Nel territorio italiano sono presenti numerosi immobili destinati alla produzione industriale e manifatturiera. Non tutti questi immobili sono utilizzati, anzi molti sono dismessi ed altri ancora sono da anni in cerca di nuove destinazioni d’uso o riconversioni. Mi sono interrogata sul perché sia così difficile per un immobile industriale trovare una nuova impresa che vi si insedi e possa, in un tempo breve, dare inizio alla propria produzione. Analizzando domanda e offerta è emerso un punto cruciale: le possibilità cui un imprenditore può accedere sono acquistare o affittare l’immobile. In ogni caso sarà lui direttamente ad adattare l’immobile alle proprie esigenze, infatti trovare un opificio “di seconda mano” che non abbia bisogno di modifiche è cosa assai complessa. A differenza di altri Paesi Europei, in Italia manca quello che in Gran Bretagna è stato definito multi – let. Esso è un utile mezzo per gli imprenditori in quanto ci sarà una figura professionale che farà da tramite nel gestire, mantenere ed adattare l’immobile alle esigenze dell’impresa e, se necessario, affitterà anche solo porzioni del capannone date le aumentate richieste di spazi molti minori rispetto alle dimensioni che il mercato offre. In questo gli imprenditori dovranno solo occuparsi delle problematiche relative al proprio business. Così facendo, parcellizzando gli spazi, potranno insediarsi in uno stesso immobile imprese di una medesima filiera, generando quel clima di sinergia che potrebbe portare a rinforzare l’economia manifatturiera italiana. È evidente però che, affinché la strategia del multi – let si propaghi anche in Italia, dovrebbe attecchirsi quel sottofondo culturale, sociale e legislativo che ne ha permesso la creazione e diffusione nei Paesi del Nord Europa. È quindi possibile e vantaggioso adottare la strategia del multi – let a livello di immobili d’impresa anche in Italia?
Un nuovo format nel settore degli immobili d'impresa : il multi-let
MARCHESI, SERENA
2015/2016
Abstract
Nel territorio italiano sono presenti numerosi immobili destinati alla produzione industriale e manifatturiera. Non tutti questi immobili sono utilizzati, anzi molti sono dismessi ed altri ancora sono da anni in cerca di nuove destinazioni d’uso o riconversioni. Mi sono interrogata sul perché sia così difficile per un immobile industriale trovare una nuova impresa che vi si insedi e possa, in un tempo breve, dare inizio alla propria produzione. Analizzando domanda e offerta è emerso un punto cruciale: le possibilità cui un imprenditore può accedere sono acquistare o affittare l’immobile. In ogni caso sarà lui direttamente ad adattare l’immobile alle proprie esigenze, infatti trovare un opificio “di seconda mano” che non abbia bisogno di modifiche è cosa assai complessa. A differenza di altri Paesi Europei, in Italia manca quello che in Gran Bretagna è stato definito multi – let. Esso è un utile mezzo per gli imprenditori in quanto ci sarà una figura professionale che farà da tramite nel gestire, mantenere ed adattare l’immobile alle esigenze dell’impresa e, se necessario, affitterà anche solo porzioni del capannone date le aumentate richieste di spazi molti minori rispetto alle dimensioni che il mercato offre. In questo gli imprenditori dovranno solo occuparsi delle problematiche relative al proprio business. Così facendo, parcellizzando gli spazi, potranno insediarsi in uno stesso immobile imprese di una medesima filiera, generando quel clima di sinergia che potrebbe portare a rinforzare l’economia manifatturiera italiana. È evidente però che, affinché la strategia del multi – let si propaghi anche in Italia, dovrebbe attecchirsi quel sottofondo culturale, sociale e legislativo che ne ha permesso la creazione e diffusione nei Paesi del Nord Europa. È quindi possibile e vantaggioso adottare la strategia del multi – let a livello di immobili d’impresa anche in Italia?File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/132245