This work is focused on problems related to accesses inside the steam generators water tube, at different stages of production process and in operating conditions, putting in evidence the risks associated to this activity performed with reference to the relevant legislation in force, in situation classified as suspicious of pollution or confined (art.1 comma 2 D.P.R. 177/2011). In particular, the steam generators (fire tube or water tube) are defined as “GSH Group- Gas, Steam, Heating” by DM 11/04/2011 and they also follow the D.M. n. 329/2004, transposing directive 97/23/CE (PED) which explains the rules to apply for commissioning, operation, verification of safety equipment, repairs and modifications of pressure equipment. For such equipment is provided a declaration of commissioning and, at predetermined intervals depending by the type of pressure equipment, a periodic requalification activities that are under responsibility of the employer because he is the one who makes safety work equipment available. Among the activities planned in the periodic requalification, is also provided an internal inspection which aim to identify possible failures. The operations required the entrance of an operator into the steam generator via one of the manhole with dimension about 320x420 mm placed at the ends of the cylindrical bodies. We have to consider that the access inside the generator, in addition to the necessary stages of construction, can also take place to perform a repair activities in order to ensure the continuous operating of the generator. For every situation, it is necessary to identify the specific hazards and assess risk carefully even considering the boundary conditions. By the study carried out in a manufacturing company of such equipment, it has been possible to analyze in detail the various problems associated with the access, provided that in the matter of fact, there are not alternative methods able to replace the human activity. It has also been evaluated the possibility of increasing the section of the manhole in order to facilitate the operation of enter/egress especially in case of an emergency situation. This solution however, implies the need to compensate the increased opening size reinforcing the area by increasing the sheet thickness or applying a welded plate on the opening (both inside and outside) or a combination of the two solutions in order to maintain the structure’s stability. It has been possible to make a practical activity about an extrication of a worker seized by an illness or considering the worst case: cardiac arrest. This activity has been made in collaboration with the Section IX Speleo of National Mountain Rescue Corps and the University of Eastern Piedmont (UPO). Particular attention was given to specific procedures to reduce activities and extrication times and necessary requirements to guarantee the efficiency of the rescue team inside the farm. To prevent accidents in confined spaces or suspected of pollution, the access should be avoided. Under the construction or repair activities this is not possible for obvious reasons. A possible revaluation of the size of the manhole and, simultaneously, the possibility to perform alternative tests to the visual one, such as a hydraulic test or using technologies and robot, it will allow to avoid (or at least to reduce) exposures to risk.

Il presente lavoro di tesi ha come oggetto lo studio e l’approfondimento dei problemi connessi all'accesso nei generatori di vapore a tubi d’acqua, nell'ambito delle diverse fasi del processo produttivo e in condizioni di esercizio presso l’utenza mettendo in evidenza, con riferimento alla normativa cogente in contesti classificabili come ambienti sospetti di inquinamento o confinati (art. 1 comma 2 D.P.R. 177/2011), i rischi associati a tali attività. Bisogna anche notare che i generatori di vapore (siano questi a tubi fumo o a tubi d’acqua), rientrano tra le attrezzature riportate in quello che il DM 11/04/2011 definisce “Gruppo GVR – Gas, Vapore, Riscaldamento” e sono soggette anche alla disciplina di cui al D.M. n. 329/2004, di recepimento della Direttiva 97/23/CE (Direttiva PED), decreto che ha esplicitato le norme da applicare per la messa in servizio, l’esercizio, la verifica degli accessori di sicurezza, le riparazioni e le modifiche delle attrezzature a pressione ed insiemi. Per tali attrezzature è prevista una dichiarazione/verifica della messa in servizio e, con cadenza prefissata secondo il tipo di attrezzatura a pressione, le attività di riqualificazione periodica che sono di responsabilità del datore di lavoro, in quanto a lui compete l’obbligo di mettere a disposizione attrezzature di lavoro rispondenti alle norme di sicurezza. Il datore di lavoro, per garantire la sicurezza dei lavoratori, ha infatti l'obbligo di sottoporre a verifiche di riqualificazione periodica (con la frequenza indicata) le attrezzature elencate nell'allegato VII del Decreto legislativo n. 81/2008. Tra le attività previste nell'ambito della riqualificazione periodica, è prevista anche l’effettuazione delle ispezioni interne che mirano a individuare i possibili difetti interni della caldaia e a identificare i possibili guasti o anomalie. L’operazione richiede l’ingresso di un operatore nel generatore di vapore attraverso un passo d’uomo di dimensione 420x320 mm, posto nelle estremità dei corpi cilindrici. Da notare che l’accesso all'interno del generatore, oltre alle necessarie fasi di costruzione, può anche avvenire presso l’utilizzatore per eseguire attività di riparazione che si dovessero rendere necessarie per garantire la continuità di esercizio dell’attrezzatura. Ovviamente, per ogni situazione, è necessario identificare i pericoli specifici e valutare attentamente i rischi per l’accesso, anche considerando le condizioni al contorno. Questo, in particolare, quando si eseguono accessi all'interno dell’apparecchiatura già in esercizio presso l’utilizzatore, condizione che richiede, prima dell’accesso, l’adozione di tutti i provvedimenti necessari per garantire la salute e sicurezza degli operatori addetti. Attraverso lo studio svolto in un’azienda costruttrice di queste attrezzature a pressione, è stato possibile analizzare in dettaglio i diversi problemi connessi con l’accesso posto che, allo stato, non sono stati identificati sistemi alternativi (ad esempio utilizzo di robot filoguidati) in grado di sostituire l’attività umana. Ciò detto, si è anche valutata la possibilità di aumentare la sezione del passo d’uomo per agevolare le operazioni di accesso/uscita, specie in caso di gestione di una situazione di emergenza. Soluzione questa che, peraltro, comporta la necessità di compensare – ai fini della stabilità strutturale dell’attrezzatura a pressione - l’incremento della dimensione dell’apertura, mediante area di rinforzo realizzabile, ad esempio, aumentando lo spessore della lamiera o con l’applicazione di piastra saldata adiacente all'apertura (sia all'interno sia all'esterno) o una combinazione delle due soluzioni. Sono state fatte quindi delle attività pratiche, in collaborazione con la IX Sezione Speleo del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e L’Università del Piemonte Orientale (UPO), di estricazione di un lavoratore colto da un malore all'interno dell’apparecchiatura, valutando anche il peggiore dei casi, ovvero l’arresto cardiaco improvviso. Una particolare attenzione è stata rivolta verso procedure specifiche per ridurre attività e tempi di estricazione e sui necessari requisiti in grado di garantire l’efficienza della squadra di salvataggio. Questo considerata la necessaria qualificazione alle attività di soccorso da parte del personale addetto e la disponibilità d’idonee attrezzature quali chiavi imprescindibili per il successo di qualsiasi intervento di soccorso. Per impedire che avvengano incidenti in spazi confinati o a sospetto di inquinamento bisognerebbe evitare l’accesso. In fase di costruzione e/o interventi di riparazione, questo non è possibile per ovvi motivi. Una possibile rivalutazione delle dimensioni del passo d’uomo e, contestualmente, la possibilità di effettuare prove con metodi alternativi all’ispezione visiva, come prova idraulica o l’utilizzo di tecnologie e/o robot, consentirebbe di evitare (o quanto meno ridurre) l’esposizione al rischio.

