Il padiglione senza frontiere. Un padiglione itinerante sulla libertà di espressione

In the aftermath of the January 2015 terrorist attack on Charlie Hebdo, the debate on freedom of speech - its primordial importance as well as its necessary limits - became of international interest once again. It is in this spirit that the architectural competition organization Bee Breeders advanced the theme of an itinerant pavilion devoted to initiating a reflection on the concept of freedom of speech. This structure would be expected to travel thus enabling the worldwide diffusion of the discussion. The following proposal will detail one such response to the competition, with the creation of an open and fragmented external exhibition space, allowing for a sensitive experience of the varying degrees of liberty. While triggering interrogations on the concept of freedom of speech, the pavilion remains outwardly neutral enough to be universally comprehensible and admissible in any environment, regardless of the political situation. Beginning with a study of the factual and theoretical aspects of freedom of speech and the implications on architecture, as well as the history of the pavilion, the proposal then proceeds with the elaboration of the project. It details the conceptual stages before continuing with the more technical facets such as the construction mechanisms, the materials and composition of the building elements, the instalment of the necessary service systems, and the practical and structural verifications. The project also includes more diverse and original aspects such as detailed travel logistics, operating cycle of the structure, and a mathematical approach to potential planning variations. These various considerations constitute an innovative and multidisciplinary ensemble capable of addressing the complexities of the initial theme.

In seguito all’attacco terroristico avvenuto nel gennaio 2015 a Charlie Hebdo il dibattito sulla libertà di espressione, in particolare la sua fondamentale importanza e i suoi limiti inevitabili, divenne nuovamente di interesse internazionale. È in questo spirito che il gruppo Bee Breeders, che organizza competizioni di architettura, ha proposto il tema di un padiglione itinerante incentivando una riflessione su questo concetto. Questa struttura dovrebbe essere pensata per viaggiare e pertanto consentire la diffusione su scala mondiale del tema. La seguente proposta risponde nel dettaglio alla richiesta della competizione con la creazione di uno spazio espositivo esterno che sia aperto e smaterializzato, permettendo un’esperienza sensoriale dei diversi livelli di libertà. Il padiglione innesca riflessioni sul concetto di libertà di espressione, nel contempo appare sufficientemente neutrale da essere sia compreso in modo universale che allocato in qualunque ambiente, a prescindere dalla situazione politica. Partendo da uno studio degli aspetti teoretici e fattuali relativi alla libertà di espressione e le sue implicazioni in architettura, in aggiunta alla tipologia del padiglione, la proposta procede successivamente con l’elaborazione del progetto. Inizialmente dettaglia i passaggi concettuali, proseguendo con caratteristiche più tecniche come i meccanismi di edificazione, i materiali e la composizione degli elementi costruttivi, l’installazione dei sistemi di servizio necessari e le verifiche funzionali e strutturali. Inoltre, il progetto include aspetti originali e variegati ossia una dettagliata gestione logistica dei viaggi, il ciclo operativo della struttura e un approccio matematico per programmare potenziali variazioni progettuali. Le suddette considerazioni costituiscono un sistema innovativo e multidisciplinare capace di indirizzare le complessità del tema iniziale.