L’elaborato di tesi tratta la progettazione di un ex scalo ferroviario a Milano, attualmente per lo più in disuso, con l’obbiettivo di ottenere la sua riqualifica e valorizzazione. La scelta dello scalo di Porta Romana è dovuta all’ interessante opportunità di trasformare un vuoto urbano, che divide in maniera invalicabile differenti tessuti morfologici della zona sud, in uno spazio aperto pubblico che possa ricucire le identità del quartiere e imporsi come nuova centralità per la città. La tesi si articola in tre moduli: una parte iniziale che volge lo sguardo al passato raccogliendo le memorie storiche dell’urbanistica milanese e l’evoluzione del sistema ferroviario, arrivando a spiegarne la parziale dismissione; una seconda in cui si è affrontato il tema della riduzione del consumo del suolo come opportunità per gli ambiti di trasformazione urbana, aree di media estensione territoriale, frammentati e sottoutilizzati, a cui il PGT indica una vocazione funzionale specifica; una terza parte dedicata all’approfondimento progettuale dello spazio e alla fattibilità finanziaria del progetto grazie all’attuazione di politiche di partenariato pubblico privato. La preparazione dell’elaborato è iniziata con una ricerca bibliografica e storica dei piani urbanistici susseguitesi a Milano, indagando la nascita di un tracciato ferroviario che sempre più ha limitato e influenzato parti di città. L’excursus storico è stato necessario per evidenziare l’opportunità di affidare un nuovo ruolo all’area in oggetto. La volontà è stata quella di proporre un progetto di ampio respiro, che basandosi sulle considerazioni del PGT e dell’Accordo di Programma, potesse interpretare le esigenze descritte nei documenti del Piano dei Servizi, ricucendo e mediando parti di città, trasformandosi in una nuova polarità, facendosi portatore di valori sociali per i cittadini. Oltre al tema progettuale, come linea guida si è seguita anche la tematica dello sport come welfare e integrazione sociale, analizzando casi studio di spazi urbani riconvertiti in parchi sportivi ad accesso libero. Data la valenza civica del progetto è stato valutato un piano finanziario che potesse essere realizzato senza pesare eccessivamente sulla Pubblica Amministrazione, sfruttando la cooperazione con investitori privati coinvolti tramite Project Financing. La conclusione della dissertazione mette in luce la coerenza del progetto con i principi che si erano posti: sostenibilità e inclusione declinate negli aspetti sociali, territoriali ed economici, arrivando a delineare possibili scenari futuri.
Uno scalo per lo sport. Progetto di valorizzazione, riqualifica e trasformazione dell’area dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana
PAGNI, VERONICA
2015/2016
Abstract
L’elaborato di tesi tratta la progettazione di un ex scalo ferroviario a Milano, attualmente per lo più in disuso, con l’obbiettivo di ottenere la sua riqualifica e valorizzazione. La scelta dello scalo di Porta Romana è dovuta all’ interessante opportunità di trasformare un vuoto urbano, che divide in maniera invalicabile differenti tessuti morfologici della zona sud, in uno spazio aperto pubblico che possa ricucire le identità del quartiere e imporsi come nuova centralità per la città. La tesi si articola in tre moduli: una parte iniziale che volge lo sguardo al passato raccogliendo le memorie storiche dell’urbanistica milanese e l’evoluzione del sistema ferroviario, arrivando a spiegarne la parziale dismissione; una seconda in cui si è affrontato il tema della riduzione del consumo del suolo come opportunità per gli ambiti di trasformazione urbana, aree di media estensione territoriale, frammentati e sottoutilizzati, a cui il PGT indica una vocazione funzionale specifica; una terza parte dedicata all’approfondimento progettuale dello spazio e alla fattibilità finanziaria del progetto grazie all’attuazione di politiche di partenariato pubblico privato. La preparazione dell’elaborato è iniziata con una ricerca bibliografica e storica dei piani urbanistici susseguitesi a Milano, indagando la nascita di un tracciato ferroviario che sempre più ha limitato e influenzato parti di città. L’excursus storico è stato necessario per evidenziare l’opportunità di affidare un nuovo ruolo all’area in oggetto. La volontà è stata quella di proporre un progetto di ampio respiro, che basandosi sulle considerazioni del PGT e dell’Accordo di Programma, potesse interpretare le esigenze descritte nei documenti del Piano dei Servizi, ricucendo e mediando parti di città, trasformandosi in una nuova polarità, facendosi portatore di valori sociali per i cittadini. Oltre al tema progettuale, come linea guida si è seguita anche la tematica dello sport come welfare e integrazione sociale, analizzando casi studio di spazi urbani riconvertiti in parchi sportivi ad accesso libero. Data la valenza civica del progetto è stato valutato un piano finanziario che potesse essere realizzato senza pesare eccessivamente sulla Pubblica Amministrazione, sfruttando la cooperazione con investitori privati coinvolti tramite Project Financing. La conclusione della dissertazione mette in luce la coerenza del progetto con i principi che si erano posti: sostenibilità e inclusione declinate negli aspetti sociali, territoriali ed economici, arrivando a delineare possibili scenari futuri.File | Dimensione | Formato | |
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