Il castello di Villa è un sito di notevole importanza nella storia della famiglia Challant e della valle. I Challant ne avevano fatto la loro dimora fino alla costruzione della Rocca di Verres e del castello di Châtillon, Caterina di Challant si era insediata qui durante la guerra e infine, fino al XVIII secolo, esso era stato considerato di “vitale importanza” per la difesa della valle. A contrastare tanta importanza storica, lo stato di abbandono e di degrado in cui si ritrova lo rende un castello dimenticato che si mimetizza tra le rocce della montagna, un fantasma del passato dimenticato da tutti. Il progetto nasce dalla necessità di riportare in vita il castello, aggiungendo qualcosa di nuovo che non escluda il vecchio, ma che lo renda un oggetto unico nel suo genere e lo valorizzi. Esso è pensato per essere uno spazio godibile in quanto tale che all'occorrenza, un'architettura da percorrere e visitare anche se prevede la possibilità di ospitare installazioni e mostre temporanee. L'intervento progettuale, che agli occhi di molti potrebbe apparire 12 come una violazione del patrimonio storico, se non un vero e proprio crimine, si basa su dei concetti teorici in parte ripresi dalla tradizione architettonica di Giorgio Grassi. Il progetto, infatti, si basa su una concezione di storia ininterrotta, dove il filo storico che collega gli anni in cui la rovina fu costruita e l'oggi non è tagliato dalla storicizzazione ma è continuo. Secondo questa prospettiva la rovina non è vista esclusivamente come reperto ma soprattutto come architettura e, in quanto architettura, è possibile progettare, avvicinarsi e pensare il nuovo attorno e sopra di essa. Da qui la scelta di progettare su questo sito al fine di ridare vitalità e dignità al Castello ma non solo. Infatti un progetto di questa scala potrebbe creare un polo di attrazione turistica per tutta la valle, valorizzando altre bellezze naturali e archeologiche presenti nell'area di Isollaz, dove il castello di Villa è ubicato. Ad un passo da esso si trova la riserva naturale del Lago di Villa. Scendendo a valle, i paesi sono ugualmente costellati di piccole attrattività, per lo più archeologiche e naturali che però, a causa della mancanza di una chiara rete di percorsi e della distanza tra i singoli poli di interesse, non riescono a generare il sufficiente interesse per richiamare i visitatori.

Progettare sulle rovine : ampliamento del castello di Villa Challant

IEVA, MARCO;SILVA, STEFANO
2015/2016

Abstract

Il castello di Villa è un sito di notevole importanza nella storia della famiglia Challant e della valle. I Challant ne avevano fatto la loro dimora fino alla costruzione della Rocca di Verres e del castello di Châtillon, Caterina di Challant si era insediata qui durante la guerra e infine, fino al XVIII secolo, esso era stato considerato di “vitale importanza” per la difesa della valle. A contrastare tanta importanza storica, lo stato di abbandono e di degrado in cui si ritrova lo rende un castello dimenticato che si mimetizza tra le rocce della montagna, un fantasma del passato dimenticato da tutti. Il progetto nasce dalla necessità di riportare in vita il castello, aggiungendo qualcosa di nuovo che non escluda il vecchio, ma che lo renda un oggetto unico nel suo genere e lo valorizzi. Esso è pensato per essere uno spazio godibile in quanto tale che all'occorrenza, un'architettura da percorrere e visitare anche se prevede la possibilità di ospitare installazioni e mostre temporanee. L'intervento progettuale, che agli occhi di molti potrebbe apparire 12 come una violazione del patrimonio storico, se non un vero e proprio crimine, si basa su dei concetti teorici in parte ripresi dalla tradizione architettonica di Giorgio Grassi. Il progetto, infatti, si basa su una concezione di storia ininterrotta, dove il filo storico che collega gli anni in cui la rovina fu costruita e l'oggi non è tagliato dalla storicizzazione ma è continuo. Secondo questa prospettiva la rovina non è vista esclusivamente come reperto ma soprattutto come architettura e, in quanto architettura, è possibile progettare, avvicinarsi e pensare il nuovo attorno e sopra di essa. Da qui la scelta di progettare su questo sito al fine di ridare vitalità e dignità al Castello ma non solo. Infatti un progetto di questa scala potrebbe creare un polo di attrazione turistica per tutta la valle, valorizzando altre bellezze naturali e archeologiche presenti nell'area di Isollaz, dove il castello di Villa è ubicato. Ad un passo da esso si trova la riserva naturale del Lago di Villa. Scendendo a valle, i paesi sono ugualmente costellati di piccole attrattività, per lo più archeologiche e naturali che però, a causa della mancanza di una chiara rete di percorsi e della distanza tra i singoli poli di interesse, non riescono a generare il sufficiente interesse per richiamare i visitatori.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
5-ott-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/126123