Piacenza : istruzione e produzione nelle aree ex Consorzio Agrario e ex Piano Caricatore

Piacenza's thesis work: education and production in former areas of the Agrarian Consortium and former Cargo Plan has started from a research carried out on the city's abandoned barracks system, given their significant presence on urban land due to the border position and therefore Naturally responsible for the role of city defense. At first we addressed the historical, typological and functional study of the various military subdivisions, further exploring the theme of the decommissioned industrial buildings belonging to one of the barracks and the agricultural consortium, thus taking on the tradition of Piedmont agricultural production. The area is located close to the ancient bastion circle along the Via Emilia leading to Parma, and is the result of a continuous aggregation of buildings and warehouses, particularly with regard to the Agrarian Consortium, still partly functional and integrated Then to the destinations in the project. All in all, this is an iron, brick and concrete architecture that in the mid-eighteenth and early decades of the twentieth century has built the new functions of modern industrialization, characterized by original typologies and an architectural design well-defined to identify the places of production And exchanges. The sub-sector includes the railway station, the SIFT Locomotive Depot built by the architect Pietro Berzolla (1930-31), the Military Warehouse (1870) and the Military Charging Plan, the former Fruit Market (1930), and the former Agrarian Consortium (1900). The area, given its previous production function, is linked to the rail system and also has its own internal link connecting the former military area of ​​the Loader Plan to other segments located in the Piacenza territory. The project covers an area of ​​25 hectares on which existing buildings have been preserved and the most valuable ones have been added, adding new elements designed to solve the critical issues of the area, creating a technical, agricultural and technological pole that gives Piacenza A primordial role in this field. Moreover, this research center brings together in one area the university functions of Politecnico di Piacenza and of the Catholic University of the Sacred Heart which are now scattered and fragmented in the territory, to create a single pole of study and interdisciplinary research that resumes the production tradition Historical history of the city, that of agricultural production, and transposed in the contemporary world by applying advanced technologies. The second goal of the project is to enhance the training offered by the two universities in the city. Piacenza among other things, has experienced a general almost constant increase in the number of students enrolled in its various faculties, which is also attractive for foreign students and especially for many residents of other cities in central-northern Italy. The data received therefore show the counter-tendency of the Piacentina situation with respect to the national figure, which recorded a decrease in the number of students in the last three years, so that the project besides offering a specialized and high quality training course in the field of agrarian, consolidates the structures And the services required for the development of other faculties in a single university level college, so that the project consists of buildings for lessons, laboratories, libraries, canteen and residences for external students. From the planning point of view, the intervention follows a line of conservation, restoring and putting in value the original architectural shapes by converting the interior to the new functions. In defining the proposed intervention applies to a degraded grade area that is a void in the urban fabric of the city. Moreover, its position is strategic because it extends from one of the knots that in the past was the gateway to the city, on the road leading to Parma, and on the other side it is bordered by the railway; The project recovers the gap made up of unused tracks and industrial buildings, setting up an interesting urban and interurban project proposal, linking to the existing infrastructure system. Architectural pre-existence offers the opportunity to put in value industrial constructions that, for the time when they were realized, have high quality elements for the materials used, plastic concrete, the brick embossed with reliefs and moldings, the elements Cast iron and steel that bring art nouveau suggestions. On the other hand, the interesting types of buildings are easily re-used in the architectural design and are distributed with the new elements in a homogeneous set of compositions, in which each building is a partial unit characterized by its uniqueness

