In Europe, just like in the rest of the world, energy crop cultivations represent a sophisticated way of land grabbing and cause a huge consumption of fertile land, a scarce and non-renewable resource. The growing demand of biofuels has shifted the investments in agricultural land towards energy crop cultivations so remarkably, that today they cover about 60% of such investments. In its central part, the present paper means to analyse the current European directives in this matter and questions the reasons that have led to a decrease in fertile land for the traditional agricultural industry. Moreover, it highlights how the use of farm lands for energy crop cultivations partially depends on the adoption of specific European directives, e.g. the Fuel Quality Directive and the Renewable Energy Directive, which show rather questionable objectives of sustainability. Although the most recent EU Directive 2015/1513 represents a development in the competent European law, the solution proposed is still unable to guarantee a satisfactory protection of farm lands. In fact, being the attention focused on the promotion of a new generation of biofuels – still economically unsustainable, it ignores the need to offer the European Community a series of strategies, tools and techniques able to safeguard farm lands. In the following section, the paper intends to look into an alternative solution to the use of the costly biofuels of second generation. Favouring energy crop cultivations on marginal terrains that are unable to receive food crops is the solution discussed in the present thesis project. Here, the analysis of the pilot project Energycrops will show whether the use of these particular terrains can guarantee a valid solution to the regular diffusion of such phenomenon or whether different solutions should be searched for elsewhere. In conclusion, in order to guarantee a higher protection of farm lands from the growing aggressive energy crop cultivations, a series of proposals for improvements will be advanced in terms of EU directives and national urban policies.

In Europa così come nel resto del mondo, le colture energetiche rappresentano una forma sofisticata di land grabbing e provocano un consumo smisurato di terra fertile, risorsa scarsa e non rinnovabile. La crescente richiesta di biocarburanti ha prodotto uno sbilanciamento evidente nella natura degli investimenti in terra agricola a favore delle colture energetiche, tanto che oggi esse rappresentano circa il 60% dei suddetti investimenti. L’elaborato, nella sua parte centrale, analizza la legislazione europea vigente e si interroga sulle cause della diminuzione di terre fertili per l’attività agricola tradizionale. Viene messo in evidenza come l’utilizzo di suoli agricoli per colture energetiche sia in parte riconducibile all’adozione di specifiche Direttive europee, quali la Fuel Quality Directive e la Renewable Energy Directive, che contengono obiettivi di sostenibilità scarsamente efficaci. La più recente Direttiva (UE) 2015/1513 rappresenta uno sviluppo nella giurisprudenza europea competente. Tuttavia, la soluzione da essa individuata non garantisce ancora una difesa dei suoli agricoli soddisfacente. Infatti, l’attenzione viene incentrata sulla promozione di una nuova generazione di biocarburanti – attualmente economicamente insostenibile – ignorando l’esigenza di dotare la Comunità Europea di strategie, strumenti e tecniche in grado di tutelare i terreni agricoli. Nella sezione seguente, l’attenzione verterà sulla ricerca di una soluzione alternativa all’utilizzo dei dispendiosi biocarburanti di seconda generazione. Dare spazio alle colture energetiche su terreni marginali non adatti ad accogliere coltivazioni alimentari è la soluzione discussa nel corso dell’elaborato di tesi. L’analisi del progetto pilota Energycrops aiuterà a comprendere se l’utilizzo di questi particolari terreni possa garantire una soluzione valida all’assidua diffusione di tale fenomeno o se soluzioni diverse debbano essere ricercate altrove. In conclusione, saranno avanzate proposte migliorative della legislazione europea e degli strumenti urbanistici nazionali a garanzia di una maggiore tutela dei suoli agricoli dall’aggressiva avanzata delle colture energetiche.

Land grabbing for renewable energy purposes. Food vs. non-food competition and the relevant European legislation

MUTTI, LORENZO
2015/2016

Abstract

In Europe, just like in the rest of the world, energy crop cultivations represent a sophisticated way of land grabbing and cause a huge consumption of fertile land, a scarce and non-renewable resource. The growing demand of biofuels has shifted the investments in agricultural land towards energy crop cultivations so remarkably, that today they cover about 60% of such investments. In its central part, the present paper means to analyse the current European directives in this matter and questions the reasons that have led to a decrease in fertile land for the traditional agricultural industry. Moreover, it highlights how the use of farm lands for energy crop cultivations partially depends on the adoption of specific European directives, e.g. the Fuel Quality Directive and the Renewable Energy Directive, which show rather questionable objectives of sustainability. Although the most recent EU Directive 2015/1513 represents a development in the competent European law, the solution proposed is still unable to guarantee a satisfactory protection of farm lands. In fact, being the attention focused on the promotion of a new generation of biofuels – still economically unsustainable, it ignores the need to offer the European Community a series of strategies, tools and techniques able to safeguard farm lands. In the following section, the paper intends to look into an alternative solution to the use of the costly biofuels of second generation. Favouring energy crop cultivations on marginal terrains that are unable to receive food crops is the solution discussed in the present thesis project. Here, the analysis of the pilot project Energycrops will show whether the use of these particular terrains can guarantee a valid solution to the regular diffusion of such phenomenon or whether different solutions should be searched for elsewhere. In conclusion, in order to guarantee a higher protection of farm lands from the growing aggressive energy crop cultivations, a series of proposals for improvements will be advanced in terms of EU directives and national urban policies.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-apr-2017
2015/2016
In Europa così come nel resto del mondo, le colture energetiche rappresentano una forma sofisticata di land grabbing e provocano un consumo smisurato di terra fertile, risorsa scarsa e non rinnovabile. La crescente richiesta di biocarburanti ha prodotto uno sbilanciamento evidente nella natura degli investimenti in terra agricola a favore delle colture energetiche, tanto che oggi esse rappresentano circa il 60% dei suddetti investimenti. L’elaborato, nella sua parte centrale, analizza la legislazione europea vigente e si interroga sulle cause della diminuzione di terre fertili per l’attività agricola tradizionale. Viene messo in evidenza come l’utilizzo di suoli agricoli per colture energetiche sia in parte riconducibile all’adozione di specifiche Direttive europee, quali la Fuel Quality Directive e la Renewable Energy Directive, che contengono obiettivi di sostenibilità scarsamente efficaci. La più recente Direttiva (UE) 2015/1513 rappresenta uno sviluppo nella giurisprudenza europea competente. Tuttavia, la soluzione da essa individuata non garantisce ancora una difesa dei suoli agricoli soddisfacente. Infatti, l’attenzione viene incentrata sulla promozione di una nuova generazione di biocarburanti – attualmente economicamente insostenibile – ignorando l’esigenza di dotare la Comunità Europea di strategie, strumenti e tecniche in grado di tutelare i terreni agricoli. Nella sezione seguente, l’attenzione verterà sulla ricerca di una soluzione alternativa all’utilizzo dei dispendiosi biocarburanti di seconda generazione. Dare spazio alle colture energetiche su terreni marginali non adatti ad accogliere coltivazioni alimentari è la soluzione discussa nel corso dell’elaborato di tesi. L’analisi del progetto pilota Energycrops aiuterà a comprendere se l’utilizzo di questi particolari terreni possa garantire una soluzione valida all’assidua diffusione di tale fenomeno o se soluzioni diverse debbano essere ricercate altrove. In conclusione, saranno avanzate proposte migliorative della legislazione europea e degli strumenti urbanistici nazionali a garanzia di una maggiore tutela dei suoli agricoli dall’aggressiva avanzata delle colture energetiche.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/134163