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Nowadays society is evolving quicker than ever before: we are witnessing a revolution in our society, led by the unrestrained technological advances. This transformation is affecting every generation, both the past, the present and the future. In fact, kids born after 1996, known as Generation Z, are deeply different from the generations born before them. They live in an era when Internet is given for granted, when the world is in your pocket - that is, your smartphone. They will never remember a world without Facebook, iPhone or Amazon. They are constantly connected. In this fast-forwarding scenario, there’s one fundamental thing, though, that is still stuck to 100 years ago: education. Indeed a cultural basis is essential, but the society is evolving and the power of digitalized and connected world is changing the way we live radically. Yet schools ignore it. Is school preparing today’s learners for the future or the past? Moreover, young learners are not given the freedom to express themselves, to unleash their creativity and imagination, to make errors and learn from them because they are constrained by a standardized grading system that classifies them based on their marks rather than their personal inclinations, passions or abilities. What is school's purpose, therefore? In order to deliver new values, to adopt a new approach and to create a more student-centered and personalized instruction, schools should totally rethink education as is today. Talking about elder generations, there is another important actor who is suffering from the shift in nowadays society: craftspeople. Globalization is leading to the extinction of many small laboratories and to the impoverishment of the urban fabric. Not only, it is also making people less aware about the real value of craftsmanship. What's the role of artisanship nowadays? Small businesses need to be promoted and supported and the economy should start to put its roots back in local realities. So, what is the common denominator between artisans and teeangers? How can teenagers, our future, help the tradition, our past, survive? Will they be able to rethink of craftsmanship and innovate the tradition together? The challenges facing the two parts are real, complex, and varied and they need new answers soon. As such, they require new perspectives, new tools, and new approaches. Design Thinking is one of these.

La società come la ricordiamo un tempo è ormai un ricordo. Siamo testimoni di uno dei più grandi cambiamenti degli ultimi decenni, guidato dall'incessante progresso tecnologico. Una (r)evoluzione che coinvolge nel cambiamento tutte le generazioni, passate, presenti e future. I ragazzi nati dopo il 1996, chiamati Generazione Z, sono profondamente diversi dai loro predecessori. Essi vivono in un'era dove Internet è dato per scontato, dove tutto lo scibile umano è sempre comodamente a portata di mano, grazie al loro smartphone. Questi ragazzi non ricorderanno mai un mondo senza Facebook, iPhone o Amazon. Un mondo dove non si è costantemente connessi. In questo scenario in rapida evoluzione, tuttavia, c'è qualcosa che è rimasto fondamentalmente immutato da oltre cent'anni: l'istruzione. Non ci sono dubbi che una base culturale sia di primaria importanza, ma la nostra società si sta evolvendo, grazie al potere della digitalizzazione, e così il nostro modo di vivere. Ciononostante, le scuole lo ignorano. Stiamo preparando gli studenti di oggi al futuro o al passato? Inoltre, i ragazzi non hanno la libertà di potersi esprimere, creare, immaginare e, soprattutto, sbagliare e imparare dai loro errori, perché sono limitati da un sistema scolastico basato meramente sui voti piuttosto che modellato sulle loro inclinazioni, passioni o abilità. Qual è. dunque, lo scopo della scuola? L'educazione come è oggi andrebbe ripensata radicalmente, adottando nuovi valori, nuovi metodi e un approccio più personalizzato che metta al centro lo studente. Parlando delle generazioni passate, invece, c'è un altro gruppo di persone che non riesce più a stare al passo col cambiamento: gli artigiani. La globalizzazione sta portando all'estinzione di molti piccoli laboratori e al conseguente impoverimento del tessuto urbano, oltre al favorire una dilagante diseducazione sul vero valore del lavoro di bottega. Qual è il suo ruolo dunque? Le piccole imprese artigiane andrebbero promosse e supportate adeguatamente e l'economia dovrebbe tornare a vivere di realtà locali. Qual è allora il comune denominatore tra artigiani e ragazzi? Come possono i giovani, il nostro futuro, aiutare il nostro passato, la tradizione. a non scomparire? Riusciranno insieme a ripensare all'artigianato, a innovare la tradizione? Le sfide che aspettano i due sono reali, complesse e variegate e necessitano di nuove risposte, al più presto. In quanto tali, richiedono nuove prospettive, nuovi metodi e nuovi approcci. Il Design Thinking è uno di questi.