This thesis studies the rise of the cooperative di comunità in Italian urban policies and urban regeneration programs in particular. A lot of actors (associations, foundations, for-profit firms, cooperatives…) becomes city makers since they may have an impact on public policies, from their formulation to their implementation. Among these actors, citizens’ organizations can have a high potential as they gather different advantages such as being an innovative tool for citizens’ participation. The cooperative di comunità ensure a democratic functioning that can participate to the establishment of a renewed democracy in a context of crisis of classic democratic processes. Moreover, the cooperative di comunità emphasize the potential of the community which has the essential capacity to mobilize local resources around a collective project through bottom-up processes. They can demonstrate a capacity of social innovation by co-creating with municipalities new processes that more efficiently deliver local public services, contribute to the local welfare and transform neighborhoods. Public authorities from all levels, from the municipality to the European Union, should accompany these bottom-up processes. Two kinds of policies could be articulated: “direct policies” aiming at potentiating existing initiatives and “indirect policies” targeting the activation of local resources in order to come up with more self-organized initiatives. A field-study is conducted in the metropolitan area of Milan for urban regeneration policies by interviewing different types of actors (municipality, citizens’ organizations, for-profit firms, foundation) assuming diverse roles in city making processes (facilitator, researcher, protagonist). Each of these actors has his own point of view on the cooperative di comunità and their role in urban regeneration but we will acknowledge that Milan is on the path towards the emergence of more and more hybrid organizations like the cooperative di comunità.

Questa tesi studia la crescita delle cooperative di comunità nella politica urbana italiana focalizzando l’attenzione sui programmi di riqualificazione urbana. Diversi attori (associazioni, fondazioni, imprese for-profit, cooperative) diventano city makers perchè hanno un impatto sulle politiche pubbliche, dalla loro formulazione alla loro attuazione. Tra questi attori, le organizzazioni cittadine possono avere un alto potenziale, come anche benefici, proponendosi come strumento innovativo nella partecipazione cittadina. Le cooperative di comunità basandosi su un funzionamento democratico possono partecipare alla fondazione di una rinnovata democrazia in un contesto di crisi dei processi democratici esistenti, oltre che enfatizzare il potenziale delle comunità le quali hanno la primaria capacità di mobilitare risorse locali attorno a progetti collettivi attraverso un processo bottom-up. Queste possono dimostrare la capacità dell’innovazione sociale attraverso un nuovo processo di cooperazione con la municipalità che in maniera più efficiente può creare nuovi e migliori servizi pubblici, contribuendo allo stesso tempo al benessere locale e al rinnovamento dei quartieri. Le autorità pubbliche di tutti i livelli, dalla municipalità all’Unione Europea, dovrebbero accompagnare questi processi. Due differenti tipi di poolitiche potrebbero essere applicate: “ politica diretta” mirando a potenziare iniziative sociali già esistenti e “politica indiretta” puntando ad attivare le risorse locali per far emergere iniziative autogestite. E’ stato quindi condotto uno studio nell’area metropolitana di Milano per il rinnovamento urbano intervistando differenti tipologie di attori (municipalità, organizzazioni cittadine imprese for profit e fondazioni) che assumono differenti ruoli nel processo di sviluppo della città (facilitatore, ricercatori, protagonisti). Ognuno di questi attori ha il proprio punto di vista riguardo le cooperative di comunità e il loro ruolo nel rinnovamento urbano ma tutti loro riconoscono che Milano è uno dei sentieri verso la progressiva affermazione di un numero sempre maggiore di organizzazioni ibride come le cooperative di comunità.

The rise of community cooperatives. Community cooperatives as a tool for citizens’ participation to urban regeneration projects in Milan

PLANEIX, MAXIME
2015/2016

Abstract

This thesis studies the rise of the cooperative di comunità in Italian urban policies and urban regeneration programs in particular. A lot of actors (associations, foundations, for-profit firms, cooperatives…) becomes city makers since they may have an impact on public policies, from their formulation to their implementation. Among these actors, citizens’ organizations can have a high potential as they gather different advantages such as being an innovative tool for citizens’ participation. The cooperative di comunità ensure a democratic functioning that can participate to the establishment of a renewed democracy in a context of crisis of classic democratic processes. Moreover, the cooperative di comunità emphasize the potential of the community which has the essential capacity to mobilize local resources around a collective project through bottom-up processes. They can demonstrate a capacity of social innovation by co-creating with municipalities new processes that more efficiently deliver local public services, contribute to the local welfare and transform neighborhoods. Public authorities from all levels, from the municipality to the European Union, should accompany these bottom-up processes. Two kinds of policies could be articulated: “direct policies” aiming at potentiating existing initiatives and “indirect policies” targeting the activation of local resources in order to come up with more self-organized initiatives. A field-study is conducted in the metropolitan area of Milan for urban regeneration policies by interviewing different types of actors (municipality, citizens’ organizations, for-profit firms, foundation) assuming diverse roles in city making processes (facilitator, researcher, protagonist). Each of these actors has his own point of view on the cooperative di comunità and their role in urban regeneration but we will acknowledge that Milan is on the path towards the emergence of more and more hybrid organizations like the cooperative di comunità.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
5-ott-2016
2015/2016
Questa tesi studia la crescita delle cooperative di comunità nella politica urbana italiana focalizzando l’attenzione sui programmi di riqualificazione urbana. Diversi attori (associazioni, fondazioni, imprese for-profit, cooperative) diventano city makers perchè hanno un impatto sulle politiche pubbliche, dalla loro formulazione alla loro attuazione. Tra questi attori, le organizzazioni cittadine possono avere un alto potenziale, come anche benefici, proponendosi come strumento innovativo nella partecipazione cittadina. Le cooperative di comunità basandosi su un funzionamento democratico possono partecipare alla fondazione di una rinnovata democrazia in un contesto di crisi dei processi democratici esistenti, oltre che enfatizzare il potenziale delle comunità le quali hanno la primaria capacità di mobilitare risorse locali attorno a progetti collettivi attraverso un processo bottom-up. Queste possono dimostrare la capacità dell’innovazione sociale attraverso un nuovo processo di cooperazione con la municipalità che in maniera più efficiente può creare nuovi e migliori servizi pubblici, contribuendo allo stesso tempo al benessere locale e al rinnovamento dei quartieri. Le autorità pubbliche di tutti i livelli, dalla municipalità all’Unione Europea, dovrebbero accompagnare questi processi. Due differenti tipi di poolitiche potrebbero essere applicate: “ politica diretta” mirando a potenziare iniziative sociali già esistenti e “politica indiretta” puntando ad attivare le risorse locali per far emergere iniziative autogestite. E’ stato quindi condotto uno studio nell’area metropolitana di Milano per il rinnovamento urbano intervistando differenti tipologie di attori (municipalità, organizzazioni cittadine imprese for profit e fondazioni) che assumono differenti ruoli nel processo di sviluppo della città (facilitatore, ricercatori, protagonisti). Ognuno di questi attori ha il proprio punto di vista riguardo le cooperative di comunità e il loro ruolo nel rinnovamento urbano ma tutti loro riconoscono che Milano è uno dei sentieri verso la progressiva affermazione di un numero sempre maggiore di organizzazioni ibride come le cooperative di comunità.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/126164