I ceramici, dalla tradizione...all’innovazione. Questa frase forse rappresenta il cuore del problema che si è voluto affrontare con questa tesi. L’idea di base è quella di attuare una convergenza tra la stampa 3D e i metodi classici di formatura ceramica per arrivare a creare un nuovo modello di business con il quale sfruttate i punti di forza delle due tecnologie. La potenzialità dell’unione è chiara: la stampa 3D si avvicinerebbe al mondo industriale dei ceramici portando immediatezza, flessibilità e la produzione tradizionale diventerebbe adatta anche a produrre piccoli lotti di prodotti, consentendo personalizzazioni one-to-one. Questo processo, riducendo il rischio e i costi per le realtà industriali, avvicinerà l’artigianato alla produzione di massa. Scopo di questa tesi è verificare attraverso sperimentazione la possibilità di ottenere prodotti pronti per la commercializzazione attraverso LDM, partendo da un modello CAD e una miscela di polveri ceramiche. Dopo uno studio approfondito dei processi di additive manufacturing e delle tecnologie di produzione ceramica, si sono trovate analogie nel funzionamento dell’LDM e dell’estrusione. Si è quindi deciso di indagare nel dettaglio i fattori di variabilità degli estrusori tradizionali, scegliendo il modello a coclea singola. In seguito a queste considerazioni si è affrontata la progettazione di un nuovo estrusore, messo a punto i vari step di evoluzione, che però ad oggi risulta ancora non utilizzabile per una produzione. Si è inoltre progettato e realizzato un prototipo funzionante di lampada studiata con le logiche del nuovo estrusore, confermando che con questa tecnologia si potrebbero creare velocemente e senza investimenti importanti, forme contemporanee dal grande appeal, donando nuova vita alla ceramica che silenziosamente ci accompagna da migliaia di anni. Per arrivare a risultati definitivi serviranno probabilmente ancora anni di studio e investimenti, ma con questa tesi si può parlare di CERAMICA 2.5, in quanto un piccolo passo avanti verso l’unione delle due tecnologie a crearne una nuova è stato fatto.

Ceramica 2.5

JANNONE MOLARONI LORETI, GIANLORENZO
2015/2016

Abstract

I ceramici, dalla tradizione...all’innovazione. Questa frase forse rappresenta il cuore del problema che si è voluto affrontare con questa tesi. L’idea di base è quella di attuare una convergenza tra la stampa 3D e i metodi classici di formatura ceramica per arrivare a creare un nuovo modello di business con il quale sfruttate i punti di forza delle due tecnologie. La potenzialità dell’unione è chiara: la stampa 3D si avvicinerebbe al mondo industriale dei ceramici portando immediatezza, flessibilità e la produzione tradizionale diventerebbe adatta anche a produrre piccoli lotti di prodotti, consentendo personalizzazioni one-to-one. Questo processo, riducendo il rischio e i costi per le realtà industriali, avvicinerà l’artigianato alla produzione di massa. Scopo di questa tesi è verificare attraverso sperimentazione la possibilità di ottenere prodotti pronti per la commercializzazione attraverso LDM, partendo da un modello CAD e una miscela di polveri ceramiche. Dopo uno studio approfondito dei processi di additive manufacturing e delle tecnologie di produzione ceramica, si sono trovate analogie nel funzionamento dell’LDM e dell’estrusione. Si è quindi deciso di indagare nel dettaglio i fattori di variabilità degli estrusori tradizionali, scegliendo il modello a coclea singola. In seguito a queste considerazioni si è affrontata la progettazione di un nuovo estrusore, messo a punto i vari step di evoluzione, che però ad oggi risulta ancora non utilizzabile per una produzione. Si è inoltre progettato e realizzato un prototipo funzionante di lampada studiata con le logiche del nuovo estrusore, confermando che con questa tecnologia si potrebbero creare velocemente e senza investimenti importanti, forme contemporanee dal grande appeal, donando nuova vita alla ceramica che silenziosamente ci accompagna da migliaia di anni. Per arrivare a risultati definitivi serviranno probabilmente ancora anni di studio e investimenti, ma con questa tesi si può parlare di CERAMICA 2.5, in quanto un piccolo passo avanti verso l’unione delle due tecnologie a crearne una nuova è stato fatto.
ARC III - Scuola del Design
29-set-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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