Villa Alari Visconti di Saliceto è costruita a Cernusco sul Naviglio agli inizi del Settecento, secolo in cui la villa di campagna ha diverse funzioni. Innanzitutto una funzione pratica-amministrativa, in quanto costituisce il centro direttivo dell’attività agricola che si svolge sul territorio e questa funzione è da considerarsi primaria per le ville cernuschesi. Alle finalità organizzative aziendali si affianca la villeggiatura nei mesi estivi e autunnali. La villa assume nel Settecento un’ulteriore funzione: rappresentare il prestigio del casato, di origine più o meno recente. La residenza estiva è generalmente più fastosa e ricca del palazzo che lo stesso proprietario possiede in città. La tipologia stessa delle ville rispecchia chiaramente il ruolo che l’edificio assume nel Settecento. L’importanza che rivestono i saloni di rappresentanza, sia come dimensioni sia come ubicazione, ed il rapporto tra questi ed i locali destinati invece alla vita quotidiana, familiare, è estremamente significativo. A tale politica di prestigio, di ostentazione di sfarzo e di potere contribuisce il giardino inteso non più soltanto come luogo di riposo a contatto con la natura, ma soprattutto come elemento indispensabile per ricevimenti e giochi di società, in definitiva per accrescere il prestigio del casato. Anche Villa Alari Visconti viene da subito progettata corredata dal giardino di delizia, nella moda del tempo alla francese. Esso subisce nel corso dei secoli notevoli trasformazioni, che lo qualificano come un’opera d’arte “storica” che appartiene al passato, ma che deve vivere nel futuro. L’idea di giardino storico appartiene al XX secolo e alla cultura del restauro. Il termine viene definito in Italia per la prima volta nel dopoguerra ed utilizzato con una certa frequenza solamente dagli anni sessanta e settanta. Un giardino storico è una composizione architettonica e vegetale che risulta interessante per l’arte e la storia e per questo riconosciuto come un bene tutelabile dal punto di vista culturale, architettonico e ambientale. “Il riconoscimento del valore storico comporta la necessità di salvaguardare questo valore una volta identificato. Quindi senza soluzione di continuità si passa dall’identificazione e dalla conoscenza alla conservazione del bene” .Il giardino della Villa è un bene da restaurare e da conservare. La sua manutenzione può essere affrontata con l’ausilio di un modello tridimensionale BIM, dove è possibile conservare tutte le informazioni desunte dalle indagini conoscitive svolte, storiche e non. La tecnologia BIM finora si è interessata a edifici di nuova realizzazione, alla manutenzione di edifici esistenti o al restauro di edifici storici, ma nessuno finora ha pensato di applicarla nei progetti di restauro e manutenzione dei giardini. Questi, a differenza degli edifici, sono caratterizzati anche da elementi vivi. Un edificio esiste e persiste nella sua forma. Un albero al contrario nasce, cresce-in base alle condizioni ambientali in cui si trova-e muore. Tutto questo accade naturalmente. Per questo “l’impresa risulta ardua”. Se la metodologia BIM fosse applicabile al restauro di un giardino storico, si potrebbe progettare la manutenzione annuale con la stima dei costi in relazione ai ritmi di crescita delle piante?

Villa Alari Visconti di Saliceto in Cernusco sul Naviglio. Il restauro e la manutenzione del giardino storico attraverso il BIM

PEDRETTI, GIULIA;BENFATTI, ELEONORA
2015/2016

Abstract

Villa Alari Visconti di Saliceto è costruita a Cernusco sul Naviglio agli inizi del Settecento, secolo in cui la villa di campagna ha diverse funzioni. Innanzitutto una funzione pratica-amministrativa, in quanto costituisce il centro direttivo dell’attività agricola che si svolge sul territorio e questa funzione è da considerarsi primaria per le ville cernuschesi. Alle finalità organizzative aziendali si affianca la villeggiatura nei mesi estivi e autunnali. La villa assume nel Settecento un’ulteriore funzione: rappresentare il prestigio del casato, di origine più o meno recente. La residenza estiva è generalmente più fastosa e ricca del palazzo che lo stesso proprietario possiede in città. La tipologia stessa delle ville rispecchia chiaramente il ruolo che l’edificio assume nel Settecento. L’importanza che rivestono i saloni di rappresentanza, sia come dimensioni sia come ubicazione, ed il rapporto tra questi ed i locali destinati invece alla vita quotidiana, familiare, è estremamente significativo. A tale politica di prestigio, di ostentazione di sfarzo e di potere contribuisce il giardino inteso non più soltanto come luogo di riposo a contatto con la natura, ma soprattutto come elemento indispensabile per ricevimenti e giochi di società, in definitiva per accrescere il prestigio del casato. Anche Villa Alari Visconti viene da subito progettata corredata dal giardino di delizia, nella moda del tempo alla francese. Esso subisce nel corso dei secoli notevoli trasformazioni, che lo qualificano come un’opera d’arte “storica” che appartiene al passato, ma che deve vivere nel futuro. L’idea di giardino storico appartiene al XX secolo e alla cultura del restauro. Il termine viene definito in Italia per la prima volta nel dopoguerra ed utilizzato con una certa frequenza solamente dagli anni sessanta e settanta. Un giardino storico è una composizione architettonica e vegetale che risulta interessante per l’arte e la storia e per questo riconosciuto come un bene tutelabile dal punto di vista culturale, architettonico e ambientale. “Il riconoscimento del valore storico comporta la necessità di salvaguardare questo valore una volta identificato. Quindi senza soluzione di continuità si passa dall’identificazione e dalla conoscenza alla conservazione del bene” .Il giardino della Villa è un bene da restaurare e da conservare. La sua manutenzione può essere affrontata con l’ausilio di un modello tridimensionale BIM, dove è possibile conservare tutte le informazioni desunte dalle indagini conoscitive svolte, storiche e non. La tecnologia BIM finora si è interessata a edifici di nuova realizzazione, alla manutenzione di edifici esistenti o al restauro di edifici storici, ma nessuno finora ha pensato di applicarla nei progetti di restauro e manutenzione dei giardini. Questi, a differenza degli edifici, sono caratterizzati anche da elementi vivi. Un edificio esiste e persiste nella sua forma. Un albero al contrario nasce, cresce-in base alle condizioni ambientali in cui si trova-e muore. Tutto questo accade naturalmente. Per questo “l’impresa risulta ardua”. Se la metodologia BIM fosse applicabile al restauro di un giardino storico, si potrebbe progettare la manutenzione annuale con la stima dei costi in relazione ai ritmi di crescita delle piante?
PINTI, LIDIA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
22-dic-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/132054