Attualmente al problema non facile della gestione del traffico consegue il problema di come costruire le infrastrutture viarie e ripristinarle: occorre quindi domandarsi quali materiali utilizzare e quali tecniche adottare. Il raggiungimento di questi obiettivi dipende, in particolare, da un appropriato impiego dei materiali sia tradizionali che innovativi, da un corretto dimensionamento delle pavimentazioni e da una manutenzione adeguatamente programmata che ne garantisca la conservazione. Risulta pertanto interessante esplorare la possibilità di migliorare le performance di conglomerati bituminosi tramite l'impiego di materiali non convenzionali, ossia cinque diverse tipologie di fibre sintetiche sviluppate per il rinforzo dei calcestruzzi e dei misti cementati. La soluzione proposta si pone l'obiettivo di migliorare le prestazioni dei conglomerati bituminosi senza ricorrere alla modifica del legante, semplificando il processo produttivo e di conseguenza riducendo i costi iniziali. A tal fine è stato ideato e sviluppato un piano sperimentale in grado di caratterizzarne il comportamento, sia dal punto di vista volumetrico che meccanico, all'interno di miscele di conglomerato bituminoso chiuse per strati di collegamento. Grazie a questa analisi, è stato possibile aver una visione d'insieme sui parametri che condizionano maggiormente il comportamento del conglomerato bituminoso, individuando quindi quali fibre ne migliorano le caratteristiche, quali inducono il conglomerato ad un comportamento peggiore e quali non influiscono su specifici parametri. Dall'analisi dei risultati ottenuti dalle diverse prove si può affermare che, generalmente, l'utilizzo di fibre sintetiche come additivo consente un miglioramento prestazionale delle miscele di conglomerato bituminoso rispetto ai medesimi materiali non additivati, avvicinando, e a volte superando, i risultati ottenibili mediante l'impiego di bitumi modificati con polimeri, per i quali non è sempre possibile avere a disposizione idonei impianti di produzione.

Fibre non convenzionali per conglomerati bituminosi : indagine sperimentale sulle potenzialità di utilizzo

BARBIERI, MARCO;SIMONELLI, GIANNI
2015/2016

Abstract

Attualmente al problema non facile della gestione del traffico consegue il problema di come costruire le infrastrutture viarie e ripristinarle: occorre quindi domandarsi quali materiali utilizzare e quali tecniche adottare. Il raggiungimento di questi obiettivi dipende, in particolare, da un appropriato impiego dei materiali sia tradizionali che innovativi, da un corretto dimensionamento delle pavimentazioni e da una manutenzione adeguatamente programmata che ne garantisca la conservazione. Risulta pertanto interessante esplorare la possibilità di migliorare le performance di conglomerati bituminosi tramite l'impiego di materiali non convenzionali, ossia cinque diverse tipologie di fibre sintetiche sviluppate per il rinforzo dei calcestruzzi e dei misti cementati. La soluzione proposta si pone l'obiettivo di migliorare le prestazioni dei conglomerati bituminosi senza ricorrere alla modifica del legante, semplificando il processo produttivo e di conseguenza riducendo i costi iniziali. A tal fine è stato ideato e sviluppato un piano sperimentale in grado di caratterizzarne il comportamento, sia dal punto di vista volumetrico che meccanico, all'interno di miscele di conglomerato bituminoso chiuse per strati di collegamento. Grazie a questa analisi, è stato possibile aver una visione d'insieme sui parametri che condizionano maggiormente il comportamento del conglomerato bituminoso, individuando quindi quali fibre ne migliorano le caratteristiche, quali inducono il conglomerato ad un comportamento peggiore e quali non influiscono su specifici parametri. Dall'analisi dei risultati ottenuti dalle diverse prove si può affermare che, generalmente, l'utilizzo di fibre sintetiche come additivo consente un miglioramento prestazionale delle miscele di conglomerato bituminoso rispetto ai medesimi materiali non additivati, avvicinando, e a volte superando, i risultati ottenibili mediante l'impiego di bitumi modificati con polimeri, per i quali non è sempre possibile avere a disposizione idonei impianti di produzione.
MARIANI, EDOARDO
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
21-dic-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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