Santa Maria delle Grazie, Fondazione Pomodoro, Museo della Scienza e della Tecnica ecc…), gli spazi verdi si pongono come ampliamento del limitrofo parco Solari e come potenziamento del raggio Verde n. 6 che collegherà il centro di Milano al parco delle Cave; vi saranno anche spazi volti ad accogliere e regolarizzare un’attività da anni presente e fortemente caratterizzante l’area di San Vittore, ovvero il mercato di Viale Papiniano. Vi è infine una parte, quella di collegamento con piazzale Aquileia, che ha vocazione prettamente civica e di servizio alla comunità: un braccio del carcere totalmente dedicato ai servizi al cittadino, con l’inserimento di un erasmus gate, collocato nel ponte a conferire un ulteriore valore simbolico di apertura e collegamento, info point, presidi ambulatoriali, spazi per associazioni, aule attrezzate per corsi di formazione e altre attività similari; una sorta di urban center che trasforma un luogo storicamente designato come di esclusione sociale in una occasione di inclusione e partecipazione.