Olympia è una collezione di abbigliamento ispirata alle Olimpiadi. Nasce con un intento preciso: guardare allo sport ma essere fatta per non praticarlo indossandola. La mia ricerca parte dal primo documentario, tuttora il più importante, sulle Olimpiadi, per l'appunto Olympia di Leni Riefenstahl; fondamentale non solo per aver raccontato visivamente l’edizione tedesca dei giochi ma, specie per il mio intento, perché è stata una donna a raccontarlo, a mostrare per la prima volta altre donne partecipare a gare, fare sport. È questo uno dei punti chiave di Olympia, rappresentare questa piccola grande conquista. Lo sport, e nello specifico l’evento olimpico, si fonda sulla dimostrazione delle prodezze degli atleti, in origine dei soli uomini. Pian piano la figura della donna si è inserita, acquisendo sì più importanza, ma pur sempre “adattandosi” a quella che era una sfera maschile. Con la mia capsule collection ho voluto invertire questo adattamento, trasformando quelle che sono le forme, i materiali, la comodità dell’abbigliamento sportivo maschile al corpo femminile. Perciò completi da basket diventano trasparenti, ricoperti di una leggera rete d’impunture, pantaloncini e t-shirt in cotone, si tingono di rosa e si arricciano con fasce che abbracciano i fianchi e scoprono le gambe e la spugna, sfumata in toni pastello, reinventa felpe e mini gonne da tennis. Tutto s’imprime di una femminilità che, come si avverte, resta ancora legata a quell’aspetto maschile, con forme un po’ over e i forti contrasti di colore. Olympia rappresenta una piccola rivincita, una ricompensa per aver stretto i denti e conquistato qualcosa che, adesso è possibile scegliere.

Olympia : un racconto sportivo. L’ibridazione tra abbigliamento maschile e femminile per una collezione leisurewear

RATTI, VIRGINIA
2015/2016

Abstract

Olympia è una collezione di abbigliamento ispirata alle Olimpiadi. Nasce con un intento preciso: guardare allo sport ma essere fatta per non praticarlo indossandola. La mia ricerca parte dal primo documentario, tuttora il più importante, sulle Olimpiadi, per l'appunto Olympia di Leni Riefenstahl; fondamentale non solo per aver raccontato visivamente l’edizione tedesca dei giochi ma, specie per il mio intento, perché è stata una donna a raccontarlo, a mostrare per la prima volta altre donne partecipare a gare, fare sport. È questo uno dei punti chiave di Olympia, rappresentare questa piccola grande conquista. Lo sport, e nello specifico l’evento olimpico, si fonda sulla dimostrazione delle prodezze degli atleti, in origine dei soli uomini. Pian piano la figura della donna si è inserita, acquisendo sì più importanza, ma pur sempre “adattandosi” a quella che era una sfera maschile. Con la mia capsule collection ho voluto invertire questo adattamento, trasformando quelle che sono le forme, i materiali, la comodità dell’abbigliamento sportivo maschile al corpo femminile. Perciò completi da basket diventano trasparenti, ricoperti di una leggera rete d’impunture, pantaloncini e t-shirt in cotone, si tingono di rosa e si arricciano con fasce che abbracciano i fianchi e scoprono le gambe e la spugna, sfumata in toni pastello, reinventa felpe e mini gonne da tennis. Tutto s’imprime di una femminilità che, come si avverte, resta ancora legata a quell’aspetto maschile, con forme un po’ over e i forti contrasti di colore. Olympia rappresenta una piccola rivincita, una ricompensa per aver stretto i denti e conquistato qualcosa che, adesso è possibile scegliere.
ARC III - Scuola del Design
21-dic-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/131597