In the city where the society needs sociality, what should be the role of architecture?
Che l’architettura e l’urbanistica subiscano l’influenza del piano politico e sociologico del proprio tempo è ben chiaro sia guardando la storia occidentale sia osservando alcuni esempi emblematici orientali come quello dei “Ten Great Buildings” in Cina, successivamente riportato.Uno dei temi più fortemente discussi, sia in ambito professionale che in ambito universitario, è quello riguardante il rapporto tra l'architettura contemporanea e ciò che definiamo preesistenza, più o meno storica. Laddove è forte la memoria storico-culturale l’architettura ne diventa espressione materiale. Ma cosa succede quando la memoria storica di una citta’ viene meno? Non si tratta di una domanda appartenente al mondo delle ipotesi, poichè essa nasce dall'osservazione di alcune realtà, in particolare quelle a sud del paese che stiamo oggi analizzando: la Cina. Essa, diventando una delle potenze mondiali del Ventunesimo secolo, ha trasformato le sue città in alcuni degli esempi più interessanti per lo studio dei fenomeni e delle criticità urbanistico-architettoniche. I tessuti urbani e la forma delle grandi metropoli cinesi sono infatti in continua evoluzione sia a causa delle rapidissime moltiplicazioni edilizie, trainate dai fenomeni di urbanizzazione, che dai piani di ‘rigenerazione’ degli ambienti già abitati. Possiamo osservare direttamente questo fenomeno in regioni nate in tempi più recenti, come ad esempio quella del Guandong, dove si assiste alla realizzazione dell’utopia politico-economica in luoghi "vergini" dove, la mancanza apparente di tessuto storico da preservare, trasforma il territorio in un vero e proprio laboratorio sperimentale. Caso emblematico è quello del piccolo villaggio di pescatori e coltivatori di riso che oggi conosciamo come Shenzhen ; una città che si sviluppa su una superficie di 2.050 kmq,a sud della regione del Guangdong, sul delta del Fiume delle Perle. Per la sua posizione strategica (vicina ad Hong Kong e Macao)nel 1989, per volere di Deng Xiaoping, il villaggio rurale venne trasformato in una delle Special Economic Zone (SEZ) cinesi. Oggi, a 36 anni dalla sua nascita, Shenzhen è diventata una delle città più moderne e all’avanguardia a livello mondiale, ricca di opportunità capaci di attirare l'attenzione sia del mondo orientale che di quello occidentale. Non solo, Shenzhen è il perfetto teatro urbano in cui tutti i fenomeni appena descritti entrano in scena, diventando uno dei più interessanti casi studio sia a livello urbanistico che a livello architettonico. Esiste in tutto questo un personaggio poco preso in considerazione sino ad ora ma che comincia a “presentare il conto” delle numerose sperimentazioni fatte su di esso, sia alla scala urbana che alla scala architettonica: il Territorio.La lettera maiuscola alla parola territorio, non è da intendersi come errore, ma bensì vorrei che venisse intesa come un'opportunità. Territorio quindi inteso come nome proprio di un' entità viva dalle mille sfaccettature, capace di agire secondo una propria legge interiore e interagire con l'uomo. Ed è l'Architettura, indirizzata dalla pianificazione urbanistica, il mezzo di comunicazione tra l'uomo e il territorio che, così come le Parole, è capace, attraverso la sua espressione e articolazione, di far vivere o di lasciar morire. In questa tesi, nata da una ricerca svolta nei due anni trascorsi nel Laboratorio di Urbanistica del Prof.re Federico Acuto e approfondita dal punto di vista progettuale durante il lavoro svolto con la prof.sa Bonfante, si tenta di utilizzare l'Architettura non solo come mezzo di comunicazione o espressione, ma anche come mezzo di osservazione del Territorio stesso.Occuparsi oggi di un Territorio simile, che non è più laboratorio sperimentale,ma è gia il prodotto finale di molteplici ricerche autonome,significa quindi approcciarsi a dinamiche diverse da quelle occidentali e dare nuovo senso ai termini che siamo abituati ad utilizzare durante l'elaborazione di un progetto. Ne sono esempi gli stessi concetti di “storico” e "preesistenza storica" che difficilmente vengono associati a qualcosa nato meno di quarant’anni fa, il che permette di far rientrare alcune testimonianze architettoniche e urbanistiche in quello che potremmo definire l'insieme dei "rimovibili, cancellabili". Il risultato di