The central objective of this thesis is to examine the impact of the contextual environment on supply chain configuration settings and decisions. Much has been learnt in prior research into the interplay within the supply chain triad: configuration, contextual environment, and performance. Yet, rapid changes in contextual environments have made the (re)configuration of supply chains a central issue. Research needs to investigate the impact of the contextual environments that are not thoroughly addressed in the literature on supply chain configuration and management. This research builds on the contingency theory concepts, proposing a greater supply chain performance could be attained through achieving a fit between the configuration settings, the internal and external contextual factors, and the strategy. The supply chain configuration is mostly addressed in prior literature in terms of individual functional units. In contrast, the present research investigates supply chain configuration holistically and, to that end, adopts an end-to-end perspective. This entails viewing the supply chain more broadly, as an extended enterprise of networked firms. Central to this proposition, supply chain configuration (and reconfiguration) is considered to involve three key elements: structural configuration elements, organisation and strategy, and performance management and measurement systems. The thesis comprises a cover essay pinned with a compilation of four studies. Three contextual environments are investigated: process and product innovation practices implementation, corporate organisational structure, and industrial projects. The thesis examines three dimensions: (1) (re)configuring the end-to-end supply chain; (2) the relationship between supply chain configuration and performance; and (3) identifying the organisational antecedents to achieving a supply chain structural and strategic fit. Conclusions are drawn from analysing empirical data on 28 firms located in Italy and Sweden. The data were collected along the supply chain: manufacturer, customer, supplier, and supplier’s supplier. The results indicate that although the contextual environment plays a role in shaping the operations and the supply chain strategy, the contextual environment is not reflected in the configuration decision making. It is found that supply chain structures evolve over time, rather than being systematically configured, and that economic performance is a significant factor in defining certain configuration settings. The analyses suggest that to maximise the tangible added-value of innovation iv implementation, the supply chain configuration should be close to the structural-strategic fit. The research identifies supply chain collaboration as a key strategy mitigating the shortcomings of misfit. The findings suggest that the highest performers have achieved a cost-service balance with a supply chain configuration characterised by close collaboration, and strong strategic partnerships between the supply chain members. However, since now most supply chains are globally spread, it becomes challenging to foster strategic partnerships as this would affect the configuration’s flexibility. Furthermore, the analyses reveal the roles of obscure elements, such as supply chain power structure, institutional pressures, and trust and interpersonal relationships, in determining the configuration settings. The thesis contributes to the supply chain management literature by proposing conceptual frameworks for addressing the supply chain structural and strategic fit (or to reduce the misfit). Moreover, the thesis offers a framework to link the performance management and measurement system with supply chain strategy. This contribution lays a foundation for a deeper understanding of the various ways to (re)configure the end-to-end supply chain. This research applies contingency theory to a horizontal units context (i.e., supply chain), and investigates the within and between relationships of supply chain members. The findings suggest an extension of contingency theory, through proposing that organisations should respond to two key attributes of the contextual environment: the magnitude (intensity) and the mix of the contextual factors. Furthermore, the adopted case-based research strategy helps mitigate the under-application of theory building approaches in contingency studies. In terms of managerial implications, the thesis addresses practitioners concerns regarding the design of an integrated supply chain that delivers differentiated value to the final customer. The syntheses presented here offer supply chain managers a fresh perspective, and a portfolio of possible configuration decision bundles, to draw feasible survival plans for lower performing firms and employing the configuration settings to achieve greater performance. These analyses assist practitioners in assessing the tangible impact of innovation implementation along the whole supply chain. It should be therefore possible for firms to build capabilities to (re)configure the supply chain, and to survive the competition in the face of a rapidly changing contextual environment.

