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Le città europee vivono oggi la profonda crisi determinata dalla condizione di anzianità del ciclo economico e sociale che stiamo vivendo. Stanche e affaticate, si trovano oppresse tra uno stile di vita consolidato, radicato ma ormai insostenibile e le esigenze di cambiamento che la società globale impone. Se appare chiaro che gli esseri umani hanno oggi la necessità di ridurre la loro impronta ambientale sul pianeta, gli amministratori di diverse aree urbane stanno attuando misure più o meno drastiche per raggiungere questo obbiettivo, pur trovandosi a governare regioni metropolitane sempre più popolose e complesse. In questo contesto la mobilità si impone come chiave di volta per un radicale ridisegno fisico e sociale del territorio, confermandosi uno dei campi più fertili dove sperimentare soluzioni innovative e mettere in gioco risorse e soluzioni non scontate, anche grazie al contributo della tecnologia: nuove forme di mobilità sostenibile definiscono oggi la visione a lungo termine di molte metropoli europee che in questo modo si propongono, a vario titolo, come modelli di green capital. La bicicletta diventa allora il più ovvio simbolo di questa trasformazione, lo strumento capace di coniugare una ritrovata relazione con lo spazio circostante con la possibilità di trasporto rapido ed efficiente all’interno dello spazio stesso. Si tratta quindi di ripensare le relazioni all’interno del tessuto urbano, creando una rinnovata spazialità urbana che ponga al centro la diretta relazione tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda, penalizzando invece quelle pratiche che sfruttano lo spazio in maniera indifferente. Milano, al centro di una delle regioni più popolose e industrializzate del continente, rappresenta il caso studio ideale per un progetto virtuoso di trasformazione della mobilità: sebbene ancorata a vecchie pratiche di spostamento e sfruttamento del territorio, presenta un potenziale ambientale e sociale adatto a un radicale cambiamento. Immaginare la Milano del futuro significa innanzitutto effettuare un passaggio di scala, varcando i confini comunali per pensare alla città come l’insieme del territorio urbanizzato che la rappresenta. E’ poi necessaria una visione strategica a lungo termine, che integri nuove regole a favore della mobilità lenta a un ridisegno dei sistemi ambientale e infrastrutturale complessivo capace di valorizzare le potenzialità esistenti a favore di una nuova visione di mobilità sostenibile. La mia tesi assume quindi la Città Metropolitana di Milano come caso studio per un progetto organico di ridisegno dello spazio pubblico a favore di una rinnovata ecologia urbana, dove la mobilità ciclabile rappresenti il ruolo chiave per una trasformazione fisica ma soprattutto sociale del territorio.

Redesign by bicycle. Linee guida per una rinnovata mobilità urbana

CIRIO, ARRIGO
2015/2016

Abstract

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ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-apr-2017
2015/2016
Le città europee vivono oggi la profonda crisi determinata dalla condizione di anzianità del ciclo economico e sociale che stiamo vivendo. Stanche e affaticate, si trovano oppresse tra uno stile di vita consolidato, radicato ma ormai insostenibile e le esigenze di cambiamento che la società globale impone. Se appare chiaro che gli esseri umani hanno oggi la necessità di ridurre la loro impronta ambientale sul pianeta, gli amministratori di diverse aree urbane stanno attuando misure più o meno drastiche per raggiungere questo obbiettivo, pur trovandosi a governare regioni metropolitane sempre più popolose e complesse. In questo contesto la mobilità si impone come chiave di volta per un radicale ridisegno fisico e sociale del territorio, confermandosi uno dei campi più fertili dove sperimentare soluzioni innovative e mettere in gioco risorse e soluzioni non scontate, anche grazie al contributo della tecnologia: nuove forme di mobilità sostenibile definiscono oggi la visione a lungo termine di molte metropoli europee che in questo modo si propongono, a vario titolo, come modelli di green capital. La bicicletta diventa allora il più ovvio simbolo di questa trasformazione, lo strumento capace di coniugare una ritrovata relazione con lo spazio circostante con la possibilità di trasporto rapido ed efficiente all’interno dello spazio stesso. Si tratta quindi di ripensare le relazioni all’interno del tessuto urbano, creando una rinnovata spazialità urbana che ponga al centro la diretta relazione tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda, penalizzando invece quelle pratiche che sfruttano lo spazio in maniera indifferente. Milano, al centro di una delle regioni più popolose e industrializzate del continente, rappresenta il caso studio ideale per un progetto virtuoso di trasformazione della mobilità: sebbene ancorata a vecchie pratiche di spostamento e sfruttamento del territorio, presenta un potenziale ambientale e sociale adatto a un radicale cambiamento. Immaginare la Milano del futuro significa innanzitutto effettuare un passaggio di scala, varcando i confini comunali per pensare alla città come l’insieme del territorio urbanizzato che la rappresenta. E’ poi necessaria una visione strategica a lungo termine, che integri nuove regole a favore della mobilità lenta a un ridisegno dei sistemi ambientale e infrastrutturale complessivo capace di valorizzare le potenzialità esistenti a favore di una nuova visione di mobilità sostenibile. La mia tesi assume quindi la Città Metropolitana di Milano come caso studio per un progetto organico di ridisegno dello spazio pubblico a favore di una rinnovata ecologia urbana, dove la mobilità ciclabile rappresenti il ruolo chiave per una trasformazione fisica ma soprattutto sociale del territorio.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/134153