La gestione delle situazioni di emergenza negli spazi confinati. Il caso della manutenzione e verifica all'interno di Generatori di vapore a tubi d'acqua

DANGAJ, INDRIT
2016/2017

Abstract

This work is focused on problems related to accesses inside the steam generators water tube, at different stages of production process and in operating conditions, putting in evidence the risks associated to this activity performed with reference to the relevant legislation in force, in situation classified as suspicious of pollution or confined (art.1 comma 2 D.P.R. 177/2011). In particular, the steam generators (fire tube or water tube) are defined as “GSH Group- Gas, Steam, Heating” by DM 11/04/2011 and they also follow the D.M. n. 329/2004, transposing directive 97/23/CE (PED) which explains the rules to apply for commissioning, operation, verification of safety equipment, repairs and modifications of pressure equipment. For such equipment is provided a declaration of commissioning and, at predetermined intervals depending by the type of pressure equipment, a periodic requalification activities that are under responsibility of the employer because he is the one who makes safety work equipment available. Among the activities planned in the periodic requalification, is also provided an internal inspection which aim to identify possible failures. The operations required the entrance of an operator into the steam generator via one of the manhole with dimension about 320x420 mm placed at the ends of the cylindrical bodies. We have to consider that the access inside the generator, in addition to the necessary stages of construction, can also take place to perform a repair activities in order to ensure the continuous operating of the generator. For every situation, it is necessary to identify the specific hazards and assess risk carefully even considering the boundary conditions. By the study carried out in a manufacturing company of such equipment, it has been possible to analyze in detail the various problems associated with the access, provided that in the matter of fact, there are not alternative methods able to replace the human activity. It has also been evaluated the possibility of increasing the section of the manhole in order to facilitate the operation of enter/egress especially in case of an emergency situation. This solution however, implies the need to compensate the increased opening size reinforcing the area by increasing the sheet thickness or applying a welded plate on the opening (both inside and outside) or a combination of the two solutions in order to maintain the structure’s stability. It has been possible to make a practical activity about an extrication of a worker seized by an illness or considering the worst case: cardiac arrest. This activity has been made in collaboration with the Section IX Speleo of National Mountain Rescue Corps and the University of Eastern Piedmont (UPO). Particular attention was given to specific procedures to reduce activities and extrication times and necessary requirements to guarantee the efficiency of the rescue team inside the farm. To prevent accidents in confined spaces or suspected of pollution, the access should be avoided. Under the construction or repair activities this is not possible for obvious reasons. A possible revaluation of the size of the manhole and, simultaneously, the possibility to perform alternative tests to the visual one, such as a hydraulic test or using technologies and robot, it will allow to avoid (or at least to reduce) exposures to risk.
BACCHETTA, ADRIANO PAOLO
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
28-apr-2017
2016/2017
Il presente lavoro di tesi ha come oggetto lo studio e l’approfondimento dei problemi connessi all'accesso nei generatori di vapore a tubi d’acqua, nell'ambito delle diverse fasi del processo produttivo e in condizioni di esercizio presso l’utenza mettendo in evidenza, con riferimento alla normativa cogente in contesti classificabili come ambienti sospetti di inquinamento o confinati (art. 1 comma 2 D.P.R. 177/2011), i rischi associati a tali attività. Bisogna anche notare che i generatori di vapore (siano questi a tubi fumo o a tubi d’acqua), rientrano tra le attrezzature riportate in quello che il DM 11/04/2011 definisce “Gruppo GVR – Gas, Vapore, Riscaldamento” e sono