Il concetto di lusso viene spesso additato negativamente come sinonimo di eccesso ed opulenza. E, di fatto, un tempo, questa era la corretta ed esclusiva considerazione comune. Basti pensare al fasto dell’Italia rinascimentale, oppure alla magnificenza della Francia di Luigi XIV, sommerso da tessuti pregiati, cortigiane e da qualsiasi altro tipo di ricchezza o piacere. Acquistare un bene di lusso aveva una funzione ostentativa dello status symbol che, oltre a definire l’appartenenza ad una classe sociale e le proprie possibilità, era fortemente legata alla materialità del possesso. Ma dagli anni Novanta c’è stato uno “switch”, un mutamento nella società che ha portato a privilegiare l’aspetto astratto e immateriale del concetto. Come sostiene Enzensberger, il lusso ha assunto nuovi valori: è un lusso predisporre di tempo, dedicare attenzione a se stessi e agli altri, vivere in armonia con l’ambiente e avere una costante percezione di sicurezza. Possiamo quindi parlare di un nuovo significato di lusso che predilige il momento al prodotto fisico. Il lusso si lega sempre più al concetto di esperienza, soprattutto nel settore dell’ospitalità che, negli ultimi anni, è soggetto ad un forte dinamismo della proposta. Una proposta che deve cercare di innovarsi continuamente per introdurre il turista a nuove esperienze e, a volte, ad autentici modi di vivere. È così che, quindi, non è più corretto generalizzare con il termine ‘turista’, piuttosto è opportuno introdurre il concetto di ‘residente temporaneo’. Questo è colui che, nell’ultimo decennio, sta familiarizzando con l’ospitalità diffusa che offre l’opportunità al visitatore di vivere appieno un luogo e le relazioni che offre all’insegna di un’esperienza autentica, lontana dalla standardizzazione che aveva proposto il turismo di massa degli anni Sessanta. Obiettivo della tesi è stato quello di definire un modello di ospitalità diffusa per i nuovi turisti all’interno di un contesto della ‘terza Italia’. Non parliamo di capoluoghi o grandi città, bensì dei borghi e dei piccoli paesi che nascondono potenzialità e contesti attrattivi per il settore ospitale.
Il neo-lusso nel settore ricettivo : l’ospitalità diffusa nella terza Italia
CONTE, ELISABETH
2015/2016
Abstract
Il concetto di lusso viene spesso additato negativamente come sinonimo di eccesso ed opulenza. E, di fatto, un tempo, questa era la corretta ed esclusiva considerazione comune. Basti pensare al fasto dell’Italia rinascimentale, oppure alla magnificenza della Francia di Luigi XIV, sommerso da tessuti pregiati, cortigiane e da qualsiasi altro tipo di ricchezza o piacere. Acquistare un bene di lusso aveva una funzione ostentativa dello status symbol che, oltre a definire l’appartenenza ad una classe sociale e le proprie possibilità, era fortemente legata alla materialità del possesso. Ma dagli anni Novanta c’è stato uno “switch”, un mutamento nella società che ha portato a privilegiare l’aspetto astratto e immateriale del concetto. Come sostiene Enzensberger, il lusso ha assunto nuovi valori: è un lusso predisporre di tempo, dedicare attenzione a se stessi e agli altri, vivere in armonia con l’ambiente e avere una costante percezione di sicurezza. Possiamo quindi parlare di un nuovo significato di lusso che predilige il momento al prodotto fisico. Il lusso si lega sempre più al concetto di esperienza, soprattutto nel settore dell’ospitalità che, negli ultimi anni, è soggetto ad un forte dinamismo della proposta. Una proposta che deve cercare di innovarsi continuamente per introdurre il turista a nuove esperienze e, a volte, ad autentici modi di vivere. È così che, quindi, non è più corretto generalizzare con il termine ‘turista’, piuttosto è opportuno introdurre il concetto di ‘residente temporaneo’. Questo è colui che, nell’ultimo decennio, sta familiarizzando con l’ospitalità diffusa che offre l’opportunità al visitatore di vivere appieno un luogo e le relazioni che offre all’insegna di un’esperienza autentica, lontana dalla standardizzazione che aveva proposto il turismo di massa degli anni Sessanta. Obiettivo della tesi è stato quello di definire un modello di ospitalità diffusa per i nuovi turisti all’interno di un contesto della ‘terza Italia’. Non parliamo di capoluoghi o grandi città, bensì dei borghi e dei piccoli paesi che nascondono potenzialità e contesti attrattivi per il settore ospitale.File | Dimensione | Formato | |
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