L’obiettivo centrale ti questa tesi è quello di esaminare l’impatto del contesto sulla configurazione di filiera (supply chain configuration settings) e relative decisioni. Nella ricerca preesistente è stato molto dettagliato il rapporto – in una triade di filiera – fra configurazione, contesto e prestazioni. Tuttavia, la rapidità dei cambiamenti nel contesto ha reso la (ri)configurazione di filiera un tema centrale: c’è bisogno che la ricerca investighi l’impatto dei contesti che non siano già stati approfonditamente trattati nella letteratura su configurazione e gestione della filiera. Questa ricerca affonda le radici nei concetti della contingency theory, e supporta l’idea che migliori prestazioni a livello di filiera possano dipendere dal raggiungimento di un (buon) adattamento (fit) fra configurazione di filiera, contesto intero ed esterno e strategia. Nella letteratura preesistente, la configurazione di filiera è stata primariamente studiata in termini di singole unità funzionali. In contrasto on tutto questo, la presente ricerca indaga sulla configurazione di filiera in modo olistico e, a questo fine, adotta una prospettiva di tipo end-to-end. Questo implica una visione più ampia della filiera stessa, come un’azienda estesa o delle aziende interconnesse. Centrale rispetto al supporto di queste idee, si considera che la configurazione (e riconfigurazione) di filiera coinvolga tre elementi chiave: elementi strutturali di configurazione, organizzazione e strategia, gestione delle prestazioni e sistemi di misura delle prestazioni stesse. La tesi comprende un documento di copertina (cover essay) e la sequenza di 4 studi concatenati. Sono stati investigati tre contesti: implementazione di pratiche di innovazione di prodotto e di processo, struttura organizzativa dell’azienda, e progetti industriali. La tesi esamina tre dimensioni: (1) (ri)configurazione di una filiera end-to-end; (2) relazione tra filiera e prestazioni; (3) identificazione degli antecedenti organizzativi al raggiungimento di un fit strutturale e strategico di filiera. Le conclusioni prendono vita dall’analisi empirica di 28 aziende Italiane e Svedesi. Le informazioni sono state raccolte lungo le filiere stesse, considerando aziende manifatturiere, clienti, fornitori e fornitori di secondo livello. I risultati indicano che, nonostante il contesto giochi un ruolo nel dare forma alle operations e alla strategia di filiera, il contesto stesso non si riflette nelle decisioni di configurazione. Le strutture di filiera evolvono nel tempo, piuttosto che venire configurate in maniera sistematica, e le prestazioni economiche sono un fattore significativo nella definizione di alcuni elementi di configurazione. vi Le analisi suggeriscono che, per massimizzare il valore aggiunto tangibile dell’implementazione di innovazione, la configurazione di filiera dovrebbe essere vicina al fit strutturale/strategico. La ricerca identifica la collaborazione di filiera come una strategia chiave per mitigare i problemi legati al nonfit nel contesto dell’implementazione di innovazione. I risultati suggeriscono che le aziende caratterizzate dalle migliori prestazioni hanno raggiunto un equilibrio fra costi e servizio con una configurazione di filiera caratterizzata da stretta collaborazione a partenariati strategici fra i membri della filiera stessa. Tuttavia, dato che attualmente la maggioranza delle filiere è distribuita su un territorio globale, diventa estremamente difficile e sfidante supportare partenariati strategici o relazioni di lungo termine, perché questo avrebbe impatto sulla flessibilità di configurazione. Inoltre, le analisi rivelano i ruoli di elementi in ombra come rapporti forza nella filiera, pressioni istituzionali e fiducia e relazioni interpersonali nella determinazione della configurazione di filiera. La tesi contribuisce alla letteratura di supply chain management attraverso la proposta di strutture (framework) concettuali per indirizzare il fit strutturale e strategico della filiera (o per ridurre il nonfit). Inoltre, la tesi offre un framework per legare gestione delle prestazioni e sistema di misura con la strategia di filiera. Questo contributo pone le basi per una più approfondita comprensione dei diversi modi di (ri)configurare le filiere end-to-end. La ricerca applica la contingency theory ad un insieme di unità in un contesto orizzontale (ovvero, una filiera), e investiga le relazioni “all’interno” e “fra” i membri della filiera stessa. I risultati suggeriscono un’estensione della contingency theory, tramite l’idea che le organizzazioni dovrebbero rispondere a due attributi chiave del contesto: l’intensità (dei singoli) ed il mix dei fattori di contesto. Inoltre la strategia di ricerca basata su studi di caso aiuta a mitigare la penuria di approcci di tipo theory-building negli studi di tipo contingency-based. In termini di implicazioni manageriali, la tesi indirizza gli sforzi dei professionisti rispetto alla progettazione di una filiera “integrata” che possa offrire un valore differenziale al cliente finale. Le sintesi riportate nel documento offrono ai manager di filiera una prospettiva nuova e un portafoglio di possibili pacchetti di decisioni di configurazione, per preparare piani (fattibili) di sopravvivenza per le aziende caratterizzate da basse prestazioni e usare la configurazione di filiera per migliorare le prestazioni stesse. vii Queste analisi assistono i professionisti nella valutazione dell’impatto tangibile dell’implementazione di innovazione lungo la filiera. Dovrebbe quindi divenire possibile che le aziende costruiscano le capacità (capability) per (ri)configurare la filiera, e sopravvivere alla competizione in un contesto che cambia in maniera sempre più rapida.

