Il lavoro di tesi di laurea introduce le tematiche relative alle superfici architettoniche e approfondisce le questioni riguardanti la tecnologia ceramica da rivestimento. Il percorso svolto è articolato in una serie complessa di momenti, costituiti dalla ricerca storica, dal rilievo del manufatto e dalle indagini di laboratorio e in situ, che compongono l’importante fase dell’indagine diagnostica, preliminare al progetto di conservazione. In particolare, l’obiettivo è stato quello di raggiungere un adeguato livello di conoscenza di due casi significativi, Casa Galimberti e la piscina del Royal Hotel: la prima è un pregevole esempio di architettura liberty a Milano, opera dell’architetto Giovanni Battista Bossi, allievo di Camillo Boito; la seconda è un’originale conferma del successo dello stretto rapporto tra il suo progettista, Gio Ponti, e il vasto mondo della ceramica. Sono entrambe architetture emblematiche per i temi trattati, in quanto caratterizzate proprio dalle superfici ceramiche, grazie alla raffinatezza delle soluzioni tecnologiche adottate e all’alto valore estetico raggiunto. Nonostante l’elevata qualità perseguita dai progettisti in entrambe le architetture, esse presentano problematiche legate alla conservazione delle superfici ceramiche che, esposte all’ambiente esterno, sono soggette a fenomeni di degrado di tipo antropico, chimico, fisico e biologico. Naturalmente sono stati analizzati diversi aspetti di questi fenomeni nel tentativo di interpretarne le cause, e sono stati approfonditi alcuni argomenti: per Casa Galimberti è stato sperimentato l’utilizzo della tecnica termografica per il rilievo del distacco delle maioliche decorate, quindi sono state indagate le cause del fenomeno tramite l’ausilio di tecniche di laboratorio, mentre per la piscina del Royal Hotel si è sperimentato l’utilizzo di un martello strumentato per il rilievo del distacco della superficie musiva. I risultati del lavoro hanno permesso di delineare un quadro ampio, seppur non ancora completo, dello stato di conservazione dei materiali che compongono le superfici, al fine di porre le basi per il progetto preliminare di restauro delle opere studiate.
Casa Galimberti e la piscina del Royal Hotel. Indagini diagnostiche sui rivestimenti ceramici in architettura
BERTOZZI, ANDREA
2015/2016
Abstract
Il lavoro di tesi di laurea introduce le tematiche relative alle superfici architettoniche e approfondisce le questioni riguardanti la tecnologia ceramica da rivestimento. Il percorso svolto è articolato in una serie complessa di momenti, costituiti dalla ricerca storica, dal rilievo del manufatto e dalle indagini di laboratorio e in situ, che compongono l’importante fase dell’indagine diagnostica, preliminare al progetto di conservazione. In particolare, l’obiettivo è stato quello di raggiungere un adeguato livello di conoscenza di due casi significativi, Casa Galimberti e la piscina del Royal Hotel: la prima è un pregevole esempio di architettura liberty a Milano, opera dell’architetto Giovanni Battista Bossi, allievo di Camillo Boito; la seconda è un’originale conferma del successo dello stretto rapporto tra il suo progettista, Gio Ponti, e il vasto mondo della ceramica. Sono entrambe architetture emblematiche per i temi trattati, in quanto caratterizzate proprio dalle superfici ceramiche, grazie alla raffinatezza delle soluzioni tecnologiche adottate e all’alto valore estetico raggiunto. Nonostante l’elevata qualità perseguita dai progettisti in entrambe le architetture, esse presentano problematiche legate alla conservazione delle superfici ceramiche che, esposte all’ambiente esterno, sono soggette a fenomeni di degrado di tipo antropico, chimico, fisico e biologico. Naturalmente sono stati analizzati diversi aspetti di questi fenomeni nel tentativo di interpretarne le cause, e sono stati approfonditi alcuni argomenti: per Casa Galimberti è stato sperimentato l’utilizzo della tecnica termografica per il rilievo del distacco delle maioliche decorate, quindi sono state indagate le cause del fenomeno tramite l’ausilio di tecniche di laboratorio, mentre per la piscina del Royal Hotel si è sperimentato l’utilizzo di un martello strumentato per il rilievo del distacco della superficie musiva. I risultati del lavoro hanno permesso di delineare un quadro ampio, seppur non ancora completo, dello stato di conservazione dei materiali che compongono le superfici, al fine di porre le basi per il progetto preliminare di restauro delle opere studiate.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/132086