Nature presents every year a hefty bill to Italy. We are referring to catastrophic events that hit families and societies, weaken the economic stability and affect the national and local politics. In these years in which the complicated economic context forces to redistribute the available capital for actions (both active and passive) aimed at reducing the vulnerability to floods, earthquakes and landslides, it is necessary to identify which are the atomic units of resilience. This in-depth study is case-by-case based, so that every time a catastrophe occurs, there is the need to investigate and understand the context in which it has taken place. The detailed scientific reconstruction provided by the Sendai Framework, used by the European Union since 2015, operates in this phase. Our works wants to investigate the way in which the theme of resilience, very popular in these years, has been defined, faced and adopted. Nowadays, it doesn’t exist a tried and tested model for the ongoing analysis, before and after an event, that can indicate the resilience of a community after the perturbation of its social and economic sectors. For this reason, our proposal is that of giving an effective strategy for measuring the resilience of communities by using some specific indicators which could show how the community can come back to its ordinary life, especially as regards the damaged social and economic environment. These indicators may converge into a unique resilience proxy, that could be a useful tool for the national and regional administrations in order to make more efficient recovery policies, steering the public funding in the medium and long term.

La natura, ogni anno, presenta all’Italia un conto salatissimo. Ci riferiamo a eventi catastrofici che, abbattendosi su famiglie e società, minano la stabilità economica e influiscono sia sulla politica locale che su quella nazionale. In anni in cui il difficile quadro economico obbliga ad una mirata redistribuzione dei fondi disponibili per l’attuazione di opere (attive e passive) di riduzione della vulnerabilità di fronte ad alluvioni, terremoti, frane, è di primaria importanza individuare quali siano le manifestazioni puntuali di resilienza e quali le dinamiche che le determinano. Si tratta di uno studio approfondito che dev’essere svolto comprendendo e assimilando il contesto in cui il disastro avviene, caso per caso, applicando la ricostruzione scientifica e dettagliata auspicata dal quadro di sintesi di Sendai, d’indirizzo anche per l’Unione Europea a partire dal 2015. È stata dapprima effettuata una ricognizione ragionata dei modi in cui è stato definito, affrontato ed applicato lo strumento concettuale della resilienza, termine molto in auge negli ultimi anni con accezioni che spaziano nei più disparati contesti. La conclusione a cui siamo giunti è che non esiste ad oggi un modello consolidato di analisi delle dinamiche, pre e post-eventum, che determinano la resilienza di una comunità, vale a dire la sua capacità di pronto e pieno recupero delle ordinarie funzioni in seguito alla perturbazione dei suoi settori economici e sociali. Il nostro apporto consiste dunque nella formulazione di una strategia efficace di misurazione della resilienza di comunità, individuando indicatori diretti della capacità di rientro nell’ordinario delle strutture sociali ed economiche compromesse. Questi indicatori possono convergere in un unico proxy di resilienza, uno strumento utile nelle mani delle amministrazioni regionali e nazionali per politiche di ripresa più mirate, orientando i finanziamenti nel medio e nel lungo termine.

Proposal for direct measuring of community resilience indicators

BROVELLI, LUCA
2016/2017

Abstract

Nature presents every year a hefty bill to Italy. We are referring to catastrophic events that hit families and societies, weaken the economic stability and affect the national and local politics. In these years in which the complicated economic context forces to redistribute the available capital for actions (both active and passive) aimed at reducing the vulnerability to floods, earthquakes and landslides, it is necessary to identify which are the atomic units of resilience. This in-depth study is case-by-case based, so that every time a catastrophe occurs, there is the need to investigate and understand the context in which it has taken place. The detailed scientific reconstruction provided by the Sendai Framework, used by the European Union since 2015, operates in this phase. Our works wants to investigate the way in which the theme of resilience, very popular in these years, has been defined, faced and adopted. Nowadays, it doesn’t exist a tried and tested model for the ongoing analysis, before and after an event, that can indicate the resilience of a community after the perturbation of its social and economic sectors. For this reason, our proposal is that of giving an effective strategy for measuring the resilience of communities by using some specific indicators which could show how the community can come back to its ordinary life, especially as regards the damaged social and economic environment. These indicators may converge into a unique resilience proxy, that could be a useful tool for the national and regional administrations in order to make more efficient recovery policies, steering the public funding in the medium and long term.
IANNARELLI, EMILIO DOMINGO
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
28-apr-2017
2016/2017
La natura, ogni anno, presenta all’Italia un conto salatissimo. Ci riferiamo a eventi catastrofici che, abbattendosi su famiglie e società, minano la stabilità economica e influiscono sia sulla politica locale che su quella nazionale. In anni in cui il difficile quadro economico obbliga ad una mirata redistribuzione dei fondi disponibili per l’attuazione di opere (attive e passive) di riduzione della vulnerabilità di fronte ad alluvioni, terremoti, frane, è di primaria importanza individuare quali siano le manifestazioni puntuali di resilienza e quali le dinamiche che le determinano. Si tratta di uno studio approfondito che dev’essere svolto comprendendo e assimilando il contesto in cui il disastro avviene, caso per caso, applicando la ricostruzione scientifica e dettagliata auspicata dal quadro di sintesi di Sendai, d’indirizzo anche per l’Unione Europea a partire dal 2015. È stata dapprima effettuata una ricognizione ragionata dei modi in cui è stato definito, affrontato ed applicato lo strumento concettuale della resilienza, termine molto in auge negli ultimi anni con accezioni che spaziano nei più disparati contesti. La conclusione a cui siamo giunti è che non esiste ad oggi un modello consolidato di analisi delle dinamiche, pre e post-eventum, che determinano la resilienza di una comunità, vale a dire la sua capacità di pronto e pieno recupero delle ordinarie funzioni in seguito alla perturbazione dei suoi settori economici e sociali. Il nostro apporto consiste dunque nella formulazione di una strategia efficace di misurazione della resilienza di comunità, individuando indicatori diretti della capacità di rientro nell’ordinario delle strutture sociali ed economiche compromesse. Questi indicatori possono convergere in un unico proxy di resilienza, uno strumento utile nelle mani delle amministrazioni regionali e nazionali per politiche di ripresa più mirate, orientando i finanziamenti nel medio e nel lungo termine.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/133683