Il presente lavoro di tesi ha come oggetto la proposta di un progetto per la riqualificazione della piazza waterfront del Duc de Medinaceli, situata nel Barrio Gòtico del Distretto della Ciudat Vella, tra il Portal de la Pau, la piazza che ospita il monumento dedicato a Colombo e il Port Vell, nella città di Barcellona. Il programma di valorizzazione del Waterfront di Barcellona si ispira all’idea secondo cui il passaggio città-mare non debba più essere un lungomare tradizionale, bensì un’area strutturalmente complessa fatta di spazi funzionalmente interconnessi. Ai blocchi residenziali ordinati, che seguono la trama della maglia ottocentesca, sono contrapposti gli edifici per i servizi, distribuiti sulla linea di costa e, tra questi ultimi, aree destinate a verde si alternano a passeggiate pedonali su vari livelli e piazze. Tra le aree destinate a trasformazione individuate dal Piano Generale Metropolitano (PGM), la riqualificazione di piazza del Duc de Medinaceli è stata ritenuta la più idonea per poter terminare il progetto del waterfront iniziato negli anni ‘80 e si ritiene che questa piazza costituisca il tassello mancante di una lunga trasformazione che in questo modo potrebbe ritenersi completamente realizzata. La mia scelta di progettazione nella città di Barcellona è stata dettata dall’intenzione di far parte di un processo di trasformazione e di innovazione che probabilmente non avrà mai fine. Per raggiungere quest’obiettivo, ho pensato di approfondire, inizialmente, il contesto in cui si trovava Barcellona negli anni del passaggio dalla dittatura Franchista all’adozione di un regime democratico nel quadro della monarchia parlamentare; in seguito si tratterà di approfondire come la figura di Oriol Bohigas abbia influenzato e concretizzato questo lungo processo di trasformazione e, soprattutto, come si sia approcciato ai problemi urbanistici ricorrendo allo strumento dei concorsi; successivamente, saranno analizzati alcuni esempi di spazi pubblici per poter comprendere come i progettisti abbiano affrontato i diversi casi, con l’obiettivo di fare una proposta che potesse soddisfare i requisiti di una città come Barcellona, ovvero offrire un più elevato decoro e maggiori possibilità per gli abitanti del quartiere e, allo stesso tempo, diventare un’area attrattiva e di svago che fosse in grado di garantire un costante flusso di persone nella zona, annullando quel fenomeno di marginalità. La tesi si articola in cinque capitoli. Il primo, Il cambiamento di Contesto: dalla speranza alla sfida, tratta del cambiamento storico-politico che Barcellona ha dovuto affrontare dopo la morte di Franco nel 1975. Con la fine della dittatura, terminò anche un lungo periodo di repressione politica, economica, linguistica e culturale. Quattro anni dopo la morte di Franco, fu approvata la nuova Costituzione che dichiarava la Catalogna comunità autonoma e fu eletto sindaco di Barcellona Narcìs Serra del Partito Socialista di Catalogna. L’autonomia amministrativa sancì il recupero delle competenze da parte dell’Ajuntament (la municipalità) e del suo organo sovraordinato di competenza regionale, la Generalitat. Narcìs Serra nominò nel 1980 assessore all’ urbanistica l’architetto Oriol Bohigas, il quale era da tre anni preside della Facoltà di Architettura di Barcellona, nonché punto di riferimento culturale, professionale e politico degli architetti locali, sia per i suoi studi e le sue opere, che per la sua militanza antifranchista. La Recostrucción di Barcellona degli anni ‘80, assunse una valenza diversa: superare l’isolamento a cui l’avevano condannata trentasei anni di regime dittatoriale. La pianificazione dello spazio pubblico, in particolare, assunse una fortissima finalità sociale e simbolica: esso doveva servire a riequilibrare gli antichi scompensi sociali dovuti alla cattiva urbanistica degli anni del franchismo. Gli insegnamenti dell’ortodossia razionalista, rappresentano utili spunti metodologici e fu così che Bohigas formulò la nota teoria delle Metastasi: lo spazio pubblico nelle zone densamente costruite, tra cui la città vecchia, è da ottenersi attraverso operazioni di diradamento