I mezzi utilizzati nella comunicazione sono strumenti con i quali si è permanentemente in contatto, a livello accademico e professionale come nel tempo libero. Un elemento di trasmissione della realtà può condizionare comportamenti e caratterizzare una società intera. Nel caso dell'architettura, le forme con le quali essa viene rappresentata possono essere varie e articolate, basti pensare alle esposizioni, ai film, alle riviste e ai libri. È dunque importante, quando si parla di architettura, fare un'attenta analisi di tutte le forme di rappresentazione che tendono a definirne la natura e le caratteristiche principali. Tra tutte, un posto di rilievo è sicuramente occupato dai giornali e dalle riviste specializzate, che contribuiscono alla diffusione e all'approfondimento dei manufatti architettonici. Lo sviluppo dell'architettura nella comunicazione sociale – che nel Paese lusitano si sviluppa soprattutto nella seconda parte del secolo – è un fenomeno che rileva i cambiamenti che si estendono all'interno della società. La mediatizzazione delle arti motiva l'interesse per la pratica architettonica, portando una maggiore coscienza della presenza della disciplina. Dall'altro lato, è proprio dagli organi d'informazione specializzati che si possono apprendere le motivazioni, i dubbi e le idee della classe professionale. È dunque di essenziale importanza la segnalazione degli eventi paralleli alla vita quotidiana all'interno dei mezzi di comunicazione. Le esposizioni, ad esempio, che appaiono con maggiore frequenza nel corso degli anni, affermano come ci si trovi in un periodo in cui l'affermazione della disciplina non avviene solo attraverso l'opera costruita, ma soprattutto attraverso il confronto di idee. Il mezzo di diffusione per eccellenza, ovvero la stampa, funge da equilibrio tra le regole della comunicazione e dell'architettura. Sembra così interessante scoprire e approfondire le modalità con cui si costruisce un discorso disciplinare, quello dell'architettura, utilizzando codici di un'altra disciplina, la comunicazione. È questo un punto di partenza per lo sviluppo del tema che costituisce l'oggetto di questo lavoro. Si è deciso così di analizzare la rivista «Arquitectura», strumento fondamentale per la formazione, il dibattito e la divulgazione dell'arte e dell'architettura del XX secolo in Portogallo. L'oggetto del presente studio, che affronta duecentoquattordici numeri e un totale di oltre duemiladuecento articoli, ha come obiettivo riconoscere il valore della rivista, in ambito nazionale e internazionale, e decifrare la rete di influenze che portano l'interesse verso l'architettura portoghese e non. Il periodico, che nasce sotto la dittatura di Salazar nel gennaio 1927 e chiude i battenti nel gennaio 1988 nel clima di una nuova repubblica, si suddivide in cinque serie differenti, che rappresentano periodi storici ben definiti: anteguerra e nascita della dittatura (I serie, 1927-1945), postguerra (II serie, 1946-1957), boom economico e fine della dittatura (III serie, 1957-1974), repubblica (IV e V serie, 1979-1988). In questo modo cambiano nel corso degli anni i rapporti che la rivista attua sia con i governi in carica che con i propri lettori. «Arquitectura» nasce, infatti, come rivista di regime soggetta a censura, per poi, grazie ai cambi di proprietà (come l'acquisizione dell'I.C.A.T. alla fine degli anni quaranta), cercare di creare una propria indipendenza culturale, lontana dai rigidi schemi totalitari. L'indagine proposta parte dalle origini della rivista, passando per suo il processo di affermazione e di sviluppo, analizzando ogni singola serie in relazione con il contesto storico portoghese e internazionale del XX secolo.
Arquitectura 1927-1988. Storia e critica di una rivista portoghese
GIULIANO, GIUSEPPE
2015/2016
Abstract
I mezzi utilizzati nella comunicazione sono strumenti con i quali si è permanentemente in contatto, a livello accademico e professionale come nel tempo libero. Un elemento di trasmissione della realtà può condizionare comportamenti e caratterizzare una società intera. Nel caso dell'architettura, le forme con le quali essa viene rappresentata possono essere varie e articolate, basti pensare alle esposizioni, ai film, alle riviste e ai libri. È dunque importante, quando si parla di architettura, fare un'attenta analisi di tutte le forme di rappresentazione che tendono a definirne la natura e le caratteristiche principali. Tra tutte, un posto di rilievo è sicuramente occupato dai giornali e dalle riviste specializzate, che contribuiscono alla diffusione e all'approfondimento dei manufatti architettonici. Lo sviluppo dell'architettura nella comunicazione sociale – che nel Paese lusitano si sviluppa soprattutto nella seconda parte del secolo – è un fenomeno che rileva i cambiamenti che si estendono all'interno della società. La mediatizzazione delle arti motiva l'interesse per la pratica architettonica, portando una maggiore coscienza della presenza della disciplina. Dall'altro lato, è proprio dagli organi d'informazione specializzati che si possono apprendere le motivazioni, i dubbi e le idee della classe professionale. È dunque di essenziale importanza la segnalazione degli eventi paralleli alla vita quotidiana all'interno dei mezzi di comunicazione. Le esposizioni, ad esempio, che appaiono con maggiore frequenza nel corso degli anni, affermano come ci si trovi in un periodo in cui l'affermazione della disciplina non avviene solo attraverso l'opera costruita, ma soprattutto attraverso il confronto di idee. Il mezzo di diffusione per eccellenza, ovvero la stampa, funge da equilibrio tra le regole della comunicazione e dell'architettura. Sembra così interessante scoprire e approfondire le modalità con cui si costruisce un discorso disciplinare, quello dell'architettura, utilizzando codici di un'altra disciplina, la comunicazione. È questo un punto di partenza per lo sviluppo del tema che costituisce l'oggetto di questo lavoro. Si è deciso così di analizzare la rivista «Arquitectura», strumento fondamentale per la formazione, il dibattito e la divulgazione dell'arte e dell'architettura del XX secolo in Portogallo. L'oggetto del presente studio, che affronta duecentoquattordici numeri e un totale di oltre duemiladuecento articoli, ha come obiettivo riconoscere il valore della rivista, in ambito nazionale e internazionale, e decifrare la rete di influenze che portano l'interesse verso l'architettura portoghese e non. Il periodico, che nasce sotto la dittatura di Salazar nel gennaio 1927 e chiude i battenti nel gennaio 1988 nel clima di una nuova repubblica, si suddivide in cinque serie differenti, che rappresentano periodi storici ben definiti: anteguerra e nascita della dittatura (I serie, 1927-1945), postguerra (II serie, 1946-1957), boom economico e fine della dittatura (III serie, 1957-1974), repubblica (IV e V serie, 1979-1988). In questo modo cambiano nel corso degli anni i rapporti che la rivista attua sia con i governi in carica che con i propri lettori. «Arquitectura» nasce, infatti, come rivista di regime soggetta a censura, per poi, grazie ai cambi di proprietà (come l'acquisizione dell'I.C.A.T. alla fine degli anni quaranta), cercare di creare una propria indipendenza culturale, lontana dai rigidi schemi totalitari. L'indagine proposta parte dalle origini della rivista, passando per suo il processo di affermazione e di sviluppo, analizzando ogni singola serie in relazione con il contesto storico portoghese e internazionale del XX secolo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/126803