Rethinking supply chain configuration

HASSAN, YASMINE SABRI ABDELRAHMAN AHMED

Abstract

The central objective of this thesis is to examine the impact of the contextual environment on supply chain configuration settings and decisions. Much has been learnt in prior research into the interplay within the supply chain triad: configuration, contextual environment, and performance. Yet, rapid changes in contextual environments have made the (re)configuration of supply chains a central issue. Research needs to investigate the impact of the contextual environments that are not thoroughly addressed in the literature on supply chain configuration and management. This research builds on the contingency theory concepts, proposing a greater supply chain performance could be attained through achieving a fit between the configuration settings, the internal and external contextual factors, and the strategy. The supply chain configuration is mostly addressed in prior literature in terms of individual functional units. In contrast, the present research investigates supply chain configuration holistically and, to that end, adopts an end-to-end perspective. This entails viewing the supply chain more broadly, as an extended enterprise of networked firms. Central to this proposition, supply chain configuration (and reconfiguration) is considered to involve three key elements: structural configuration elements, organisation and strategy, and performance management and measurement systems. The thesis comprises a cover essay pinned with a compilation of four studies. Three contextual environments are investigated: process and product innovation practices implementation, corporate organisational structure, and industrial projects. The thesis examines three dimensions: (1) (re)configuring the end-to-end supply chain; (2) the relationship between supply chain configuration and performance; and (3) identifying the organisational antecedents to achieving a supply chain structural and strategic fit. Conclusions are drawn from analysing empirical data on 28 firms located in Italy and Sweden. The data were collected along the supply chain: manufacturer, customer, supplier, and supplier’s supplier. The results indicate that although the contextual environment plays a role in shaping the operations and the supply chain strategy, the contextual environment is not reflected in the configuration decision making. It is found that supply chain structures evolve over time, rather than being systematically configured, and that economic performance is a significant factor in defining certain configuration settings. The analyses suggest that to maximise the tangible added-value of innovation iv implementation, the supply chain configuration should be close to the structural-strategic fit. The research identifies supply chain collaboration as a key strategy mitigating the shortcomings of misfit. The findings suggest that the highest performers have achieved a cost-service balance with a supply chain configuration characterised by close collaboration, and strong strategic partnerships between the supply chain members. However, since now most supply chains are globally spread, it becomes challenging to foster strategic partnerships as this would affect the configuration’s flexibility. Furthermore, the analyses reveal the roles of obscure elements, such as supply chain power structure, institutional pressures, and trust and interpersonal relationships, in determining the configuration settings. The thesis contributes to the supply chain management literature by proposing conceptual frameworks for addressing the supply chain structural and strategic fit (or to reduce the misfit). Moreover, the thesis offers a framework to link the performance management and measurement system with supply chain strategy. This contribution lays a foundation for a deeper understanding of the various ways to (re)configure the end-to-end supply chain. This research applies contingency theory to a horizontal units context (i.e., supply chain), and investigates the within and between relationships of supply chain members. The findings suggest an extension of contingency theory, through proposing that organisations should respond to two key attributes of the contextual environment: the magnitude (intensity) and the mix of the contextual factors. Furthermore, the adopted case-based research strategy helps mitigate the under-application of theory building approaches in contingency studies. In terms of managerial implications, the thesis addresses practitioners concerns regarding the design of an integrated supply chain that delivers differentiated value to the final customer. The syntheses presented here offer supply chain managers a fresh perspective, and a portfolio of possible configuration decision bundles, to draw feasible survival plans for lower performing firms and employing the configuration settings to achieve greater performance. These analyses assist practitioners in assessing the tangible impact of innovation implementation along the whole supply chain. It should be therefore possible for firms to build capabilities to (re)configure the supply chain, and to survive the competition in the face of a rapidly changing contextual environment.
