Le basi culturali e antropologiche della progettazione architettonica sono particolarmente evidenti negli edifici scolastici, per i quali è fondamentale la concordanza tra principi educativi e spazi ad essi dedicati. Tra l'Ottocento e il Novecento il ruolo istituzionale e rappresentativo delle strutture scolastiche era messo in evidenza da solenni facciate poste quasi sul filo stradale, riconoscibili per il ripetersi di una terna di finestre che individuava la dimensione e la posizione delle singole aule, e da un rapporto gerarchizzato dell'ingresso alla scuola rispetto a quello degli edifici ad uso abitativo, che si trovava spesso sollevato alla quota del marciapiede per mezzo di una gradonata assiale. Questo ruolo si è andato indebolendo all'interno del Movimento Moderno quando l'attenzione della didattica si è spostata dall'azione di insegnare all'impegno di aiutare ad apprendere; le attività sono state portate anche fuori dalle aule e gli edifici per l'istruzione sono diventati complessi articolati, composti di più parti. La ricerca nel campo dell'architettura scolastica è andata arrichendosi nella seconda metà del XX secolo attraverso quelle esperienze che hanno lavorato sul rapporto tra la configurazione spaziale e la metafora della formazione della personalità. Il percorso di ricerca della reciprocità di forma e programma ha avuto concreto inizio con la scuola elementare Montessori di Delft di Herman Hertzberger, iniziata nel 1960 e ampliata fino al 1981. Gli edifici scolastici odierni presentano molteplici configurazioni, da quella libera e aperta fino a quella rigorosa con un impianto razionale. In parte questo riflette i diversi approcci architettonici, in parte altri fattori giocano un ruolo determinante, come la tipologia scolastica, i requisiti per lo sviluppo della competenza sociale, il bisogno di istruzione individuale, i vincoli ecologici e l'utilizzo di nuove tecnologie. Fino ad ora la classe tradizionale è rimasta la normale sede dell'istruzione e tante ricerche sono state effettuate per studiarne il design. Tuttavia, dal momento che i parametri legati alla scuola limitano la libertà progettuale nei termini della configurazione spaziale, la qualità spaziale spesso si manifesta nel concetto e nel design delle zone intermedie, che svolgono un importante ruolo di aggregazione, di condivisione e confronto. L'agorà, il luogo dove gli studenti si identificano e si stabilisce il rapporto comunicativo con la città, risulta essere il cuore vitale dei nuovi approcci alla progettazione degli edifici scolastici. La sua corretta definizione sembra generare l'articolazione di tutti gli spazi didattici secondo una gerarchica successione che guida gli studenti attraverso spazi informali e formali. La tesi intende indagare le tipologie sperimentate dalle esperienze del passato, mediante la loro analisi e conseguente comparazione, e le ricerche nel campo dell'"architettura educativa", al fine di costruire le basi culturali e tecniche per la progettazione di un Istituto scolastico nella città di Crema che abbia come ultimo scopo quello di definirsi un prototipo i cui caratteri siano generalizzabili.

Nuovi luoghi dell'apprendimento. Il progetto per un nuovo liceo a Crema

PLEBANI, ANDREA
2015/2016

Abstract

Le basi culturali e antropologiche della progettazione architettonica sono particolarmente evidenti negli edifici scolastici, per i quali è fondamentale la concordanza tra principi educativi e spazi ad essi dedicati. Tra l'Ottocento e il Novecento il ruolo istituzionale e rappresentativo delle strutture scolastiche era messo in evidenza da solenni facciate poste quasi sul filo stradale, riconoscibili per il ripetersi di una terna di finestre che individuava la dimensione e la posizione delle singole aule, e da un rapporto gerarchizzato dell'ingresso alla scuola rispetto a quello degli edifici ad uso abitativo, che si trovava spesso sollevato alla quota del marciapiede per mezzo di una gradonata assiale. Questo ruolo si è andato indebolendo all'interno del Movimento Moderno quando l'attenzione della didattica si è spostata dall'azione di insegnare all'impegno di aiutare ad apprendere; le attività sono state portate anche fuori dalle aule e gli edifici per l'istruzione sono diventati complessi articolati, composti di più parti. La ricerca nel campo dell'architettura scolastica è andata arrichendosi nella seconda metà del XX secolo attraverso quelle esperienze che hanno lavorato sul rapporto tra la configurazione spaziale e la metafora della formazione della personalità. Il percorso di ricerca della reciprocità di forma e programma ha avuto concreto inizio con la scuola elementare Montessori di Delft di Herman Hertzberger, iniziata nel 1960 e ampliata fino al 1981. Gli edifici scolastici odierni presentano molteplici configurazioni, da quella libera e aperta fino a quella rigorosa con un impianto razionale. In parte questo riflette i diversi approcci architettonici, in parte altri fattori giocano un ruolo determinante, come la tipologia scolastica, i requisiti per lo sviluppo della competenza sociale, il bisogno di istruzione individuale, i vincoli ecologici e l'utilizzo di nuove tecnologie. Fino ad ora la classe tradizionale è rimasta la normale sede dell'istruzione e tante ricerche sono state effettuate per studiarne il design. Tuttavia, dal momento che i parametri legati alla scuola limitano la libertà progettuale nei termini della configurazione spaziale, la qualità spaziale spesso si manifesta nel concetto e nel design delle zone intermedie, che svolgono un importante ruolo di aggregazione, di condivisione e confronto. L'agorà, il luogo dove gli studenti si identificano e si stabilisce il rapporto comunicativo con la città, risulta essere il cuore vitale dei nuovi approcci alla progettazione degli edifici scolastici. La sua corretta definizione sembra generare l'articolazione di tutti gli spazi didattici secondo una gerarchica successione che guida gli studenti attraverso spazi informali e formali. La tesi intende indagare le tipologie sperimentate dalle esperienze del passato, mediante la loro analisi e conseguente comparazione, e le ricerche nel campo dell'"architettura educativa", al fine di costruire le basi culturali e tecniche per la progettazione di un Istituto scolastico nella città di Crema che abbia come ultimo scopo quello di definirsi un prototipo i cui caratteri siano generalizzabili.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
21-dic-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/132267