soggette anche alla disciplina di cui al D.M. n. 329/2004, di recepimento della Direttiva 97/23/CE (Direttiva PED), decreto che ha esplicitato le norme da applicare per la messa in servizio, l’esercizio, la verifica degli accessori di sicurezza, le riparazioni e le modifiche delle attrezzature a pressione ed insiemi. Per tali attrezzature è prevista una dichiarazione/verifica della messa in servizio e, con cadenza prefissata secondo il tipo di attrezzatura a pressione, le attività di riqualificazione periodica che sono di responsabilità del datore di lavoro, in quanto a lui compete l’obbligo di mettere a disposizione attrezzature di lavoro rispondenti alle norme di sicurezza. Il datore di lavoro, per garantire la sicurezza dei lavoratori, ha infatti l'obbligo di sottoporre a verifiche di riqualificazione periodica (con la frequenza indicata) le attrezzature elencate nell'allegato VII del Decreto legislativo n. 81/2008. Tra le attività previste nell'ambito della riqualificazione periodica, è prevista anche l’effettuazione delle ispezioni interne che mirano a individuare i possibili difetti interni della caldaia e a identificare i possibili guasti o anomalie. L’operazione richiede l’ingresso di un operatore nel generatore di vapore attraverso un passo d’uomo di dimensione 420x320 mm, posto nelle estremità dei corpi cilindrici. Da notare che l’accesso all'interno del generatore, oltre alle necessarie fasi di costruzione, può anche avvenire presso l’utilizzatore per eseguire attività di riparazione che si dovessero rendere necessarie per garantire la continuità di esercizio dell’attrezzatura. Ovviamente, per ogni situazione, è necessario identificare i pericoli specifici e valutare attentamente i rischi per l’accesso, anche considerando le condizioni al contorno. Questo, in particolare, quando si eseguono accessi all'interno dell’apparecchiatura già in esercizio presso l’utilizzatore, condizione che richiede, prima dell’accesso, l’adozione di tutti i provvedimenti necessari per garantire la salute e sicurezza degli operatori addetti. Attraverso lo studio svolto in un’azienda costruttrice di queste attrezzature a pressione, è stato possibile analizzare in dettaglio i diversi problemi connessi con l’accesso posto che, allo stato, non sono stati identificati sistemi alternativi (ad esempio utilizzo di robot filoguidati) in grado di sostituire l’attività umana. Ciò detto, si è anche valutata la possibilità di aumentare la sezione del passo d’uomo per agevolare le operazioni di accesso/uscita, specie in caso di gestione di una situazione di emergenza. Soluzione questa che, peraltro, comporta la necessità di compensare – ai fini della stabilità strutturale dell’attrezzatura a pressione - l’incremento della dimensione dell’apertura, mediante area di rinforzo realizzabile, ad esempio, aumentando lo spessore della lamiera o con l’applicazione di piastra saldata adiacente all'apertura (sia all'interno sia all'esterno) o una combinazione delle due soluzioni. Sono state fatte quindi delle attività pratiche, in collaborazione con la IX Sezione Speleo del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e L’Università del Piemonte Orientale (UPO), di estricazione di un lavoratore colto da un malore all'interno dell’apparecchiatura, valutando anche il peggiore dei casi, ovvero l’arresto cardiaco improvviso. Una particolare attenzione è stata rivolta verso procedure specifiche per ridurre attività e tempi di estricazione e sui necessari requisiti in grado di garantire l’efficienza della squadra di salvataggio. Questo considerata la necessaria qualificazione alle attività di soccorso da parte del personale addetto e la disponibilità d’idonee attrezzature quali chiavi imprescindibili per il successo di qualsiasi intervento di soccorso. Per impedire che avvengano incidenti in spazi confinati o a sospetto di inquinamento bisognerebbe evitare l’accesso. In fase di costruzione e/o interventi di riparazione, questo non è possibile per ovvi motivi. Una possibile rivalutazione delle dimensioni del passo d’uomo e, contestualmente, la possibilità di effettuare prove con metodi alternativi all’ispezione visiva, come prova idraulica o l’utilizzo di tecnologie e/o robot, consentirebbe di evitare (o quanto meno ridurre) l’esposizione al rischio.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/133085