edilizio, inserendo vuoti, così come fu proposto dal Gatpac. Attraverso lo svuotamento puntuale, secondo Bohigas, si ottiene un miglioramento complessivo dell’area e non si stravolge il tessuto urbano. All’utopia sistematica dei grandi piani generali che sovente si legano ai regimi totalitari, Bohigas contrappone la poetica democratica del Particolare. Il secondo capitolo tratta della figura di Oriol Bohigas, architetto e urbanista spagnolo. Nasce nel 1925 a Barcellona, dove si laurea in Architettura nel 1951. Dal 1971 è professore ordinario di Composizione Architettonica presso la Scuola T.S. di Architettura di Barcellona fino alla sua nomina di Assessore. Nel 1961 con Mackay e Martorell formano lo studio MBM Arquitects, attualmente attivo. Nei suoi saggi “Architettura Spagnola della seconda repubblica” (1970) e “Ricostruire Barcellona” del 1985, Oriol Bohigas ci illustra la sua visione del Movimento Moderno e del periodo post-franchista. Egli riscopre lo spessore e l’importanza dell’Architettura Modernista catalana, del suo protorazionalismo e del suo irrazionalismo dialettico e realista, proponendo la cultura del fenomeno borghese catalano come antecedente disponibile, proprio per il suo carattere nazionalista e autonomista. Per Bohigas, l’architetto deve essere la contraddizione di ciò che l'azienda ritiene essere normale, perché o si affronta l'attuale architettura con altri valori o l’architetto è solo un decoratore. E’ necessario, pertanto, recuperare gli aspetti etici, estetici e stilistici persi nell’architettura. Sostiene che oggi le persone sono incantate dall’estetica di case volgari che sono solo imitazioni a basso costo. In questo capitolo sono riportati anche alcuni esempi di progetti eseguiti dallo studio MBM negli anni precedenti all’assessorato di Oriol Bohigas cha durò dal 1980 al 1984, e alcuni degli anni post-assessorato, in particolare inerenti alle Olimpiadi del 1992, per poter comprenderne le similitudini e cosa cambiò nell’architettura di Bohigas. Nel capitolo 3, Bohigas e l’esperienza di Barcellona:i concorsi, si descrive l’attività delle Comisiones obreras che portarono a risultati estremamente positivi, sia incidendo sulle destinazioni d’uso del suolo e favorendo i servizi e le aree collettive, sia controllando il volume e la densità edilizia, che prima di allora risultavano spropositati. Nel 1979 Bohigas lasciò momentaneamente la direzione della scuola per occuparsi della nuova revisione del PGM, introducendo i piani urbanistici specifici di dettaglio, particolareggiati, tra cui i Pla Especial de Reforma Interior, i PERIs (Piani speciali di ristrutturazione/ recupero interno). Se si analizza il complesso degli interventi, essi tendono a trovare una soluzione in termini di architettura a tre problemi fondamentali: 1) La fine della città, cioè l’insieme dei punti in cui la periferia viene a contatto con quanto non è più pensabile in termini di paesaggio urbano o di uso urbano del suolo, in cui questa terra di nessuno cinge d’assedio la città senza appartenerle; 2) La relazione della città col mare: alienata dall’interferenza delle attività portuali e industriali e dalla presenza di grosse infrastrutture disposte parallelamente alla costa; 3) La ricostruzione di un rapporto tra spazio libero e spazio edificato tale da incidere sulla qualità dei luoghi all’interno della città per ridare un significato specifico a ognuno, un’identità particolare che crei gerarchie formali e d’uso per una leggibilità globale della città dal suo interno. In questo modo sono stati individuati più di 160 punti della città da riprogettare: la considerevole mole di lavoro è stata smaltita assegnando direttamente i progetti ad architetti esterni all’amministrazione e tramite lo strumento del concorso. Nel capitolo 4, Progetti di riferimento, sono stati analizzati dieci progetti di aree pubbliche, sei localizzati a Barcellona, e quattro in altri paesi europei. I progetti presi in considerazione sono: PARQUE DEL CLOT a Barcellona, MOLL DE LA FUSTA a Barcellona, PARC L'ESCORXADOR a Barcellona, PLAZA DE SÓLLER a Barcellona, PLAZA REIAL Barcellona, PLAZA DEL DESIERTO a Barakaldo, COUR LEYTEIRE a