questa errata catalogazione delle testimonianze appena citate,è oggi leggibile osservando le diverse "grane" che definiscono la città di Shenzhen. Vista dall'alto e nel suo evolversi nel tempo, così come le nuove tecnologie permettono, il nostro caso studio ci presenta una grande varietà di ricami e tessiture capaci di raccontarci la propria storia e provenienza. A partire dagli Urban Village, che narrano di tempi lontani e della loro appartenenza al mondo rurale, a seguire con le grandi reti infrastrutturali, che ci raccontano del grande progetto per una città lineare e una città verde. Proseguendo ancora con i grandi settori residenziali degli anni '90, che con ambigua fierezza e prepotenza raccontano di una spregiudicata voglia di rinascita e rivincita, a tutti i costi. Concludendo, o forse ricominciando, con i grandi interventi messi in campo sul territorio negli ultimi dieci anni: interventi dalla megalomania acclamata, urlata a squarcia gola da edifici ipermoderni dove lo scopo principale, ovvero lo studio tecnologico, mette forse troppo in disparte la vera natura dell'architettura, regalando alla città l'ennesimo centro commerciale o residenziale. Ci sono aspetti, capaci di modificare la città, che però non svaniscono, ma mutano. Il concetto di “tempo Libero” ad esempio che nella storia di ogni città è stato il più grande costruttore. Le sue mutazioni hanno dato vita a nuove tipologie architettoniche e urbanistiche anche durante i Regimi Totalitari quando il termine “Libero” racchiudeva in se un numero molto limitato di attivita’ e le ferree regole sullo svolgimento di esse. È,anzi, proprio in questi periodi che assistiamo ad alcune delle più interessanti produzioni architettoniche per gli edifici dedicati al “tempo libero”. Essi diventavano simboli di potere , attraverso l’utilizzo dello stile monumentale, e mezzi di propaganda poiche’, attraverso il loro utilizzo di massa, diventavano strumenti di educazione. Ci sono casi in cui, queste strutture diventano il cuore pulsante della città e non per i suoi output economici, ma bensì per quelli sociali. Sono casi in cui l'architettura riassume se stessa nella sua capacità di essere al servizio dell'uomo, dove la molteplicità di funzioni che si svolgono in essa si riassumono in una sola grande funzione: quella del vivere. Vivere lo spazio, in tutte le sue capacità, in tutti i suoi angoli anche quelli più nascosti, un'unica stanza dove ieri si ballava, oggi si tiene un piccolo concerto di musica e domani si leggerà un libro e così via. È il caso brasiliano dei SESC, strutture al servizio della socità, ma anche il caso dei centri civici degli anni '60 e '70 in Italia e non il solo. Ha assunto rilevante importanza, nella ricerca affrontata prima di intraprendere il progetto architettonico, lo studio del teatro nel contesto cinese. Strumento religioso prima, mezzo di propaganda dopo, e simbolo di modernità negli anni più recenti, contrastato e sfruttato dalla politica dimenticandosi per lo più del suo semplice lato artistico, assistiamo alla storia che si ripete da Est ad Ovest. Cambia però la cultura, la società e quindi anche l’architettura. Per questo motivo vengono quindi riportati alcuni degli esempi più emblematici ed interessanti della storia dell’architettura teatrale cinese,accompagnati da approfondimenti di natura storica e sociale,ma anche da questioni su tematiche attuali urbane e architettoniche che abbracciano il tema del tempo libero. La ricerca svolta sull'edificio del teatro come soggetto rappresentante dell'evoluzione architettonica cinese, ha permesso la definizione delle basi necessarie per la stesura del progetto architettonico all'interno della città di Shenzhen. Sono state invece essenziali le ricerche di partenza, svolte in campo urbanistico, dati, numeri, tabelle, grafici, mappature, ridisegni, confronti e scontri riportati essenzialmente in questo testo, ma che hanno permesso di definire sia il punto di partenza ragionato per la definizione del progetto architettonico che la domanda principale a cui si cerca di rispondere in questa tesi: Nella città dove la società necessità di socialità, quale deve essere il ruolo dell'architettura?
Shenzhen. Sulla collina Danan attrezzature per la biennale U.A.B.B. e tempo libero
MARGIONE, EMANUELA
2015/2016
Abstract
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https://hdl.handle.net/10589/132437