Linear settlements in Gaza strip: a prototype for a modular architecture

This dissertation follows a project run during the ‘architectural design in the developing country’ seminary, and focuses on the notion of temporary and modularity architecture in emergency situations. Our goal is to develop a housing unit which is both sustainable, structurally and functionally flexible, in order to satisfy the multiple needs of the inhabitants of critical zones like the Gaza strip. We started by studying the evolution of the landscape. We retraced the chronological development of this land through the study of historical maps, and in such a way it was possible to understand both the causes of the conflict and the urban situation of the strip. Research on the borders and on the embargo which the strip is imposed has shown an overall picture of the political and economic scenario as well as the everyday life of the population and its issues. We wanted also to carefully analyze the refugees camps on the territory, given their important connection with the surrounding cities. Moreover, through the studies on the huge population density of camps and cities, we have identified strategically areas that would function as support, by developing linear settlements along the main road of Salah Al-din. The main area we focused on is a former airport, rising in a now-abandoned massive strip of empty land. All the settlements are meant to be part of a modular project: such assembled modules would be fitting the preexistent structure. The project involves 2500 units, with 10.000 people, for a total of 50.000 refugees per camp. The thesis aims is to create a temporary space for accommodation centers in which people would be receipted for a short period of time. The functions involved are: a welcome and professional training center, an health-care center, residentioal area, a school and accademy department and a common space and market. All this fuctions would all be part of the program, with them being relevant elements of real cities. The main goal is to develop a technological proposal in which affordable materials and good comfort are well balanced. Walls made of remaining building material after the bombing are suggested in order to cope with the lack of raw materials. Almost all the materials are therefore already available within the Gaza strip. The units are realized on-the-spot, using dry technology. The structure of the module is composed of prefabricated elements, easy to realize. To complete the logic of the project is necessary to use local building forces, the construction methods is designed to be be teach to the people of the place. The thesis is focused on the technology solution of our module and how could be assembled to create a variation of functional space. Important is the analysis of the bioclimatic, which contain the study of the clime and the considerations of precipitation and the temperature of the territory. Through the use of two software, we calculated the thermal transmittance using different material. It is interesting understand how the choices of certain factors could improve the climatic conditions and the wellness of the people inside the structure. Another important aspect that our thesis wants to show is the use of solar energy study. We showed how it is essential this study in winter and the sun rotation in the summer. That allows us to minimize the use of air-conditioning system.

Questo lavoro di ricerca nasce da un progetto svolto durante il laboratorio di “Architectural Design in the Developing Countries”. Vuole presentare uno spunto riguardo l’architettura legata all’emergenza, al concetto di temporaneità e porre una particolare attenzione sul tema dell’architettura modulare. Ci siamo posti l’obiettivo di sviluppare un piccolo modulo abitativo che possa risultare tecnologicamente sostenibile e flessibile sia a livello strutturale che funzionale e che soddisfi tutti i tipi di comfort che una terra come Gaza Strip e i suoi abitanti necessitano. Si è voluto studiare il territorio, partendo dalla sua nascita. Grazie allo studio di cartografie storiche, abbiamo ricostruito cronologicamente tutta la storia di questa terra, arrivando a conoscere i vari aspetti che hanno portato al conflitto attuale e alla situazione territoriale-urbana della Striscia. Lo studio della creazione dei confini e dell’embargo, sottoposto al paese, ci ha restituito un quadro generale riguardante non solo la politica e l’economia della zona ma soprattutto la vita della popolazione. Si è voluto analizzare e studiare i campi profughi prensenti sul territorio; importante ci è sembrata la relazione che essi presentano con i centri urbani. Analizzando l’altissima densità di popolazione presente nelle città e nei campi, si è voluto individuare alcune aree strategiche che potrebbero fungere da basi di supporto. Abbiamo proceduto sviluppando cinque insediamnenti lineari lungo la strada principale Salah Al-Di. La base su cui abbiamo posto maggiore attenzione, è un ex area areoportuale, bombardata nel 2002, una grande striscia ora completamente libera e abbandonata. Tutti gli insediamenti vengono studiati al fine di sviluppare spazi strutturati in maniera modulare. Gli ambienti si articolano dunque tramite l’assemblaggio di unità triangolari, combinate tra loro. Il modulo presentato viene studiato nei suoi diversi aspetti. Proponiamo un progetto che prevedere una soluzione di 2500 unità, accogliendo circa 10.000 persone per area, per un totale di più di 50.000 palestinesi accolti. Il nostro obiettivo è quello di creare uno spazio di accoglienza temporaneo dove le persone possano soggiornare e venire accolte per breve tempo. Il programma presenta, uno spazio di aggregazione sociale, un centro medico, una scuola e un grande mercato. Tutti spazi/elementi presenti in una vera città. La tesi inoltre punta a sviluppare l’unità modulare arrivando ad una scala di dettaglio 1:50, 1:20 e 1:10. Una proposta tecnologica la nostra realizzata con l’utilizzo di materiali economici ma con grandi risultati di comfort. Considerando la scarsa possibilità di importazione di prodotti edili, vengono proposte pareti realizzate con gabbioni contenenti materie resitue dei bombardamenti. Quasi tutto il materiale, quindi è reperibile all’interno della striscia. L’unità viene realizzata sul posto con una teconologia completamente a secco. Inoltre buona parte del nostro del progetto è stato quello dare la possibilità ai cittadini di Gaza di poter imparare velocemente e in modo facile l’assemblaggio e la realizzione di tale struttura. La soluzione tecnologica del modulo permette la creazione di una moltitudine di spazi sempre utlizzando la stessa logica. Importante è stato lo studio bioclimatico di questa unità, che ha compreso un pre-studio sul clima e sulle temperature del territorio. Per concludere, attraverso l’uso di due sowfare siamo riusciti a calcolare la trasmittanza termica dell’unità, alternando diversi materiali da costruzione. Ciò ci ha permesso di valutare la migliore soluzione in termini di rapporto qualità-prezzo. Quest’analisi ha dismostrato quanto, soprattuto in situazioni di emergenza, sia essenziale lo studio dell’uso dell’energia solare di inverno e la protezione dal sole d’estate, riuscendo a minimizzare l’utilizzo di impianti esterni.