Nodeul - la musica di un’isola Il progetto di tesi presentato è stato ispirato dal concorso bandito nel 2005 dalla città di Seoul per la costruzione di una città della musica nell’isola di Nodeul, a sud della città, immersa nel fiume Han. I presupposti progettuali suggeriti dal concorso prevedevano la costruzione di 20000 mq tra auditorium e altre funzioni relative al polo musicale, la relazione con il ponte che attraversa l’isola collegandola alle due sponde del fiume, e il delicato rapporto con l’ecosistema naturale e incontaminato della parte est dell’isola. Il tema del concorso è servito da input per elaborare una lettura della città di Seoul e di Nodeul Island. Dopo un’attenta ricerca e analisi delle cartografie storiche sono state rivelate le tappe di espansione della città, i progressivi mutamenti dell’alveo del fiume Han e la conseguente genesi dell’isola. Essa era un tempo appartenente alla sponda nord del fiume, dove, solo nel 1917, sull’antico e ormai scomparso tracciato del ponte Pontoon fatto costruire da Jeong jo il grande, venne costruito il primo ponte pedonale. La lettura delle suddette tracce storiche e permanenze ha permesso di elaborare una diagramma che esprime la personale interpretazione della città di Seoul e della corrispondenza biunivoca che intercorre tra la città e l’isola di Nodeoul. Una sequenza di ponti ed isole, che abbraccia la scala urbana, di cui Nodeoul rappresenta uno dei tanti insostituibili tasselli. Tale sequenza, le tracce storiche, visibili e invisibili, che emergono dal suolo dell’isola, come note e pause su uno sparito, detteranno successivamente il ritmo e le misure del progetto architettonico e di paesaggio del polo musicale. La scrittura di questi segni istituirà rapporti tra la forma architettonica e gli spazi collettivi che essa definisce, il paesaggio, il suolo e l’acqua. L’isola diviene un sistema interconnesso di spazi, definiti da massicci setti portanti, che trovano posto tra i dislivelli del suolo, percorsi, rampe, patii, giardini e spazi aperti che re instaurano rapporti con il suolo, l’acqua e l’habitat incontaminato dell’isola. La complessità della scala architettonica sottende così la scala urbana, è espressione della città e sua interpretazione. Il progetto di Nodeoul non è dunque solo un pretesto per far riaffiorare un sopito dialogo con la città, che ora intercorre solo attraverso le corsie del ponte carrabile che lo attraversa, rivela come l’isola, pur affermando la sua autonomia, sia immagine della stessa Seoul dei suoi segni e delle sue permanenze.
Nodeul, la musica di un'isola
SANTONASTASO, LUCA;RAMADAN TAHA SALEM, YASMIN;GIAMMARINI, GIULIA
2015/2016
Abstract
Nodeul - la musica di un’isola Il progetto di tesi presentato è stato ispirato dal concorso bandito nel 2005 dalla città di Seoul per la costruzione di una città della musica nell’isola di Nodeul, a sud della città, immersa nel fiume Han. I presupposti progettuali suggeriti dal concorso prevedevano la costruzione di 20000 mq tra auditorium e altre funzioni relative al polo musicale, la relazione con il ponte che attraversa l’isola collegandola alle due sponde del fiume, e il delicato rapporto con l’ecosistema naturale e incontaminato della parte est dell’isola. Il tema del concorso è servito da input per elaborare una lettura della città di Seoul e di Nodeul Island. Dopo un’attenta ricerca e analisi delle cartografie storiche sono state rivelate le tappe di espansione della città, i progressivi mutamenti dell’alveo del fiume Han e la conseguente genesi dell’isola. Essa era un tempo appartenente alla sponda nord del fiume, dove, solo nel 1917, sull’antico e ormai scomparso tracciato del ponte Pontoon fatto costruire da Jeong jo il grande, venne costruito il primo ponte pedonale. La lettura delle suddette tracce storiche e permanenze ha permesso di elaborare una diagramma che esprime la personale interpretazione della città di Seoul e della corrispondenza biunivoca che intercorre tra la città e l’isola di Nodeoul. Una sequenza di ponti ed isole, che abbraccia la scala urbana, di cui Nodeoul rappresenta uno dei tanti insostituibili tasselli. Tale sequenza, le tracce storiche, visibili e invisibili, che emergono dal suolo dell’isola, come note e pause su uno sparito, detteranno successivamente il ritmo e le misure del progetto architettonico e di paesaggio del polo musicale. La scrittura di questi segni istituirà rapporti tra la forma architettonica e gli spazi collettivi che essa definisce, il paesaggio, il suolo e l’acqua. L’isola diviene un sistema interconnesso di spazi, definiti da massicci setti portanti, che trovano posto tra i dislivelli del suolo, percorsi, rampe, patii, giardini e spazi aperti che re instaurano rapporti con il suolo, l’acqua e l’habitat incontaminato dell’isola. La complessità della scala architettonica sottende così la scala urbana, è espressione della città e sua interpretazione. Il progetto di Nodeoul non è dunque solo un pretesto per far riaffiorare un sopito dialogo con la città, che ora intercorre solo attraverso le corsie del ponte carrabile che lo attraversa, rivela come l’isola, pur affermando la sua autonomia, sia immagine della stessa Seoul dei suoi segni e delle sue permanenze.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/132346