Bordeaux, MONTJUIC GARDEN a Barcellona, PLACE DES DROITS DE L’HOMME a Tremblay e GRUNEWALD KIRCHBERG a Kirchberg. Questo capitolo contiene tabelle descrittive che tengono in considerazione alcuni elementi comuni per tutti i progetti. Al termine dell’analisi è stata inserita una tabella riassuntiva, contente tutti gli elementi positivi e le criticità dei vari progetti, in modo da poterli inserire, o evitare all’interno della mia proposta progettuale. L’ultimo capitolo, Proposta di Progetto, suddiviso in due parti, descrive la Scelta e l’inquadramento dell’area di progetto, in una prima parte, e la Descrizione di progetto, vera e propria nella seconda. In particolar modo verrà sottolineato, nella prima parte, il motivo della scelta di quell’area, tra le tante disponibili a Barcellona e gli elementi che la caratterizzano. Nella descrizione del progetto, saranno descritti i diversi obiettivi tra cui: proporre un luogo per il passeggio, un luogo per i piccoli, un luogo per i giovani, un luogo per gli anziani, un rapporto con il mare, un rapporto con le funzioni circostanti, un rapporto verde/urbano, ed, inoltre, identificare: il limite della piazza, una protezione rispetto alla strada, un elemento attrattore nel progetto e valorizzare la statua dell’Ammiraglio Galceràn Marquet. Con questa tesi ho voluto, soddisfare le varie esigenze, ricreando all’interno della piazza, tutte quelle situazioni urbane tipiche, che caratterizzavano, da un lato le piazze di un tempo, e dall’altro i moderni spazi aggregativi sociali d’oggi: spazi verdi e pavimentati, percorsi di collegamento tra varie zone, quinte scenografiche destinate ad accogliere piccoli gruppi di persone. Ogni elemento caratterizzante la piazza, è stato scelto per essere riconoscibile visivamente e per essere facilmente individuato ed usufruito nel suo insieme, in modo da garantire uno spazio non dispersivo, ma a misura d’uomo, identificabile in ogni sua parte e funzione.

Barcellona. Progetto per una piazza urbana tra il fronte mare e la città

LANZANOVA, SIMONA
2015/2016

Abstract

Il presente lavoro di tesi ha come oggetto la proposta di un progetto per la riqualificazione della piazza waterfront del Duc de Medinaceli, situata nel Barrio Gòtico del Distretto della Ciudat Vella, tra il Portal de la Pau, la piazza che ospita il monumento dedicato a Colombo e il Port Vell, nella città di Barcellona. Il programma di valorizzazione del Waterfront di Barcellona si ispira all’idea secondo cui il passaggio città-mare non debba più essere un lungomare tradizionale, bensì un’area strutturalmente complessa fatta di spazi funzionalmente interconnessi. Ai blocchi residenziali ordinati, che seguono la trama della maglia ottocentesca, sono contrapposti gli edifici per i servizi, distribuiti sulla linea di costa e, tra questi ultimi, aree destinate a verde si alternano a passeggiate pedonali su vari livelli e piazze. Tra le aree destinate a trasformazione individuate dal Piano Generale Metropolitano (PGM), la riqualificazione di piazza del Duc de Medinaceli è stata ritenuta la più idonea per poter terminare il progetto del waterfront iniziato negli anni ‘80 e si ritiene che questa piazza costituisca il tassello mancante di una lunga trasformazione che in questo modo potrebbe ritenersi completamente realizzata. La mia scelta di progettazione nella città di Barcellona è stata dettata dall’intenzione di far parte di un processo di trasformazione e di innovazione che probabilmente non avrà mai fine. Per raggiungere quest’obiettivo, ho pensato di approfondire, inizialmente, il contesto in cui si trovava Barcellona negli anni del passaggio dalla dittatura Franchista all’adozione di un regime democratico nel quadro della monarchia parlamentare; in seguito si tratterà di approfondire come la figura di Oriol Bohigas abbia influenzato e concretizzato questo lungo processo di trasformazione e, soprattutto, come si sia approcciato ai problemi urbanistici ricorrendo allo strumento dei concorsi; successivamente, saranno analizzati alcuni esempi di spazi pubblici per poter comprendere come i progettisti abbiano affrontato i diversi casi, con l’obiettivo di fare una proposta che