L’elaborato si inserisce all’interno del progetto di ricerca indetto dal FAI collaborando con l’Università degli Studi ed il Politecnico di Milano, entro il quale alla nostra università è stato affidato, tra gli altri, l’incarico di approfondire le premesse progettuali in vista di un futuro progetto di recupero dell’ex Albergo Diurno Venezia, sito in piazza Oberdan a Milano e realizzato tra il 1923 ed il 1926. Il bene, dopo un progressivo abbandono, è stato chiuso nel 2006 e nel 2015 il Comune di Milano lo ha affidato al FAI, con l’obiettivo di poterlo restituire al pubblico. Si tratta di un funzionale centro servizi, posto sotto al livello stradale nell’area che corrisponde a piazza Oberdan, dove cittadini e viaggiatori potevano recarsi per godere di un bagno caldo o usufruire di svariati servizi, che spaziavano da quelli dedicati alla cura del corpo e della persona ad altri legati al quotidiano della realtà urbana circostante. Dopo avere compreso la molteplicità dei valori che convivono nel manufatto in analisi (valore sociale, storico, urbano, testimoniale), si è scelto di portare avanti un’indagine concretizzata in diverse ipotesi di intervento. Attraverso approcci differenti rispetto alla materia esistente, dalla totale conservazione ad interventi più invasivi, sono stati elaborati sette metaprogetti. Ad ogni proposta segue una fase analitica, con l’obiettivo di restituire un metodo per rendere confrontabili le soluzioni. Attraverso il supporto teorico delle analisi multicriteriali, ognuna viene analizzata secondo criteri qualitativi ai quali viene assegnato un punteggio, confrontato poi con il metodo a coppie, attrribuito da parte di stakeholders misti, realmente coinvolti nel progetto di recupero. L’obiettivo non è ricavare l’algoritmo per ottenere una soluzione ma trovare un metodo che renda il vaglio delle alternative possibili un’operazione di tipo sistematico, guidando i decisori verso la scelta più sostenibile. In conclusione sarà possibile valutare in modo preliminare l’efficacia architettonica, gestionale ed economica delle soluzioni che rappresentano gli approcci più convenienti al progetto. Obiettivo finale dell’elaborato è quindi quello di potere ridurre il ventaglio di possibili approcci al bene esistente, lasciando alla fase successiva delle linee guida attraverso le quali potere concludere il ragionamento progettuale.

Conservare la memoria. Metaprogetto per la valorizzazione dell’albergo diurno Venezia

RUSCHI NOCETI, MARIA SOFIA;MARPILLERO, PAOLA
2015/2016

Abstract

L’elaborato si inserisce all’interno del progetto di ricerca indetto dal FAI collaborando con l’Università degli Studi ed il Politecnico di Milano, entro il quale alla nostra università è stato affidato, tra gli altri, l’incarico di approfondire le premesse progettuali in vista di un futuro progetto di recupero dell’ex Albergo Diurno Venezia, sito in piazza Oberdan a Milano e realizzato tra il 1923 ed il 1926. Il bene, dopo un progressivo abbandono, è stato chiuso nel 2006 e nel 2015 il Comune di Milano lo ha affidato al FAI, con l’obiettivo di poterlo restituire al pubblico. Si tratta di un funzionale centro servizi, posto sotto al livello stradale nell’area che corrisponde a piazza Oberdan, dove cittadini e viaggiatori potevano recarsi per godere di un bagno caldo o usufruire di svariati servizi, che spaziavano da quelli dedicati alla cura del corpo e della persona ad altri legati al quotidiano della realtà urbana circostante. Dopo avere compreso la molteplicità dei valori che convivono nel manufatto in analisi (valore sociale, storico, urbano, testimoniale), si è scelto di portare avanti un’indagine concretizzata in diverse ipotesi di intervento. Attraverso approcci differenti rispetto alla materia esistente, dalla totale conservazione ad interventi più invasivi, sono stati elaborati sette metaprogetti. Ad ogni proposta segue una fase analitica, con l’obiettivo di restituire un metodo per rendere confrontabili le soluzioni. Attraverso il supporto teorico delle analisi multicriteriali, ognuna viene analizzata secondo criteri qualitativi ai quali viene assegnato un punteggio, confrontato poi con il metodo a coppie, attrribuito da parte di stakeholders misti, realmente coinvolti nel progetto di recupero. L’obiettivo non è ricavare l’algoritmo per ottenere una soluzione ma trovare un metodo che renda il vaglio delle alternative possibili un’operazione di tipo sistematico, guidando i decisori verso la scelta più sostenibile. In conclusione sarà possibile valutare in modo preliminare l’efficacia architettonica, gestionale ed economica delle soluzioni che rappresentano gli approcci più convenienti al progetto. Obiettivo finale dell’elaborato è quindi quello di potere ridurre il ventaglio di possibili approcci al bene esistente, lasciando alla fase successiva delle linee guida attraverso le quali potere concludere il ragionamento progettuale.
ZHELIAZKOVA, MAYA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
21-dic-2016
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
2016_12_Marpillero_Ruschi Noceti.pdf

non accessibile

Descrizione: Frontespizio, Indice relazione, Indice figure, Indice tabelle, Indice delle tavole, Abstract, Testo della tesi, Bibliografia
Dimensione 69.78 MB
Formato Adobe PDF
69.78 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/132328