TRUCCO, PAOLO
TRUCCO, PAOLO
15-dic-2016
L’obiettivo centrale ti questa tesi è quello di esaminare l’impatto del contesto sulla configurazione di filiera (supply chain configuration settings) e relative decisioni. Nella ricerca preesistente è stato molto dettagliato il rapporto – in una triade di filiera – fra configurazione, contesto e prestazioni. Tuttavia, la rapidità dei cambiamenti nel contesto ha reso la (ri)configurazione di filiera un tema centrale: c’è bisogno che la ricerca investighi l’impatto dei contesti che non siano già stati approfonditamente trattati nella letteratura su configurazione e gestione della filiera. Questa ricerca affonda le radici nei concetti della contingency theory, e supporta l’idea che migliori prestazioni a livello di filiera possano dipendere dal raggiungimento di un (buon) adattamento (fit) fra configurazione di filiera, contesto intero ed esterno e strategia. Nella letteratura preesistente, la configurazione di filiera è stata primariamente studiata in termini di singole unità funzionali. In contrasto on tutto questo, la presente ricerca indaga sulla configurazione di filiera in modo olistico e, a questo fine, adotta una prospettiva di tipo end-to-end. Questo implica una visione più ampia della filiera stessa, come un’azienda estesa o delle aziende interconnesse. Centrale rispetto al supporto di queste idee, si considera che la configurazione (e riconfigurazione) di filiera coinvolga tre elementi chiave: elementi strutturali di configurazione, organizzazione e strategia, gestione delle prestazioni e sistemi di misura delle prestazioni stesse. La tesi comprende un documento di copertina (cover essay) e la sequenza di 4 studi concatenati. Sono stati investigati tre contesti: implementazione di pratiche di innovazione di prodotto e di processo, struttura organizzativa dell’azienda, e progetti industriali. La tesi esamina tre dimensioni: (1) (ri)configurazione di una filiera end-to-end; (2) relazione tra filiera e prestazioni; (3) identificazione degli antecedenti organizzativi al raggiungimento di un fit strutturale e strategico di filiera. Le conclusioni prendono vita dall’analisi empirica di 28 aziende Italiane e Svedesi. Le informazioni sono state raccolte lungo le filiere stesse, considerando aziende manifatturiere, clienti, fornitori e fornitori di secondo livello. I risultati indicano che, nonostante il contesto giochi un ruolo nel dare forma alle operations e alla strategia di filiera, il contesto stesso non si riflette nelle decisioni di configurazione. Le strutture di filiera evolvono nel tempo, piuttosto che venire configurate in maniera sistematica, e le prestazioni economiche sono un fattore significativo nella definizione di alcuni elementi di configurazione. vi Le analisi suggeriscono che, per massimizzare il valore aggiunto tangibile dell’implementazione di innovazione, la configurazione di filiera dovrebbe essere vicina al fit strutturale/strategico. La ricerca identifica la collaborazione di filiera come una strategia chiave per mitigare i problemi legati al nonfit nel contesto dell’implementazione di innovazione. I risultati suggeriscono che le aziende caratterizzate dalle migliori prestazioni hanno raggiunto un equilibrio fra costi e servizio con una configurazione di filiera caratterizzata da stretta collaborazione a partenariati strategici fra i membri della filiera stessa. Tuttavia, dato che attualmente la maggioranza delle filiere è distribuita su un territorio globale, diventa estremamente difficile e sfidante supportare partenariati strategici o relazioni di lungo termine, perché questo avrebbe impatto sulla flessibilità di configurazione. Inoltre, le analisi rivelano i ruoli di elementi in ombra come rapporti forza nella filiera, pressioni istituzionali e fiducia e relazioni interpersonali nella determinazione della configurazione di filiera. La tesi contribuisce alla letteratura di supply chain management attraverso la proposta di strutture (framework) concettuali per indirizzare il fit strutturale e strategico della filiera (o per ridurre il nonfit). Inoltre, la tesi offre un framework per legare gestione delle prestazioni e sistema di misura con la strategia di filiera. Questo contributo pone le basi per una più approfondita comprensione dei diversi modi di (ri)configurare le filiere end-to-end. La ricerca applica la contingency theory ad un insieme di unità in un contesto orizzontale (ovvero, una filiera), e investiga le relazioni “all’interno” e “fra” i membri della filiera stessa. I risultati suggeriscono un’estensione della contingency theory, tramite l’idea che le organizzazioni dovrebbero rispondere a due attributi chiave del contesto: l’intensità (dei singoli) ed il mix dei fattori di contesto. Inoltre la strategia di ricerca basata su studi di caso aiuta a mitigare la penuria di approcci di tipo theory-building negli studi di tipo contingency-based. In termini di implicazioni manageriali, la tesi indirizza gli sforzi dei professionisti rispetto alla progettazione di una filiera “integrata” che possa offrire un valore differenziale al cliente finale. Le sintesi riportate nel documento offrono ai manager di filiera una prospettiva nuova e un portafoglio di possibili pacchetti di decisioni di configurazione, per preparare piani (fattibili) di sopravvivenza per le aziende caratterizzate da basse prestazioni e usare la configurazione di filiera per migliorare le prestazioni stesse. vii Queste analisi assistono i professionisti nella valutazione dell’impatto tangibile dell’implementazione di innovazione lungo la filiera. Dovrebbe quindi divenire possibile che le aziende costruiscano le capacità (capability) per (ri)configurare la filiera, e sopravvivere alla competizione in un contesto che cambia in maniera sempre più rapida.
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