Se lo sviluppo sostenibile è diventato il riferimento obbligatorio per le politiche urbane, una delle più evidenti forme di questo fenomeno è la diffusione del modello di pianificazione chiamato eco-quartieri. Il lavoro di tesi vorrebbe indagare con quali differenti modalità interviene sulla città il progetto di un ecoquartiere; in che modo si esprime il disegno che cerca il senso della qualità, dello sviluppo ragionevole ed equo, della responsabilità della lunga durata, che abbia cura dell’uso delle risorse e degli equilibri dei territori. La ricerca vorrebbe indagare se, e in che termini, l'ecoquartiere, superata la fase sperimentale anni '90, può essere un modello urbano concretizzabile ed efficace, specialmente nel contesto della riqualificazione delle periferie urbane. Il campo di indagine della ricerca si concentra dunque sulla città consolidata, e in particolar modo sulle ex aree industriali, oggi abbandonate e mal gestite, che creano vuoti nel tessuto urbano. Occuparsi di queste aree spesso degradate vuol dire, a mio avviso, non accontentarsi di demandare la responsabilità della progettazione sostenibile a mere soluzioni tecnologiche, ma soprattutto implica sviluppare progetti che vadano ben oltre il limitarsi al miglioramento ambientale. "La dimensione alla quale sostenibilità e qualità formale producono gli esiti più concreti per le comunità è quella della progettazione urbana alla piccola scala o del quartiere" (Calace 2011) Significa ripartire dalle questioni basilari di miglioramento della qualità costruttiva e ambientale delle città per cercare di rendere la forma urbana più aderente ad usi e bisogni che vanno modificandosi e più simbolicamente significante per i suoi abitanti. Attraverso un primo lavoro di ricerca andrò a delineare le strategie per la progettazione di un ecoquartiere e infine applicherò, a un caso studio, le informazioni acquisite, approfondendo il tema dello spazio aperto urbano. Lo spazio pubblico di cui voglio occuparmi è dunque lo spazio fra gli edifici che si identifica con una città che non è fatta dal suo dentro ma dal suo fuori; i vuoti urbani sono gli elementi (tridimensionali e fisici ma a volume zero) su cui operare per ottenere risultati concreti sulla realtà urbana; sono spazi sociali, luoghi di appartenenza e di rappresentazione dei vari soggetti che abitano la città (Vannetti 2012). L'obiettivo della ricerca è quello di definire lo stato dell'arte della progettazione urbana sostenibile, specificando il concetto di ecoquartiere quale scala favorevole per la messa in pratica dei principi di sostenibilità; l'obiettivo del progetto è dimostrare il ruolo strategico dello spazio pubblico (nodo principale delle relazioni sociali ed economiche), quale perno e strumento di una progettazione urbana sostenibile. Tutti i casi più riusciti di rigenerazione urbana devono il loro successo al disegno fisico dell'ambiente urbano, la connessione degli "spazi tra" il costruito determina la struttura, la forma della città (R.Rogers in Nucci 2004). Una struttura continua e ben disegnata, come nella tradizionale città compatta, favorisce l'integrazione tra persone e luoghi, una frammentata e non strutturata, alimenta la segregazione sociale. L'urban design determina la vera forma delle strade e degli spazi pubblici, influenza la piacevolezza e la semplicità negli spostamenti. Mentre la città tradizionale è un’intricata rete di strade e piazze sistemate in sequenza e a distanze regolari e logiche, le reti della città contemporanea necessitano invece di essere ridefinite; spesso sono le aree abbandonate che permettono il ridisegno dello spazio pubblico, è quindi necessario sfruttare il recupero di questi vuoti urbani come occasione per creare un ambiente urbano sostenibile.

5 minutes district. Strategia progettuale per un ecoquartiere

MORANDUZZO, CHIARA
2015/2016

Abstract

Se lo sviluppo sostenibile è diventato il riferimento obbligatorio per le politiche urbane, una delle più evidenti forme di questo fenomeno è la diffusione del modello di pianificazione chiamato eco-quartieri. Il lavoro di tesi vorrebbe indagare con quali differenti modalità interviene sulla città il progetto di un ecoquartiere; in che modo si esprime il disegno che cerca il senso della qualità, dello sviluppo ragionevole ed equo, della responsabilità della lunga durata, che abbia cura dell’uso delle risorse e degli equilibri dei territori. La ricerca vorrebbe indagare se, e in che termini, l'ecoquartiere, superata la fase sperimentale anni '90, può essere un modello urbano concretizzabile ed efficace, specialmente nel contesto della riqualificazione delle periferie urbane. Il campo di indagine della ricerca si concentra dunque sulla città consolidata, e in particolar modo sulle ex aree industriali, oggi abbandonate e mal gestite, che creano vuoti nel tessuto urbano. Occuparsi di queste aree spesso degradate vuol dire, a mio avviso, non accontentarsi di demandare la responsabilità della progettazione sostenibile a mere soluzioni tecnologiche, ma soprattutto implica sviluppare progetti che vadano ben oltre il limitarsi al miglioramento ambientale. "La dimensione alla quale sostenibilità e qualità formale producono gli esiti più concreti per le comunità è quella della progettazione urbana alla piccola scala o del quartiere" (Calace 2011) Significa ripartire dalle questioni basilari di miglioramento della qualità costruttiva e ambientale delle città per cercare di rendere la forma urbana più aderente ad usi e bisogni che vanno modificandosi e più simbolicamente significante per i suoi abitanti. Attraverso un primo lavoro di ricerca andrò a delineare le strategie per la progettazione di un ecoquartiere e infine applicherò, a un caso studio, le informazioni acquisite, approfondendo il tema dello spazio aperto urbano. Lo spazio pubblico di cui voglio occuparmi è dunque lo spazio fra gli edifici che si identifica con una città che non è fatta dal suo dentro ma dal suo fuori; i vuoti urbani sono gli elementi (tridimensionali e fisici ma a volume zero) su cui operare per ottenere risultati concreti sulla realtà urbana; sono spazi sociali, luoghi di appartenenza e di rappresentazione dei vari soggetti che abitano la città (Vannetti 2012). L'obiettivo della ricerca è quello di definire lo stato dell'arte della progettazione urbana sostenibile, specificando il concetto di ecoquartiere quale scala favorevole per la messa in pratica dei principi di sostenibilità; l'obiettivo del progetto è dimostrare il ruolo strategico dello spazio pubblico (nodo principale delle relazioni sociali ed economiche), quale perno e strumento di una progettazione urbana sostenibile. Tutti i casi più riusciti di rigenerazione urbana devono il loro successo al disegno fisico dell'ambiente urbano, la connessione degli "spazi tra" il costruito determina la struttura, la forma della città (R.Rogers in Nucci 2004). Una struttura continua e ben disegnata, come nella tradizionale città compatta, favorisce l'integrazione tra persone e luoghi, una frammentata e non strutturata, alimenta la segregazione sociale. L'urban design determina la vera forma delle strade e degli spazi pubblici, influenza la piacevolezza e la semplicità negli spostamenti. Mentre la città tradizionale è un’intricata rete di strade e piazze sistemate in sequenza e a distanze regolari e logiche, le reti della città contemporanea necessitano invece di essere ridefinite; spesso sono le aree abbandonate che permettono il ridisegno dello spazio pubblico, è quindi necessario sfruttare il recupero di questi vuoti urbani come occasione per creare un ambiente urbano sostenibile.
PINTO, FULVIA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
5-ott-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/126126