In its ultracentenarian history Bergamo has become a multi-layered complex of archaeological treasures, which have determined the beautyof the modern city. In its recent history, the portion of the city on the upland appears as «the motionless city, which breathes and grows while remaining motionless, permeated in the extremely changing entity of the renewed city that wraps it as a whole». This definition of “Città Alta” (upper city) is a consequence of the achievement of a saturated architectural composition such as to be strongly bound by artistic and cultural safeguards, which limit fundamental changes to the city and at the same time guarantee its unaltered beauty. This ideological of the property is contrasted by the constant historiographical research and archaeological digs that instead joins the city in constant discovery and change. These studies have a role in revealing the rich history of Bergamo, which in some aspects is still shrouded in mystery. The project area aims to be a synthesis of these two aspects of the city, which are compared in a soil rich in history and architectural cues. Today the area on the site of the former Palazzo Marenzi has an uncertain status of open air construction site, which does not come to an end due to the ambivalent private proposals which clash with the superintendence, but it is evident that it needs a redevelopment and enhancement as soon as possible. Starting from the numerous elements and design stimuli of this area and its appurtenances, the design intentions arise from two very clear intentions, two weights trying to maintain the balance of the scales. On one hand, there is an attempt to return a reading clarity, with respect to the chaotic overlap of levels and history, through both the evocation in an essential way of the shapes and volumes that filled the area until the end of XIX century, and a revival of the spaces respecting the needs of Palazzo Moroni and the neighbouring buildings. On the other hand, the author reflects on the need to bring to light the archaeological wealth, so far remained hidden, initially from the embankment, and today from a precarious and intrusive fence. The museum wants therefore to be an answer to both the urgencies and the needs of the city, with the absolute respect of its conformation, furthermore it wants to introduce and explicate the history of Bergamo Alta, thanks to the direct testimonies of the place.

Nella sua ultracentenaria storia Bergamo si è trasformata in un complesso pluristratificato di ricchezze archeologiche, le quali hanno determinato lo splendore della città odierna. Nella sua storia recente, la porzione di città sull’altura appare come «la città immobile, la quale respira e s’accresce per rimanendo immobile, compenetrata nell’organismo estremamente mutevole della città rinnovata che tutta l’avvolge». Questa definizione di Città Alta è conseguenza del fatto di come si sia raggiunta una satura composizione architettonica tale da essere fortemente vincolata da tutele artistico-culturali, le quali limitano mutamenti radicali alla città e allo stesso tempo ne garantiscono l’immutata bellezza. Si contrappone a questa ideologica dell’immobile, la costante ricerca storiografica e di campagne di scavi archeologici che invece si affianca alla città in continua scoperta e mutamento. Questi studi hanno il ruolo di svelare la ricca storia di Bergamo, la quale per alcuni aspetta è ancora avvolta dal mistero. L’area di progetto vuole essere sintesi di questi due aspetti della città, i quali si trovano a confronto in un suolo ricco di storia e di spunti architettonici. Oggi l’area ove sorgeva l’ex palazzo Marenzi, è in uno stato incerto di cantiere a cielo aperto, il quale non trova fine a causa delle ambivalenti proposte da privati che si scontrano con la sovraintendenza, ma è evidente come necessiti al più presto di una riqualificazione e valorizzazione. Partendo dai numerosi elementi e stimoli progettuali di quest’area e delle sue pertinenze, i propositi progettuali nascono da due intenti molti chiari, due pesi che cercano di mantenere in equilibrio i piatti della bilancia. Da un lato, si cerca di restituire una chiarezza di lettura, rispetto alla caotica sovrapposizione di livelli e di storia, attraverso sia l’evocazione in modo essenziale delle forme e i volumi che riempivano l’area fino alla fine del XIX secolo sia una riproposizione degli spazi rispettando le esigenze di Palazzo Moroni e degli edifici limitrofi. Dall’altra parte, si riflette sulla necessità di portare in luce la ricchezza archeologica, fin ora rimasta nascosta, inizialmente dal terrapieno, e oggi da una recinzione precaria e invadente. Il museo vuole dunque rispondere sia all’urgenze e ai bisogni della città, con il rispetto assoluto della sua conformazione, inoltre vuole far conoscere ed esplicare la storia di Bergamo alta, grazie alle testimonianze dirette del luogo.

