Come è avvenuto in numerose realtà e avviene tuttora in diversi processi di trasformazioni urbane, la presenza di edifici dismessi sollecita l’uomo a ripensare per questi ultimi una “seconda vita”, affinchè non si limitino ad essere “relitti urbani”, icone di un passato ormai dimenticato, ma, al contrario, possano essere promotori di una possibile rigenerazione urbana. Tale sollecitazione si è presentata anche nella città di Vercelli, all’interno del cui territorio sono dislocate diverse aree critiche, frutto perlopiù della deistituzionalizzazione della sanità e della difesa e oggi giorno in abbandono. Il lavoro di tesi si sviluppa a partire dalla mappatura di questi “relitti urbani” e dall’ipotesi di un loro possibile riuso, se non dei singoli edifici, perlomeno delle estese aree verdi di loro pertinenza, mediante la loro messa a sistema a scala urbana grazie alla creazione di un corridoio verde che attraversa la città e che riconnette i segmenti inconclusi e interrotti dei percorsi esistenti. Oltre a connettere tale aree, che diventano elementi di cerniera di una più ampia rete a scala territoriale, il nuovo corridoio verde tenta di inserire il circuito delle aree in abbandono all'interno dell’esistente sistema del verde urbano, riqualificandolo nelle sue parti attualmente disconnesse. Tra le tante possibili funzioni attribuili a tali relitti, data la forte vocazione agricola della città di Vercelli, si ipotizza per l’area di progetto individuata, l’ex ospedale pneumologico “La Bertagnetta”, un centro socio culturale legato al food culture, in cui commercio, cultura e responsabilità sociale si propongono come mix innovativo per la creazione di un nuovo spazio di aggregazione sociale sul territorio vercellese. Uno spazio dotato nelle sue parti di diverse attrezzature e servizi in grado rispondere alle esigenze di tutte le fasce di età e attento alle comunità straniere presenti sul suolo vercellese.
Da aree dell’abbandono a nuovo corridoio verde. Il caso del parco urbano La Bertagnetta a Vercelli
BORGO, MARTA
2015/2016
Abstract
Come è avvenuto in numerose realtà e avviene tuttora in diversi processi di trasformazioni urbane, la presenza di edifici dismessi sollecita l’uomo a ripensare per questi ultimi una “seconda vita”, affinchè non si limitino ad essere “relitti urbani”, icone di un passato ormai dimenticato, ma, al contrario, possano essere promotori di una possibile rigenerazione urbana. Tale sollecitazione si è presentata anche nella città di Vercelli, all’interno del cui territorio sono dislocate diverse aree critiche, frutto perlopiù della deistituzionalizzazione della sanità e della difesa e oggi giorno in abbandono. Il lavoro di tesi si sviluppa a partire dalla mappatura di questi “relitti urbani” e dall’ipotesi di un loro possibile riuso, se non dei singoli edifici, perlomeno delle estese aree verdi di loro pertinenza, mediante la loro messa a sistema a scala urbana grazie alla creazione di un corridoio verde che attraversa la città e che riconnette i segmenti inconclusi e interrotti dei percorsi esistenti. Oltre a connettere tale aree, che diventano elementi di cerniera di una più ampia rete a scala territoriale, il nuovo corridoio verde tenta di inserire il circuito delle aree in abbandono all'interno dell’esistente sistema del verde urbano, riqualificandolo nelle sue parti attualmente disconnesse. Tra le tante possibili funzioni attribuili a tali relitti, data la forte vocazione agricola della città di Vercelli, si ipotizza per l’area di progetto individuata, l’ex ospedale pneumologico “La Bertagnetta”, un centro socio culturale legato al food culture, in cui commercio, cultura e responsabilità sociale si propongono come mix innovativo per la creazione di un nuovo spazio di aggregazione sociale sul territorio vercellese. Uno spazio dotato nelle sue parti di diverse attrezzature e servizi in grado rispondere alle esigenze di tutte le fasce di età e attento alle comunità straniere presenti sul suolo vercellese.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/132278