Il lavoro di tesi Piacenza: istruzione e produzione nelle aree ex Consorzio Agrario e ex Piano Caricatore ha preso l’avvio da una ricerca condotta sul sistema delle caserme dismesse della città, vista la loro presenza consistente sul suolo urbano dovuta alla posizione di confine e quindi naturalmente preposta al ruolo di difesa della città. Dapprima abbiamo affrontato lo studio storico, tipologico e funzionale dei diversi comparti militari, approfondendo in seguito il tema degli edifici industriali dismessi appartenenti ad una delle caserme e al consorzio agrario, riprendendo così la tradizione della produzione agricola piacentina. L’area è situata a ridosso dell’antica cerchia dei bastioni lungo la via Emilia che conduce a Parma, ed è il risultato di un continuo aggregarsi di edifici e magazzini, in particolare per quanto riguarda il Consorzio Agrario, ancora in parte funzionante ed integrato quindi alle destinazioni previste nel progetto. Nell’insieme si tratta di un’architettura in ferro, mattone e calcestruzzo che tra metà ottocento e primi decenni del novecento ha costruito le nuove funzioni della moderna industrializzazione, caratterizzata da tipologie originali e da un disegno architettonico ben definito ad identificare i luoghi della produzione e degli scambi. Il comparto comprende la stazione ferroviaria, il Deposito Locomotori SIFT realizzato dall’architetto Pietro Berzolla (1930-31), il Magazzino Militare (1870)e il Piano Caricatore Militare, l’ex Mercato ortofrutticolo (1930), e l’ex Consorzio Agrario (1900). L’area, data la sua precedente funzione produttiva, risulta allacciata al sistema ferroviario e dispone inoltre di un proprio collegamento interno che connette con binari l’ex area militare del Piano Caricatore ad altri comparti dislocati nel territorio piacentino. Il progetto si estende su una superficie di 25 ettari sulla quale si distribuiscono edifici esistenti di cui sono stati mantenuti quelli di maggior pregio, aggiungendo nuovi elementi progettati per risolvere le criticità dell’area, creando un polo tecnico, agrario, tecnologico che conferisce a Piacenza un ruolo di primordine in questo campo. Inoltre questo centro di ricerca riunisce in un’unica area le funzioni universitarie del Politecnico di Piacenza e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, attualmente dispersi e frammentati nel territorio, a creare un polo unico di studio e di ricerca interdisciplinare che riprenda la tradizione produttiva storica della città, quella della produzione agricola, e la trasposta nella contemporaneità applicando tecnologie avanzate. Secondo caposaldo del progetto è l’obbiettivo di potenziare l’offerta formativa delle due università presenti in città. Piacenza tra l’altro, ha conosciuto un generale aumento quasi costante del numero di studenti iscritti nelle sue diverse facoltà, risultando inoltre attrattiva per gli studenti stranieri e soprattutto pe molti residenti di altre città del centro-nord Italia. I dati pervenuti mostrano quindi la controtendenza della situazione piacentina rispetto al dato nazionale, che registra un calo di iscritti nell’ultimo triennio, per cui il progetto oltre a offrire un percorso formativo specializzato e di alta qualità nel campo dell’agraria, consolida le strutture ed i servizi necessari allo sviluppo delle altre facoltà in un solo polo universitario di livello, così che il progetto consta di edifici per le lezioni, laboratori, biblioteche, mensa e residenze per gli studenti esterni. Dal punto di vista progettuale, l’intervento segue una linea di conservazione, rispristino e messa in valore delle forme architettoniche originarie riconvertendo l’interno alle nuove funzioni. In definiva l’intervento proposto si applica a una grade area dismessa che costituisce un vuoto nel tessuto urbano della città. Inoltre la sua posizione risulta strategica perché si estende a partire da uno dei nodi che in passato era porta di ingresso alla città, sulla via che conduce verso Parma, e dall’altra parte è costeggiata dalla ferrovia; il progetto ricuce la cesura costituita dai binari inutilizzati e dagli edifici industriali, configurando una proposta interessante a livello urbano e di rilievo interurbano, allacciandosi al sistema infrastrutturale esistente. La preesistenza architettonica offre l’opportunità di mettere in valore costruzioni industriali che per l’epoca in cui sono state realizzate dispongono di elementi di grande pregio per i materiali impiegati, il calcestruzzo in modo plastico, il mattone impreziosito di rilievi e modanature, gli elementi in ghisa e acciaio che portano suggestioni art nouveau. D’altra parte le interessanti tipologie degli edifici risultano facilmente reimpiegabili nel progetto di architettura, e si vanno a distribuire con i nuovi elementi in una composizione di insieme omogenea, nella quale ogni edificio costituisce una unità parziale che si caratterizza per la sua unicità.