potesse soddisfare i requisiti di una città come Barcellona, ovvero offrire un più elevato decoro e maggiori possibilità per gli abitanti del quartiere e, allo stesso tempo, diventare un’area attrattiva e di svago che fosse in grado di garantire un costante flusso di persone nella zona, annullando quel fenomeno di marginalità. La tesi si articola in cinque capitoli. Il primo, Il cambiamento di Contesto: dalla speranza alla sfida, tratta del cambiamento storico-politico che Barcellona ha dovuto affrontare dopo la morte di Franco nel 1975. Con la fine della dittatura, terminò anche un lungo periodo di repressione politica, economica, linguistica e culturale. Quattro anni dopo la morte di Franco, fu approvata la nuova Costituzione che dichiarava la Catalogna comunità autonoma e fu eletto sindaco di Barcellona Narcìs Serra del Partito Socialista di Catalogna. L’autonomia amministrativa sancì il recupero delle competenze da parte dell’Ajuntament (la municipalità) e del suo organo sovraordinato di competenza regionale, la Generalitat. Narcìs Serra nominò nel 1980 assessore all’ urbanistica l’architetto Oriol Bohigas, il quale era da tre anni preside della Facoltà di Architettura di Barcellona, nonché punto di riferimento culturale, professionale e politico degli architetti locali, sia per i suoi studi e le sue opere, che per la sua militanza antifranchista. La Recostrucción di Barcellona degli anni ‘80, assunse una valenza diversa: superare l’isolamento a cui l’avevano condannata trentasei anni di regime dittatoriale. La pianificazione dello spazio pubblico, in particolare, assunse una fortissima finalità sociale e simbolica: esso doveva servire a riequilibrare gli antichi scompensi sociali dovuti alla cattiva urbanistica degli anni del franchismo. Gli insegnamenti dell’ortodossia razionalista, rappresentano utili spunti metodologici e fu così che Bohigas formulò la nota teoria delle Metastasi: lo spazio pubblico nelle zone densamente costruite, tra cui la città vecchia, è da ottenersi attraverso operazioni di diradamento edilizio, inserendo vuoti, così come fu proposto dal Gatpac. Attraverso lo svuotamento puntuale, secondo Bohigas, si ottiene un miglioramento complessivo dell’area e non si stravolge il tessuto urbano. All’utopia sistematica dei grandi piani generali che sovente si legano ai regimi totalitari, Bohigas contrappone la poetica democratica del Particolare. Il secondo capitolo tratta della figura di Oriol Bohigas, architetto e urbanista spagnolo. Nasce nel 1925 a Barcellona, dove si laurea in Architettura nel 1951. Dal 1971 è professore ordinario di Composizione Architettonica presso la Scuola T.S. di Architettura di Barcellona fino alla sua nomina di Assessore. Nel 1961 con Mackay e Martorell formano lo studio MBM Arquitects, attualmente attivo. Nei suoi saggi “Architettura Spagnola della seconda repubblica” (1970) e “Ricostruire Barcellona” del 1985, Oriol Bohigas ci illustra la sua visione del Movimento Moderno e del periodo post-franchista. Egli riscopre lo spessore e l’importanza dell’Architettura Modernista catalana, del suo protorazionalismo e del suo irrazionalismo dialettico e realista, proponendo la cultura del fenomeno borghese catalano come antecedente disponibile, proprio per il suo carattere nazionalista e autonomista. Per Bohigas, l’architetto deve essere la contraddizione di ciò che l'azienda ritiene essere normale, perché o si affronta l'attuale architettura con altri valori o l’architetto è solo un decoratore. E’ necessario, pertanto, recuperare gli aspetti etici, estetici e stilistici persi nell’architettura. Sostiene che oggi le persone sono incantate dall’estetica di case volgari che sono solo imitazioni a basso costo. In questo capitolo sono riportati anche alcuni esempi di progetti eseguiti dallo studio MBM negli anni precedenti all’assessorato di Oriol Bohigas cha durò dal 1980 al 1984, e alcuni degli anni post-assessorato, in particolare inerenti alle Olimpiadi del 1992, per poter comprenderne le similitudini e cosa cambiò nell’architettura di Bohigas. Nel capitolo 3, Bohigas e l’esperienza di Barcellona:i concorsi, si descrive l’attività delle Comisiones obreras