E' noto che il settore dei trasporti in Europa è responsabile di circa il 30% del consumo totale di energia e del 27% delle emissioni di gas serra, e che nel mondo il 74% di questo settore è rappresentato dai trasporti su gomma. Questi dati, uniti all’attuale situazione politico-economica e alla crescente attenzione a temi ambientali, hanno riacceso l’interesse nei confronti della mobilità elettrica come alternativa più sostenibile rispetto a quella tradizionale. Nel settore della mobilità gli studi condotti si sono spesso limitati all'analisi della sola fase d'uso, perché ritenuta la fase più impattante. In questi termini, tra le diverse tipologie di mobilità, quella elettrica sembrerebbe la soluzione ottimale. Tuttavia per un’analisi più approfondita è necessario adottare un approccio di tipo LCA che permetta di valutare gli impatti legati all’intero ciclo di vita del prodotto, evidenziandone le reali criticità. In questo contesto s'inserisce il presente lavoro di tesi che ha come obiettivo la valutazione della sostenibilità ambientale del veicolo commerciale leggero Iveco Daily MY 2014 nelle tre diverse configurazioni: elettrico, diesel e gas naturale compresso(CNG). E’ stato dunque effettuato uno studio LCA adottando un approccio che include la produzione dei materiali, l’assemblaggio del veicolo nello stabilimento, la spedizione sul mercato europeo e il suo utilizzo; prendendo in considerazione i flussi di energia e di materia in entrata ed uscita da ognuna di queste fasi. Per la valutazione degli impatti si è scelto di utilizzare il software dedicato SimaPro, il metodo di caratterizzazione usato è il CML-IA baseline (versione 4.2) alle cui categorie è stato aggiunto l'indice CED(Cumulative Energy Demand) di interesse per la valutazione dell'aspetto energetico. Riferendosi alla suddivisione dello studio in fase di produzione e in fase d'uso, emerge che non sempre la fase d’uso è la più impattante, in particolare in categorie riguardanti la tossicità o il consumo di risorse abiotiche. Focalizzandosi sugli impatti legati alla sola fase produttiva, si nota che il veicolo elettrico è il più impattante in tutte le categorie considerate e l’unità di processo più critica risulta essere quella legata alla produzione delle componenti del powertrain elettrico. Per quanto riguarda la fase d’uso il veicolo più impattante in termini di CO2eq è il CNG, mentre il veicolo elettrico è fortemente dipendente dal mix energetico con cui viene prodotta l’elettricità. In questi termini sono stati confrontati diversi mix energetici ed è risultato che gli impatti relativi alla fase d’uso calano drasticamente se il mix energetico utilizzato è basato su fonti rinnovabili.
Mobilità elettrica e tradizionale a confronto : LCA di un veicolo commerciale nelle varianti elettrico, CNG e diesel
CARETTONI, LAURA
2015/2016
Abstract
E' noto che il settore dei trasporti in Europa è responsabile di circa il 30% del consumo totale di energia e del 27% delle emissioni di gas serra, e che nel mondo il 74% di questo settore è rappresentato dai trasporti su gomma. Questi dati, uniti all’attuale situazione politico-economica e alla crescente attenzione a temi ambientali, hanno riacceso l’interesse nei confronti della mobilità elettrica come alternativa più sostenibile rispetto a quella tradizionale. Nel settore della mobilità gli studi condotti si sono spesso limitati all'analisi della sola fase d'uso, perché ritenuta la fase più impattante. In questi termini, tra le diverse tipologie di mobilità, quella elettrica sembrerebbe la soluzione ottimale. Tuttavia per un’analisi più approfondita è necessario adottare un approccio di tipo LCA che permetta di valutare gli impatti legati all’intero ciclo di vita del prodotto, evidenziandone le reali criticità. In questo contesto s'inserisce il presente lavoro di tesi che ha come obiettivo la valutazione della sostenibilità ambientale del veicolo commerciale leggero Iveco Daily MY 2014 nelle tre diverse configurazioni: elettrico, diesel e gas naturale compresso(CNG). E’ stato dunque effettuato uno studio LCA adottando un approccio che include la produzione dei materiali, l’assemblaggio del veicolo nello stabilimento, la spedizione sul mercato europeo e il suo utilizzo; prendendo in considerazione i flussi di energia e di materia in entrata ed uscita da ognuna di queste fasi. Per la valutazione degli impatti si è scelto di utilizzare il software dedicato SimaPro, il metodo di caratterizzazione usato è il CML-IA baseline (versione 4.2) alle cui categorie è stato aggiunto l'indice CED(Cumulative Energy Demand) di interesse per la valutazione dell'aspetto energetico. Riferendosi alla suddivisione dello studio in fase di produzione e in fase d'uso, emerge che non sempre la fase d’uso è la più impattante, in particolare in categorie riguardanti la tossicità o il consumo di risorse abiotiche. Focalizzandosi sugli impatti legati alla sola fase produttiva, si nota che il veicolo elettrico è il più impattante in tutte le categorie considerate e l’unità di processo più critica risulta essere quella legata alla produzione delle componenti del powertrain elettrico. Per quanto riguarda la fase d’uso il veicolo più impattante in termini di CO2eq è il CNG, mentre il veicolo elettrico è fortemente dipendente dal mix energetico con cui viene prodotta l’elettricità. In questi termini sono stati confrontati diversi mix energetici ed è risultato che gli impatti relativi alla fase d’uso calano drasticamente se il mix energetico utilizzato è basato su fonti rinnovabili.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/131733