Il tema della conservazione e del restauro è diventato negli ultimi anni sempre più presente nella progettazione architettonica, infatti, il patrimonio architettonico, urbanistico e paesaggistico impongono al progetto di cimentarsi con l’esistente, cercando di integrare con esso in cerca di nuove relazioni. La conservazione dei castelli è emblematica dei principi di tutela e valorizzazione del patrimonio architettonico e del paesaggio. Uno dei nodi che vincolano il recupero di questi beni è costituito dall’esigenza di individuarne un riuso compatibile con le testimonianze materiali e immateriali e con il loro contesto e, di conseguenza, una gestione economicamente e culturalmente sostenibile. Il castello di Pandino in seguito ad avvicendamenti favorevoli rappresenta l’opportunità di valorizzare un bene, che rischierebbe di diventare monumento fine a sé stesso, inserendolo in un sistema più ampio di relazioni, in grado di renderlo fruibile e testimonianza viva di un passato che si racconta. Le problematiche con cui confrontarsi sono però numerose ed attraversano la sfera architettonica, sociale ed economica. Partendo dall’analisi e dalla conoscenza del manufatto, anche su basi documentarie storiche, si passerà alla descrizione architettonica del manufatto per valutare, infine, le possibile modalità di intervento e progetto. La sovrapposizione cosciente dei fattori storico, artistico, percettivo, sociale ed economico cercano di sintetizzare le indicazioni progettuali che possano rendere il castello di Pandino non solo un monumento statico e rivelatore di mistici pensieri, ma elemento promotore della realtà locale, vissuto, fruito, nuovo elemento accentratore di attenzioni.

Il castello di Pandino. Storia e attualità nell'uso di un monumento

FERLA, ROBERTO
2009/2010

Abstract

Il tema della conservazione e del restauro è diventato negli ultimi anni sempre più presente nella progettazione architettonica, infatti, il patrimonio architettonico, urbanistico e paesaggistico impongono al progetto di cimentarsi con l’esistente, cercando di integrare con esso in cerca di nuove relazioni. La conservazione dei castelli è emblematica dei principi di tutela e valorizzazione del patrimonio architettonico e del paesaggio. Uno dei nodi che vincolano il recupero di questi beni è costituito dall’esigenza di individuarne un riuso compatibile con le testimonianze materiali e immateriali e con il loro contesto e, di conseguenza, una gestione economicamente e culturalmente sostenibile. Il castello di Pandino in seguito ad avvicendamenti favorevoli rappresenta l’opportunità di valorizzare un bene, che rischierebbe di diventare monumento fine a sé stesso, inserendolo in un sistema più ampio di relazioni, in grado di renderlo fruibile e testimonianza viva di un passato che si racconta. Le problematiche con cui confrontarsi sono però numerose ed attraversano la sfera architettonica, sociale ed economica. Partendo dall’analisi e dalla conoscenza del manufatto, anche su basi documentarie storiche, si passerà alla descrizione architettonica del manufatto per valutare, infine, le possibile modalità di intervento e progetto. La sovrapposizione cosciente dei fattori storico, artistico, percettivo, sociale ed economico cercano di sintetizzare le indicazioni progettuali che possano rendere il castello di Pandino non solo un monumento statico e rivelatore di mistici pensieri, ma elemento promotore della realtà locale, vissuto, fruito, nuovo elemento accentratore di attenzioni.
CANEVARI, ANNA
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
21-lug-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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