che portarono a risultati estremamente positivi, sia incidendo sulle destinazioni d’uso del suolo e favorendo i servizi e le aree collettive, sia controllando il volume e la densità edilizia, che prima di allora risultavano spropositati. Nel 1979 Bohigas lasciò momentaneamente la direzione della scuola per occuparsi della nuova revisione del PGM, introducendo i piani urbanistici specifici di dettaglio, particolareggiati, tra cui i Pla Especial de Reforma Interior, i PERIs (Piani speciali di ristrutturazione/ recupero interno). Se si analizza il complesso degli interventi, essi tendono a trovare una soluzione in termini di architettura a tre problemi fondamentali: 1) La fine della città, cioè l’insieme dei punti in cui la periferia viene a contatto con quanto non è più pensabile in termini di paesaggio urbano o di uso urbano del suolo, in cui questa terra di nessuno cinge d’assedio la città senza appartenerle; 2) La relazione della città col mare: alienata dall’interferenza delle attività portuali e industriali e dalla presenza di grosse infrastrutture disposte parallelamente alla costa; 3) La ricostruzione di un rapporto tra spazio libero e spazio edificato tale da incidere sulla qualità dei luoghi all’interno della città per ridare un significato specifico a ognuno, un’identità particolare che crei gerarchie formali e d’uso per una leggibilità globale della città dal suo interno. In questo modo sono stati individuati più di 160 punti della città da riprogettare: la considerevole mole di lavoro è stata smaltita assegnando direttamente i progetti ad architetti esterni all’amministrazione e tramite lo strumento del concorso. Nel capitolo 4, Progetti di riferimento, sono stati analizzati dieci progetti di aree pubbliche, sei localizzati a Barcellona, e quattro in altri paesi europei. I progetti presi in considerazione sono: PARQUE DEL CLOT a Barcellona, MOLL DE LA FUSTA a Barcellona, PARC L'ESCORXADOR a Barcellona, PLAZA DE SÓLLER a Barcellona, PLAZA REIAL Barcellona, PLAZA DEL DESIERTO a Barakaldo, COUR LEYTEIRE a Bordeaux, MONTJUIC GARDEN a Barcellona, PLACE DES DROITS DE L’HOMME a Tremblay e GRUNEWALD KIRCHBERG a Kirchberg. Questo capitolo contiene tabelle descrittive che tengono in considerazione alcuni elementi comuni per tutti i progetti. Al termine dell’analisi è stata inserita una tabella riassuntiva, contente tutti gli elementi positivi e le criticità dei vari progetti, in modo da poterli inserire, o evitare all’interno della mia proposta progettuale. L’ultimo capitolo, Proposta di Progetto, suddiviso in due parti, descrive la Scelta e l’inquadramento dell’area di progetto, in una prima parte, e la Descrizione di progetto, vera e propria nella seconda. In particolar modo verrà sottolineato, nella prima parte, il motivo della scelta di quell’area, tra le tante disponibili a Barcellona e gli elementi che la caratterizzano. Nella descrizione del progetto, saranno descritti i diversi obiettivi tra cui: proporre un luogo per il passeggio, un luogo per i piccoli, un luogo per i giovani, un luogo per gli anziani, un rapporto con il mare, un rapporto con le funzioni circostanti, un rapporto verde/urbano, ed, inoltre, identificare: il limite della piazza, una protezione rispetto alla strada, un elemento attrattore nel progetto e valorizzare la statua dell’Ammiraglio Galceràn Marquet. Con questa tesi ho voluto, soddisfare le varie esigenze, ricreando all’interno della piazza, tutte quelle situazioni urbane tipiche, che caratterizzavano, da un lato le piazze di un tempo, e dall’altro i moderni spazi aggregativi sociali d’oggi: spazi verdi e pavimentati, percorsi di collegamento tra varie zone, quinte scenografiche destinate ad accogliere piccoli gruppi di persone. Ogni elemento caratterizzante la piazza, è stato scelto per essere riconoscibile visivamente e per essere facilmente individuato ed usufruito nel suo insieme, in modo da garantire uno spazio non dispersivo, ma a misura d’uomo, identificabile in ogni sua parte e funzione.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
22-dic-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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