Il progetto mira a riqualificare l’area dell’ex caserma Riva di Villasanta, situata nel quartiere di San Zeno a Verona. L’area di circa trentamila metri quadri, oggi in stato di grave incuria si sviluppa all’interno della cinta muraria urbana che assieme ai bastioni e alle porte, fa parte di uno dei sistemi difensivi più estesi, interessanti e meglio conservati a livello europeo. In questo contesto, le preesistenze storiche all’interno dell’area costituite dal Bastione di Spagna, opera di Michele Sanmicheli, da una polveriera di epoca austriaca e dall’ex caserma, di origine veneziana, diventano occasione per riflettere su un loro possibile riutilizzo. L’impatto urbanistico dell’intervento si prefigge come scopo prioritario quello di restituire un ampio spazio pubblico al quartiere e alla città, per anni rimasto chiuso all’interno della cinta muraria perimetrale, partendo dalla riqualificazione dell’ex caserma con il progetto di un suo ampliamento e riuso a polo universitario, nuova sede della facoltà di medicina, in stretta relazione con il vicino ospedale di Borgo Trento. Si è sviluppato un sistema insediativo di diverse tipologie residenziali che contribuiscono alla mixitè sociale e all’innalzamento della qualità urbana dello spazio pubblico e delle sue molteplici relazioni con il contesto. L’ampliamento universitario si è fatto carico di una serie di tematiche legate al rapporto con l’impianto storico di base, frutto della sovrapposizione di diverse epoche storiche. La composizione volumetrica degli edifici incomincia col ristabilire un rapporto di allineamenti in planimetria e in alzato con i volumi della caserma per poi cercare delle nuove relazioni con il resto della città a livello più ampio. Una torre residenziale impostata su un corpo lineare di tre piani fuori terra, sottolinea il carattere del nuovo fronte urbano su una delle vie principali del quartiere, mentre due edifici residenziali plurifamiliari situati sul lato che costeggia la cinta muraria di epoca scaligera, ristabiliscono un rapporto privilegiato di visuali con il vicino fiume Adige, sia grazie alle sfaccettature delle facciate che all’inserimento di logge in corrispondenza dei soggiorni d’angolo. Il tema degli alloggi residenziali temporanei nell’edificio a piede della torre è stato studiato sul modello dei cluster di appartamenti. Infine ampi spazi di socializzazione e dispositivi urbani organizzati per il tempo libero e la cultura contribuiscono ad incrementare le possibili relazioni sociali oltre il quartiere.

Trasformazione urbana dell'area dell'ex caserma Catena a Verona

PELAGATTI, DAVIDE;BELLINI, ANDREA;RIGHETTI, PIETRO
2015/2016

Abstract

Il progetto mira a riqualificare l’area dell’ex caserma Riva di Villasanta, situata nel quartiere di San Zeno a Verona. L’area di circa trentamila metri quadri, oggi in stato di grave incuria si sviluppa all’interno della cinta muraria urbana che assieme ai bastioni e alle porte, fa parte di uno dei sistemi difensivi più estesi, interessanti e meglio conservati a livello europeo. In questo contesto, le preesistenze storiche all’interno dell’area costituite dal Bastione di Spagna, opera di Michele Sanmicheli, da una polveriera di epoca austriaca e dall’ex caserma, di origine veneziana, diventano occasione per riflettere su un loro possibile riutilizzo. L’impatto urbanistico dell’intervento si prefigge come scopo prioritario quello di restituire un ampio spazio pubblico al quartiere e alla città, per anni rimasto chiuso all’interno della cinta muraria perimetrale, partendo dalla riqualificazione dell’ex caserma con il progetto di un suo ampliamento e riuso a polo universitario, nuova sede della facoltà di medicina, in stretta relazione con il vicino ospedale di Borgo Trento. Si è sviluppato un sistema insediativo di diverse tipologie residenziali che contribuiscono alla mixitè sociale e all’innalzamento della qualità urbana dello spazio pubblico e delle sue molteplici relazioni con il contesto. L’ampliamento universitario si è fatto carico di una serie di tematiche legate al rapporto con l’impianto storico di base, frutto della sovrapposizione di diverse epoche storiche. La composizione volumetrica degli edifici incomincia col ristabilire un rapporto di allineamenti in planimetria e in alzato con i volumi della caserma per poi cercare delle nuove relazioni con il resto della città a livello più ampio. Una torre residenziale impostata su un corpo lineare di tre piani fuori terra, sottolinea il carattere del nuovo fronte urbano su una delle vie principali del quartiere, mentre due edifici residenziali plurifamiliari situati sul lato che costeggia la cinta muraria di epoca scaligera, ristabiliscono un rapporto privilegiato di visuali con il vicino fiume Adige, sia grazie alle sfaccettature delle facciate che all’inserimento di logge in corrispondenza dei soggiorni d’angolo. Il tema degli alloggi residenziali temporanei nell’edificio a piede della torre è stato studiato sul modello dei cluster di appartamenti. Infine ampi spazi di socializzazione e dispositivi urbani organizzati per il tempo libero e la cultura contribuiscono ad incrementare le possibili relazioni sociali oltre il quartiere.
BONDAVALLI, MARCELLO
DE ANGELIS, P.
DE ANTONELLIS, STEFANO
LURASCHI, DAVIDE
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
21-dic-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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