Tra le mura, sopra Bergamo. Da vuoto interstiziale a finestra archeologica. Uno spazio museale in via Porta Dipinta

BOSCHI, ELISA
2015/2016

Abstract

In its ultracentenarian history Bergamo has become a multi-layered complex of archaeological treasures, which have determined the beautyof the modern city. In its recent history, the portion of the city on the upland appears as «the motionless city, which breathes and grows while remaining motionless, permeated in the extremely changing entity of the renewed city that wraps it as a whole». This definition of “Città Alta” (upper city) is a consequence of the achievement of a saturated architectural composition such as to be strongly bound by artistic and cultural safeguards, which limit fundamental changes to the city and at the same time guarantee its unaltered beauty. This ideological of the property is contrasted by the constant historiographical research and archaeological digs that instead joins the city in constant discovery and change. These studies have a role in revealing the rich history of Bergamo, which in some aspects is still shrouded in mystery. The project area aims to be a synthesis of these two aspects of the city, which are compared in a soil rich in history and architectural cues. Today the area on the site of the former Palazzo Marenzi has an uncertain status of open air construction site, which does not come to an end due to the ambivalent private proposals which clash with the superintendence, but it is evident that it needs a redevelopment and enhancement as soon as possible. Starting from the numerous elements and design stimuli of this area and its appurtenances, the design intentions arise from two very clear intentions, two weights trying to maintain the balance of the scales. On one hand, there is an attempt to return a reading clarity, with respect to the chaotic overlap of levels and history, through both the evocation in an essential way of the shapes and volumes that filled the area until the end of XIX century, and a revival of the spaces respecting the needs of Palazzo Moroni and the neighbouring buildings. On the other hand, the author reflects on the need to bring to light the archaeological wealth, so far remained hidden, initially from the embankment, and today from a precarious and intrusive fence. The museum wants therefore to be an answer to both the urgencies and the needs of the city, with the absolute respect of its conformation, furthermore it wants to introduce and explicate the history of Bergamo Alta, thanks to the direct testimonies of the place.
OSSOLA, SAMUELE
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
5-ott-2016
2015/2016
Nella sua ultracentenaria storia Bergamo si è trasformata in un complesso pluristratificato di ricchezze archeologiche, le quali hanno determinato lo splendore della città odierna. Nella sua storia recente, la porzione di città sull’altura appare come «la città immobile, la quale respira e s’accresce per rimanendo immobile, compenetrata nell’organismo estremamente mutevole della città rinnovata che tutta l’avvolge». Questa definizione di Città Alta è conseguenza del fatto di come si sia raggiunta una satura composizione architettonica tale da essere fortemente vincolata da tutele artistico-culturali, le quali limitano mutamenti radicali alla città e allo stesso tempo ne garantiscono l’immutata bellezza. Si contrappone a questa ideologica dell’immobile, la costante ricerca storiografica e di campagne di scavi archeologici che invece si affianca alla città in continua scoperta e mutamento. Questi studi hanno il ruolo di svelare la ricca storia di Bergamo, la quale per alcuni aspetta è ancora avvolta dal mistero. L’area di progetto vuole essere sintesi di questi due aspetti della città, i quali si trovano a confronto in un suolo ricco di storia e di spunti architettonici. Oggi l’area ove sorgeva l’ex palazzo Marenzi, è in uno stato incerto di cantiere a cielo aperto, il quale non trova fine a causa delle ambivalenti proposte da privati che si scontrano con la sovraintendenza, ma è evidente come necessiti al più presto di una riqualificazione e valorizzazione. Partendo dai numerosi elementi e stimoli progettuali di quest’area e delle sue pertinenze, i propositi progettuali nascono da due intenti molti chiari, due pesi che cercano di mantenere in equilibrio i piatti della bilancia. Da un lato, si cerca di restituire una chiarezza di lettura, rispetto alla caotica sovrapposizione di livelli e di storia, attraverso sia l’evocazione in modo essenziale delle forme e i volumi che riempivano l’area fino alla fine del XIX secolo sia una riproposizione degli spazi rispettando le esigenze di Palazzo Moroni e degli edifici limitrofi. Dall’altra parte, si riflette sulla necessità di portare in luce la ricchezza archeologica, fin ora rimasta nascosta, inizialmente dal terrapieno, e oggi da una recinzione precaria e invadente. Il museo vuole dunque rispondere sia all’urgenze e ai bisogni della città, con il rispetto assoluto della sua conformazione, inoltre vuole far conoscere ed esplicare la storia di Bergamo alta, grazie alle testimonianze dirette del luogo.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/126183