Gli ultimi anni hanno segnato un punto di svolta nella nostra società. Il ruolo che la tecnologia ha assunto nelle nostre vite è diventato centrale. I vantaggi che offrono le tecnologie sono innumerevoli e potenzialmente infiniti. Tutti noi abbiamo uno smartphone in tasca, sempre connesso a Internet, e lavoriamo quotidianamente coi nostri computer. I contesti lavorativi hanno saputo sfruttare le potenzialità di tali strumenti per aumentare la loro produttività e, al giorno d’oggi, sono poche le realtà in cui l’utilizzo di questi strumenti non si è diffuso con vantaggio. Una di queste realtà è rappresentata dalla Scuola italiana. Nonostante il cambiamento che sta avvenendo nella società, sono ancora pochi gli edifici scolastici in cui si fa uso regolare di strumenti tecnologici a scopo didattico. E la percentuale scende ancor più considerando le scuole di ordine inferiore, come la scuola primaria o la secondaria di primo grado. Le cause di questa situazione sono diverse. La prima è probabilmente di tipo economico, dati gli insufficienti fondi disponibili per acquistare gli strumenti. L’approccio italiano alle digitalizzazione delle scuole ne offre un esempio (PNSD, 2007). Un’altra causa dell’attuale condizione scolastica sta nel modo, sbagliato, di utilizzare la tecnologia a disposizione. Questi potenti strumenti, dalle possibilità quasi infinite, devono infatti essere integrati in un sistema che ponga al centro di tutto la pedagogia. Troppe volte negli anni passati si è usato lo strumento tecnologico solo perché a disposizione, senza un pensiero didattico alle spalle. Per tale motivo negli ultimi anni si sono sviluppate diverse metodologie didattiche che prevedono un utilizzo sistematico e strategico di questi strumenti. In questo mio progetto di tesi ho affrontato il tema dell’innovazione nel sistema didattico, con particolare attenzione alle scuole secondarie di primo grado. Dopo una prima fase di ricerca e analisi della situazione educativa globale ho studiato nello specifico una didattica capace di offrire una metodologia capace di integrare la tradizionale lezione frontale con i sistemi digitali: il Blended Learning. A partire da questa metodologia e sulla base di una ricerca utente ho sviluppato una piattaforma dal nome We Blend, che si propone come strumento per aiutare i docenti nella ricerca e nella condivisione di metodologie e risorse didattiche. Fine ultimo di questo mio progetto è sviluppare un servizio che possa aiutare i docenti nell’impiego delle tecnologie nella loro didattica e che possa favorire la transizione verso un sistema educativo maggiormente tecnologico.

We blend. Progettazione di una piattaforma per il supporto all'apprendimento misto nella scuola secondaria di primo grado in Italia

RIVA, RODOLFO
2015/2016

Abstract

Gli ultimi anni hanno segnato un punto di svolta nella nostra società. Il ruolo che la tecnologia ha assunto nelle nostre vite è diventato centrale. I vantaggi che offrono le tecnologie sono innumerevoli e potenzialmente infiniti. Tutti noi abbiamo uno smartphone in tasca, sempre connesso a Internet, e lavoriamo quotidianamente coi nostri computer. I contesti lavorativi hanno saputo sfruttare le potenzialità di tali strumenti per aumentare la loro produttività e, al giorno d’oggi, sono poche le realtà in cui l’utilizzo di questi strumenti non si è diffuso con vantaggio. Una di queste realtà è rappresentata dalla Scuola italiana. Nonostante il cambiamento che sta avvenendo nella società, sono ancora pochi gli edifici scolastici in cui si fa uso regolare di strumenti tecnologici a scopo didattico. E la percentuale scende ancor più considerando le scuole di ordine inferiore, come la scuola primaria o la secondaria di primo grado. Le cause di questa situazione sono diverse. La prima è probabilmente di tipo economico, dati gli insufficienti fondi disponibili per acquistare gli strumenti. L’approccio italiano alle digitalizzazione delle scuole ne offre un esempio (PNSD, 2007). Un’altra causa dell’attuale condizione scolastica sta nel modo, sbagliato, di utilizzare la tecnologia a disposizione. Questi potenti strumenti, dalle possibilità quasi infinite, devono infatti essere integrati in un sistema che ponga al centro di tutto la pedagogia. Troppe volte negli anni passati si è usato lo strumento tecnologico solo perché a disposizione, senza un pensiero didattico alle spalle. Per tale motivo negli ultimi anni si sono sviluppate diverse metodologie didattiche che prevedono un utilizzo sistematico e strategico di questi strumenti. In questo mio progetto di tesi ho affrontato il tema dell’innovazione nel sistema didattico, con particolare attenzione alle scuole secondarie di primo grado. Dopo una prima fase di ricerca e analisi della situazione educativa globale ho studiato nello specifico una didattica capace di offrire una metodologia capace di integrare la tradizionale lezione frontale con i sistemi digitali: il Blended Learning. A partire da questa metodologia e sulla base di una ricerca utente ho sviluppato una piattaforma dal nome We Blend, che si propone come strumento per aiutare i docenti nella ricerca e nella condivisione di metodologie e risorse didattiche. Fine ultimo di questo mio progetto è sviluppare un servizio che possa aiutare i docenti nell’impiego delle tecnologie nella loro didattica e che possa favorire la transizione verso un sistema educativo maggiormente tecnologico.
ARC III - Scuola del Design
27-apr-2017
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
Rodolfo Riva - Elaborato Tesi - WeBlend.pdf

non accessibile

Descrizione: testo della tesi
Dimensione 48.53 MB
Formato Adobe PDF
48.53 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/133045