Every individual who has access to the Internet has a number of personal profiles for different platforms and services that may be accessed and which can be interacted with through a number of points of static and mobile access. The exponential spread of these access points and available platforms and services that has been recorded in the last decade has made a clever and conscious management of released data generated by the people in their experience on the Net way harder. In every corner of the Internet, human society has become accustomed to releasing personal data. From the most innocuous and superficial to the most sensitive and fundamental. Consciously or not. The explosive rate at which this ecosystem has expanded has not yet allowed society to adapt to the need for protection of personal privacy and for regulation and certification of authenticity that this development brings. Or even just to understand what they actually are. It, therefore, necessarily reveals the need to manage and regulate the digital identity. In an advanced society, where a huge percentage of the human being's social functions is performed online, personal data is gaining in value for both the person himself and for the companies and institutions with which one is interacting. The individual recognition is what allows the individual to have access to the ecosystem, but it is also what allows these electronic systems to function and be fed. A correlation in glove, which still needs to be shaped and equitably distributed. We are, therefore, at the gates of a new phase: that of full maturity of the internet. The stage where, after the extreme expansion of available services, it becomes necessary to regularize them and regulate access to them, in order to protect both people and the same integrity, speed and goodness of the ecosystem. This uniforming intent brings the need for an operation that is not only technological, but also sociological: an operation that is able to understand the evolution of the concept of identity and at the same time integrate and anticipate the needs of people who interact and will interact with this system by providing an experience that is both faster, more natural, safer, and more optimized. An experience that allows to continue the growth and refinement of society in a healthy manner, both correct and functional. Based on these assumptions, the design of a human-centered system to meet these needs will be shown, in order to create a seamless ecosystem model of secure digital identities, certified, reliable and consciously controlled in every aspect by users.

Ogni persona che abbia stabilmente accesso alla Rete possiede numerosi profili personali per diverse piattaforme e servizi, alle quali può accedere e con cui può interagire da numerosi punti d’accesso fissi e mobili. L’esponenziale diffusione di questi punti d’accesso e delle piattaforme e servizi disponibili che si è registrata nell’ultimo decennio ha reso molto più difficile la gestione consapevole e simultanea dei dati rilasciati e generati dalle persone nella loro esperienza in Rete. In ogni angolo di internet, la società umana si è abituata a rilasciare dati personali. Dai più innocui e superficiali ai più sensibili e fondamentali. Consapevolmente o meno. L’esplosiva velocità con cui questo ecosistema si è espanso non ha ancora permesso alla società di adeguarsi alle necessità di tutela della privacy personale e di regolamentazione e certificazione di autenticità che questa evoluzione porta con sé. O anche solo di comprendere quali siano. Si palesa perciò necessariamente il bisogno di gestire e regolamentare l’identità digitale. In una società avanzata, dove un’enorme fetta delle funzioni sociali dell’essere umano viene espletata online, i dati personali acquistano sempre maggiore valore sia per la persona stessa che per le aziende e istituzioni con cui si essa si trova ad interagire. La riconoscibilità dell’individuo è ciò che permette all’individuo di avere accesso all’ecosistema, ma è altresì ciò che permette a questi sistemi telematici di funzionare e di essere alimentati. Una correlazione a doppio filo, che necessita ancora di essere plasmata ed equamente distribuita. Ci si trova, perciò, alle porte di una nuova fase: quella della completa maturità di internet. La fase in cui, dopo l’estrema espansione dei servizi disponibili, diventa necessario regolarizzare e regolamentare l’accesso ad essi, al fine di tutelare sia le persone che la stessa integrità, velocità e bontà dell’ecosistema. Questo intento uniformatore porta con sé la necessità di un’operazione che non sia soltanto tecnologica, ma anche sociologica: un’operazione che riesca a comprendere l’evoluzione del concetto di identità e al tempo stesso integrare e prevedere le necessità delle persone che interagiscono e interagiranno con questo sistema, fornendo un’esperienza che sia allo stesso tempo più veloce, più naturale, più sicura, e più ottimizzata. Un’esperienza che permetta di proseguire la crescita e il raffinamento della società in una maniera sana, corretta e funzionale. Partendo da questi ragionamenti, verrà mostrato il progetto di un sistema human-centered che permetta di rispondere a queste necessità, al fine di creare un modello di ecosistema seamless di identità digitali sicure, certificate, affidabili e controllate consapevolmente in ogni loro aspetto dagli utenti.

