La città contemporanea è considerata come un processo di reazioni catalitiche, flessibile ai cambiamenti e alle esigenze. In questa prospettiva il catalizzatore urbano presenta l’occasione per riflettere sulla natura di una strategia diffusa e densa di occasioni sociali attivando sistemi sinergici di interventi. Dopo una breve indagine sugli aspetti concettuali, le tipologie e le caratteristiche distintive dei catalizzatori urbani, intesi come un singolo edificio, un complesso o un intero quartiere, questi vengono analizzati, secondo tesi successive, come uno degli strumenti utilizzati per migliorare o riposizionare l’immagine del territorio, attrarre, valorizzare e, soprattutto, attivare processi. Cambia, quindi, la concezione di catalizzatore e le modalità di costruzione di nuove forme di progettualità minime e al contempo diffuse sul territorio. Cambia, soprattutto, la dimensione degli interventi e, in questo contesto, si cerca di chiarire come sia possibile creare una sinergia che contenga diverse micro-catalizzazioni. A partire da una situazione di scarsità di risorse e di degrado ambientale e sociale, la dimensione della piccola scala e l’importanza di attivare energie dal basso determinano una spinta e un mutamento di visione innovativa fin dai programmi di iniziativa comunitaria Urban e Urban II, dalle strategie di rigenerazione urbana e dai piani strategici, aprendo la strada ad un panorama di revisione delle politiche urbane dettato dalla consapevolezza dei cittadini e della conseguente richiesta di interventi e soluzioni immediate e dove si rende necessario affrontare la questione urbana da un punto di vista multisciplinare e di azione integrata. Un ulteriore passo di avvicinamento nel capire come sia possibile realizzare una sinergia di micro interventi catalizzatori viene fornito dalle interviste sottoposte agli amministratori – Chiara Bisconti, Angela Barbanente, Patrizia Gabellini e Carla Tedesco – che raccontano la loro diretta esperienza in un contesto di mutamento dei progetti e delle politiche direzionati verso nuovi orientamenti strategici. Infine, a completamento del percorso sopra descritto, approcci di agopuntura urbana e di urbanissmo tattico, isieme all’analisi dei casi studio – Aveiro, Lecce, Sletten, San Giovanni a Teduccio e Via Conte Rosso a Lambrate– dimostrano come la tendenza e l’efficacia di una nuova sperimentazione e di un attuale modo di intervenire sul tessuto urbano, rendendo possibile una sinergia di interventi, materiali ed immateriali, capaci di garantire effetti moltiplicatori dell’iniziativa che nascono da una visione futura condivisa e da un’approccio bottom-up e offrono la possibilità di prevenire o limitare le situazioni di degrado sociale, economico e urbano, di dare espressione alle risorse locali e, infine di dare visibilità e appetibilità ai contesti urbani.

Nuove modalità di trasformazione della città. Costruzione di sinergie tra microcatalizzazioni

VADALA', STEFANIA
2015/2016

Abstract

La città contemporanea è considerata come un processo di reazioni catalitiche, flessibile ai cambiamenti e alle esigenze. In questa prospettiva il catalizzatore urbano presenta l’occasione per riflettere sulla natura di una strategia diffusa e densa di occasioni sociali attivando sistemi sinergici di interventi. Dopo una breve indagine sugli aspetti concettuali, le tipologie e le caratteristiche distintive dei catalizzatori urbani, intesi come un singolo edificio, un complesso o un intero quartiere, questi vengono analizzati, secondo tesi successive, come uno degli strumenti utilizzati per migliorare o riposizionare l’immagine del territorio, attrarre, valorizzare e, soprattutto, attivare processi. Cambia, quindi, la concezione di catalizzatore e le modalità di costruzione di nuove forme di progettualità minime e al contempo diffuse sul territorio. Cambia, soprattutto, la dimensione degli interventi e, in questo contesto, si cerca di chiarire come sia possibile creare una sinergia che contenga diverse micro-catalizzazioni. A partire da una situazione di scarsità di risorse e di degrado ambientale e sociale, la dimensione della piccola scala e l’importanza di attivare energie dal basso determinano una spinta e un mutamento di visione innovativa fin dai programmi di iniziativa comunitaria Urban e Urban II, dalle strategie di rigenerazione urbana e dai piani strategici, aprendo la strada ad un panorama di revisione delle politiche urbane dettato dalla consapevolezza dei cittadini e della conseguente richiesta di interventi e soluzioni immediate e dove si rende necessario affrontare la questione urbana da un punto di vista multisciplinare e di azione integrata. Un ulteriore passo di avvicinamento nel capire come sia possibile realizzare una sinergia di micro interventi catalizzatori viene fornito dalle interviste sottoposte agli amministratori – Chiara Bisconti, Angela Barbanente, Patrizia Gabellini e Carla Tedesco – che raccontano la loro diretta esperienza in un contesto di mutamento dei progetti e delle politiche direzionati verso nuovi orientamenti strategici. Infine, a completamento del percorso sopra descritto, approcci di agopuntura urbana e di urbanissmo tattico, isieme all’analisi dei casi studio – Aveiro, Lecce, Sletten, San Giovanni a Teduccio e Via Conte Rosso a Lambrate– dimostrano come la tendenza e l’efficacia di una nuova sperimentazione e di un attuale modo di intervenire sul tessuto urbano, rendendo possibile una sinergia di interventi, materiali ed immateriali, capaci di garantire effetti moltiplicatori dell’iniziativa che nascono da una visione futura condivisa e da un’approccio bottom-up e offrono la possibilità di prevenire o limitare le situazioni di degrado sociale, economico e urbano, di dare espressione alle risorse locali e, infine di dare visibilità e appetibilità ai contesti urbani.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
21-dic-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/132273