Questa tesi nasce dall'attività di ricerca bibliografica restituita nel paper “I promotori immobiliari e la qualità dei progetti urbani”. A fronte della produzione di un ambiente urbano che denotava ancora, agli occhi dei cittadini e degli studiosi, una scarsa attenzione per la coerenza e la qualità complessiva delle operazioni, il paper tracciava un profilo delle responsabilità degli attori del mercato urbano, che naturalmente chiamava in causa le amministrazioni locali, le quali avevano assecondato i progetti di urban renewal. Veniva, tuttavia, rilevato come a scambi ineguali tra valore immobiliare e opere di interesse pubblico alla base delle trasformazioni urbane, le amministrazioni erano spinte dalla scarsa autorevolezza che potevano esercitare nel negoziato sotto la pressione, da un lato di operatori potenti che si muovevano a piede libero sullo scenario nazionale o globale, e, dall'altro lato dalle stringenti ragioni di cassa. Tali considerazioni opportunamente elaborate e arricchite, si sono depositate nella prima parte di questa tesi, in quanto punto di partenza dell'esplorazione verso appropriati, se non nuovi, strumenti e procedure indirizzati a restituire legittimità, trasparenza e uniformità di trattamento, alle scelte di trasformazione, coniugandole con la necessaria flessibilità delle stesse. Così, mentre nella seconda parte della tesi vengono delineati i caratteri dell'urbanistica consensuale italiana, proponendo alcune correzioni all’attuale modus operandi, nella terza parte , che poi è il cuore di questa tesi, viene discusso lo strumento del confronto concorrenziale, nelle differenti varianti, come asta dei diritti edificatori, come competizione tra interventi su siti alternativi entro il piano operativo e, infine, come concorso tra progetti di operatori differenti su una stessa area, anche di proprietà privata. La tesi si conclude, quindi, con la rassegna di cinque casi studio che hanno sperimentato trai primi il confronto concorrenziale per la costruzione di un piano operativo, variamente denominato, volto a coordinare la trasformazione della città pubblica e privata nel breve periodo.

Le ragioni e le possibilità del confronto concorrenziale in chiave urbanistica

LODIGIANI, ANNALISA
2009/2010

Abstract

Questa tesi nasce dall'attività di ricerca bibliografica restituita nel paper “I promotori immobiliari e la qualità dei progetti urbani”. A fronte della produzione di un ambiente urbano che denotava ancora, agli occhi dei cittadini e degli studiosi, una scarsa attenzione per la coerenza e la qualità complessiva delle operazioni, il paper tracciava un profilo delle responsabilità degli attori del mercato urbano, che naturalmente chiamava in causa le amministrazioni locali, le quali avevano assecondato i progetti di urban renewal. Veniva, tuttavia, rilevato come a scambi ineguali tra valore immobiliare e opere di interesse pubblico alla base delle trasformazioni urbane, le amministrazioni erano spinte dalla scarsa autorevolezza che potevano esercitare nel negoziato sotto la pressione, da un lato di operatori potenti che si muovevano a piede libero sullo scenario nazionale o globale, e, dall'altro lato dalle stringenti ragioni di cassa. Tali considerazioni opportunamente elaborate e arricchite, si sono depositate nella prima parte di questa tesi, in quanto punto di partenza dell'esplorazione verso appropriati, se non nuovi, strumenti e procedure indirizzati a restituire legittimità, trasparenza e uniformità di trattamento, alle scelte di trasformazione, coniugandole con la necessaria flessibilità delle stesse. Così, mentre nella seconda parte della tesi vengono delineati i caratteri dell'urbanistica consensuale italiana, proponendo alcune correzioni all’attuale modus operandi, nella terza parte , che poi è il cuore di questa tesi, viene discusso lo strumento del confronto concorrenziale, nelle differenti varianti, come asta dei diritti edificatori, come competizione tra interventi su siti alternativi entro il piano operativo e, infine, come concorso tra progetti di operatori differenti su una stessa area, anche di proprietà privata. La tesi si conclude, quindi, con la rassegna di cinque casi studio che hanno sperimentato trai primi il confronto concorrenziale per la costruzione di un piano operativo, variamente denominato, volto a coordinare la trasformazione della città pubblica e privata nel breve periodo.
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
21-lug-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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