Identity in bits. Scenari di gestione, valenza e utilizzo dell’identità digitale in un ecosistema in evoluzione

LUPATINI, DANIELE
2015/2016

Abstract

Every individual who has access to the Internet has a number of personal profiles for different platforms and services that may be accessed and which can be interacted with through a number of points of static and mobile access. The exponential spread of these access points and available platforms and services that has been recorded in the last decade has made a clever and conscious management of released data generated by the people in their experience on the Net way harder. In every corner of the Internet, human society has become accustomed to releasing personal data. From the most innocuous and superficial to the most sensitive and fundamental. Consciously or not. The explosive rate at which this ecosystem has expanded has not yet allowed society to adapt to the need for protection of personal privacy and for regulation and certification of authenticity that this development brings. Or even just to understand what they actually are. It, therefore, necessarily reveals the need to manage and regulate the digital identity. In an advanced society, where a huge percentage of the human being's social functions is performed online, personal data is gaining in value for both the person himself and for the companies and institutions with which one is interacting. The individual recognition is what allows the individual to have access to the ecosystem, but it is also what allows these electronic systems to function and be fed. A correlation in glove, which still needs to be shaped and equitably distributed. We are, therefore, at the gates of a new phase: that of full maturity of the internet. The stage where, after the extreme expansion of available services, it becomes necessary to regularize them and regulate access to them, in order to protect both people and the same integrity, speed and goodness of the ecosystem. This uniforming intent brings the need for an operation that is not only technological, but also sociological: an operation that is able to understand the evolution of the concept of identity and at the same time integrate and anticipate the needs of people who interact and will interact with this system by providing an experience that is both faster, more natural, safer, and more optimized. An experience that allows to continue the growth and refinement of society in a healthy manner, both correct and functional. Based on these assumptions, the design of a human-centered system to meet these needs will be shown, in order to create a seamless ecosystem model of secure digital identities, certified, reliable and consciously controlled in every aspect by users.
BORDIN, LAURA
ARC III - Scuola del Design
29-set-2016
2015/2016
Ogni persona che abbia stabilmente accesso alla Rete possiede numerosi profili personali per diverse piattaforme e servizi, alle quali può accedere e con cui può interagire da numerosi punti d’accesso fissi e mobili. L’esponenziale diffusione di questi punti d’accesso e delle piattaforme e servizi disponibili che si è registrata nell’ultimo decennio ha reso molto più difficile la gestione consapevole e simultanea dei dati rilasciati e generati dalle persone nella loro esperienza in Rete. In ogni angolo di internet, la società umana si è abituata a rilasciare dati personali. Dai più innocui e superficiali ai più sensibili e fondamentali. Consapevolmente o meno. L’esplosiva velocità con cui questo ecosistema si è espanso non ha ancora permesso alla società di adeguarsi alle necessità di tutela della privacy personale e di regolamentazione e certificazione di autenticità che questa evoluzione porta con sé. O anche solo di comprendere quali siano. Si palesa perciò necessariamente il bisogno di gestire e regolamentare l’identità digitale. In una società avanzata, dove un’enorme fetta delle funzioni sociali dell’essere umano viene espletata online, i dati personali acquistano sempre maggiore valore sia per la persona stessa che per le aziende e istituzioni con cui si essa si trova ad interagire. La riconoscibilità dell’individuo è ciò che permette all’individuo di avere accesso all’ecosistema, ma è altresì ciò che permette a questi sistemi telematici di funzionare e di essere alimentati. Una correlazione a doppio filo, che necessita ancora di essere plasmata ed equamente distribuita. Ci si trova, perciò, alle porte di una nuova fase: quella della completa maturità di internet. La fase in cui, dopo l’estrema espansione dei servizi disponibili, diventa necessario regolarizzare e regolamentare l’accesso ad essi, al fine di tutelare sia le persone che la stessa integrità, velocità e bontà dell’ecosistema. Questo intento uniformatore porta con sé la necessità di un’operazione che non sia soltanto tecnologica, ma anche sociologica: un’operazione che riesca a comprendere l’evoluzione del concetto di identità e al tempo stesso integrare e prevedere le necessità delle persone che interagiscono e interagiranno con questo sistema, fornendo un’esperienza che sia allo stesso tempo più veloce, più naturale, più sicura, e più ottimizzata. Un’esperienza che permetta di proseguire la crescita e il raffinamento della società in una maniera sana, corretta e funzionale. Partendo da questi ragionamenti, verrà mostrato il progetto di un sistema human-centered che permetta di rispondere a queste necessità, al fine di creare un modello di ecosistema seamless di identità digitali sicure, certificate, affidabili e controllate consapevolmente in ogni loro aspetto dagli utenti.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/125944